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Un errore dopo l'altro: assessore Gallera verso il commissariamento, poi sarà rimpasto di giunta

Vertice di maggioranza a Milano ma senza Fontana che temporeggia. Il pressing di Salvini "In Lombardia, serve una svolta"
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In Lombardia, rimpasto entro l'anno e rilancio della squadra del governatore Attilio Fontana per la seconda parte del mandato della sua giunta. Un via libera che sarebbe stato condizionato al fatto che riguardi tutti i partiti. A cominciare dalla gestione della sanità e dell'emergenza per la pandemia. Spetterà a un comitato di tecnici affiancare l'assessore regionale al Welfare Giulio Gallera di Forza Italia e traghettare verso questa nuova fase politica della Regione. Sarebbe questo l'esito del vertice dei leader del centrodestra lombardo durato quasi due ore per fare il punto. Dopo le polemiche sollevate in particolare dai leghisti sulla gestione dell'emergenza da parte dell'assessore Gallera. I tre coordinatori regionali di Lega, Forza Italia e Fratelli d'Italia, rispettivamente, Paolo Grimoldi, Massimiliano Salini e Daniela Santanché hanno riconfermato la loro fiducia al governatore Fontana, che non ha partecipato al vertice. Perché come aveva dichiarato in precedenza "in questo periodo mi voglio occupare e mi sto occupando dei problemi legati esclusivamente all'epidemia e alla cura dei lombardi".

Nel corso della riunione, stando alle dichiarazioni ufficiali non si sarebbe parlato di rimpasto, ma in realtà il percorso di un vero e proprio ricambio nella giunta regionale lombarda sarebbe stato concordato. Compresa la guida dell'assessorato regionale al Welfare. Il rimpasto infatti dovrebbe riguardare diversi assessorati e coincidere con il rilancio della politica regionale nella seconda parte del mandato del governatore Fontana che scade nel 2023. "Gallera si è trovato e gestire una bomba nucleare", dichiara al termine del vertice il leghista Paolo Grimoldi. Mentre Daniela Santanché ha annunciato "un tavolo politico che tornerà a riunirsi presto". Il governatore Fontana frena, ma durante un faccia a faccia il leader della Lega Matteo Salvini sarebbe stato categorico: "In Lombardia, serve una svolta".

Per l'assessore lombardo al Welfare Giulio Gallera di Forza Italia, finito nuovamente nel mirino della maggioranza di centrodestra che governa la regione guidata dal leghista Attilio Fontana, è questa una nuova giornata campale. In mattinata, ha risposto al fuoco incrociato di maggioranza e opposizioni nella commissione Sanità del Pirellone sulla gestione dell'emergenza Covid. Nel pomeriggio il suo operato, ma anche il suo ruolo futuro, sarà al centro di un vertice di maggioranza alla presenza del governatore Fontana, dei capigruppo di tutto il centrodestra e dei coordinatori dei partiti che reggono la giunta lombarda. Una parte del gruppo della Lega, ma anche di Forza Italia, in Consiglio regionale preme per il rimpasto o perché Gallera in futuro sia affiancato da un comitato di tecnici o un super commissario.

I papabili per il comitato tecnico

Una sorta di "cordone sanitario" si prospetta per Gallera dopo la nuova débâcle sulle gare per la fornitura di vaccini per l'influenza partite in ritardo e quelle aggiudicate da Aria, la centrale acquisti di Regione Lombardia senza la necessaria certificazione internazionale. Per la guida del comitato tecnico è circolata l'ipotesi concreta di richiamare in servizio Carlo Lucchina. Lo storico direttore generale della sanità lombarda dell'era di Roberto Formigoni. L'ex dg è uscito assolto con formula piena dal processo in cui era stato coinvolto. Una scelta clamorosa, ma l'interessato, per ora, resiste. Fa sapere di non essere interessato all'incarico. "C'è già Trivelli, ora bisogna pensare al Covid" (l'attuale direttore generale dell'assessorato lombardo al Welfare, Luigi Trivelli. Anche lui ciellino n.d.r.). E' circolato anche il nome della senatrice maroniana Maria Cristina Cantù, ma proprio perché vicina all'ex ministro dell'Interno della Lega il suo curriculum non sarebbe gradito a Salvini. In realtà, sembra che Lucchina avrebbe lasciato uno spiraglio aperto. Mettendo in chiaro, però, di non voler incarichi con responsabilità giuridiche. Per un ruolo nel comitato sarebbe stato contattato anche Alberto Zangrillo, ma avrebbe declinato l'invito, mentre dovrebbe farne parte il virologo Fabrizio Pregliasco.

Gallera sotto tutela da mesi

Da mesi e per decisione della stessa maggioranza ogni provvedimento proposto dall'assessore lombardo al Welfare deve ottenere prima il nulla osta non solo della giunta, ma anche di tutti i capigruppo dei partiti del centrodestra. Oltre che dei presidenti e dei vice delle principali commissioni del Pirellone. Un fatto che nella cinquantennale storia di Regione Lombardia non ha precedenti. Si sa che Fontana vorrebbe evitare un rimpasto almeno fino al termine della pandemia, ma il malcontento nelle file del centrodestra è sempre più evidente. Anche perché a breve devono essere rinnovati i vertici di tutte le commissioni come è prassi a metà della legislatura. Ecco perché nelle ultime ore si è moltiplicata l'opera di alcuni "pompieri".

Lo stesso leader della Lega, Matteo Salvini, ha dichiarato nelle scorse ore che "ora non abbiamo tempo per i rimpasti, ma aiutiamo le persone". Affermazione che, però, non esclude l'ipotesi della nomina di un super commissario o di un comitato di tecnici che affianchi Gallera. Mentre per il coordinatore lombardo di Forza Italia, Massimiliano Salini, il rimpasto adesso sarebbe "pura follia". La riunione di maggioranza era stata inizialmente convocata per tirare le somme del lavoro dei saggi sulla riforma della sanità approvata da Roberto Maroni nel 2015, la cui sperimentazione scade a fine anno.
 

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Raffica di domande a Gallera in commissione Sanità

In commissione, durante due ore di audizione, Gallera è stato tempestato dalle domande sia da parte dei consiglieri di opposizione sia da quelli di maggioranza. Al centro, la questione del contact tracing, in estrema difficoltà soprattutto a Milano, dove nei giorni scorsi ha destato scalpore una mail in cui l'Ats consigliava a un paziente, viste le difficoltà del sistema e i tempi lunghi per ottenere un tampone, di fare il test a pagamento e non a carico del servizio sanitario pubblico. "Una comunicazione estremamente infelice", dice l'assessore. Che però fatica a rispondere al fuoco di fila dei consiglieri - sulla campagna vaccinale per l'influenza che, finora, in Lombardia arranca, sugli hotel Covid che ancora mancano, sul personale sanitario che oggi ha numeri di contagi molto elevati - e promette riscontri per iscritto ai quesiti.


Al tempo stesso, però, Gallera cerca di rassicurare: "L'indice Rt della Lombardia si attesta oggi intorno all'1,5; quello di Milano tra l'1,2 e l'1,3", nota allora l'assessore, parlando di un rallentamento "significativo" grazie "alle azioni messe in campo da Regione Lombardia a metà ottobre", e prevedendo che nei prossimi giorni si dovrebbero vedere gli effetti delle misure del Dpcm governativo che ha trasformato, alla fine della scorsa settimana, la Lombardia in zona rossa.

Annuncia poi un'accelerazione sul fronte dei tamponi rapidi: "Da oggi a fine dicembre in Lombardia ne arriveranno e ne verranno fatti 3,6 milioni: 1,2 milioni di test sono stati acquisti dalla Regione grazie a una gara che ha visto come capofila la Regione Veneto, mentre altri 2,4 milioni arriveranno dalla struttura commissariale guidata da Arcuri".