Milano

Coronavirus in Lombardia, Fontana: "O riduciamo la gente che va a scuola o quella che va al lavoro: se l'impennata di contagi continua possibile un lockdown"

Il governatore lombardo ribadisce che in questo momento il primo obiettivo "è evitare che la sanità si ingolfi" e rinnova l'appello "a stare a casa"

1 minuti di lettura
"O riduciamo la gente che va a scuola o quella che va al lavoro". Il governatore Attilio Fontana ritorna sulla polemica con i sindaci sulla chiusura delle scuole a poche ore dall'incontro sulle lezioni on line e le possibili deroghe. Il tema ribadisce Fontana ai microfoni di Sky Tg24 è di evitare che la sanità si ingolfi, e dunque non è escluso neanche un nuovo lockdown.

Coronavirus, Milano si spegne: il videoracconto della prima notte di coprifuoco



"Io sono sempre stato a favore della scuola in presenza e contrario alla Dad, ma in una situazione di necessità bisogna fare delle scelte anche dolorose", così difende la scelta di applicare la didattica a distanza alle superiori. "Nell'ora di punta c'è un grande affollamento, soprattutto sulle metropolitane e sui bus. Dobbiamo cercare di ridurre questo affollamento e le ipotesi sono due - riassume - o riduciamo la gente che va al lavoro o la gente che va a scuola".

Coprifuoco in Lombardia, i ristoratori protestano davanti alla Regione fino alle 23.01: "Così chiudiamo"




Fontana aggiunge che si tratta di un "provvedimento temporaneo. Abbiamo 13-14 giorni per studiare una modalità di diluizione dell'orario di ingresso degli studenti con l'organizzazione del trasporto pubblico locale, che potremmo utilizzare per evitare la didattica a distanza. Da giugno chiediamo al Governo un intervento economico, perché per aggiungere corse servono più risorse". Dopo le critiche dei sindaci, a partire da quello di Milano Beppe Sala, sulle modifiche all'ordinanza prima della pubblicazione "posso dire che forse si è trattato di un misunderstanding da parte loro, perché questa cosa è stata esplicitata il lunedì, quando abbiamo iniziato a esplicitare le misure, poi c'è stato soltanto un diverso modo di esprimere la stessa cosa in burocratese, le due espressioni dicevano la stessa cosa". E sull'incontro con l'Anci e i sindaci: "Non è stata presa nessuna decisione definitiva. È indubbio - però ricorda - che di fronte al peggioramento dei numeri qualcosa bisogna fare".

Milano, scatta il coprifuoco: la camera car per le strade deserte della città



Fontana precisa: "Se con i provvedimenti che stiamo assumendo e che abbiamo assunto in questi giorni il contagio dovesse rallentare, non necessariamente fermarsi, ma rallentare, si potrebbe probabilmente evitare. Se l'impennata dovesse continuare può darsi che si preda un provvedimento diverso". E' per questo, continua il governatore, "è difficile chiedere ancora sacrifici, ma è così, state a casa".


Milano, ai Navigli l'ultimo aperitivo prima del coprifuoco: "Siamo rassegnati e contrari"


Proprio per supportare gli ospedali con posti letto e terapie intensive oggi "in tarda mattinama arrivano medici e infermieri" all'ospedale in Fiera. Infine sulle Rsa: "Il rischio è che i lavoratori portino il virus ma le modalità sono irrigidite".