Campagna per esecuzione tamponi in Regione Toscana

Campagna per esecuzione tamponi in Regione Toscana

Lanciata
17 marzo 2020
Petizione diretta a
Firme: 11.623Prossimo obiettivo: 15.000
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Perché questa petizione è importante

Lanciata da Marco Bernini

AL GOVERNATORE DELLA REGIONE TOSCANA ENRICO ROSSI
ALL'ASSESSORE ALLA SALUTE STEFANIA SACCARDI

ALL'ORDINE DEI MEDICI DI FIRENZE

Vogliamo mettere in evidenza recenti importanti evidenze clinico-epidemiologiche relative all’infezione da Covid19:

1.in ITALIA a Vò Euganeo in Veneto è stato condotto uno studio clinico-epidemiologico, sotto la direzione del prof. Crisanti, in cui tutta la popolazione è stata sottoposta a tampone in due tempi, a distanza di tre giorni. Tale studio ha permesso di identificare fin dall’inizio sia le persone asintomatiche che le sintomatiche. Degli infetti tra il 50 ed il 75% era completamente asintomatico. Tutti sono stati isolati con il risultato di un calo del tasso di infezione di circa 12 volte: nella prima analisi c’era un tasso di infezione del 3%, nella seconda era calato al 2,5 per mille


2.in VIETNAM grazie a ferrei protocolli di contenimento e alla realizzazione di un tampone in grado di verificare la positività entro un’ora, si registrano ad oggi soli 44 casi di cui solo 2 autoctoni e nessun decesso


3.   in COREA DEL SUD, dove è stato attuato uno screening con tampone a tappeto, con cui vengono testate ventimila persone al giorno e chi è risultato positivo viene messo in auto-quarantena e monitorato attraverso app sanitarie, ad oggi sono contagiate poco più di 8000 persone con soli 72 decessi.


In Italia ad oggi siamo a 23073 contagi e 2158 decessi. 


Uno studio pubblicato sulla rivista "'Lancet' dice che se non si riesce a mettere in quarantena almeno il 70% dei contatti di un positivo non si può riuscire a fermare la malattia in tre mesi e che la probabilità di controllare l’espansione dell’epidemia diminuisce all’aumentare dei tempi di identificazione dei casi positivi anche asintomatici e di attivazione dell’ isolamento.


Come ha chiaramente scritto il Prof.Sergio Romagnani da tali dati emergono due fondamentali evidenze:


·La percentuale delle persone infette nella popolazione è altissima e la maggioranza dei casi è asintomatica

·L’isolamento delle persone positive asintomatiche è essenziale per riuscire a controllare sia la diffusione che la gravità della malattia


Diventa indispensabile pertanto identificare il più alto numero possibile di persone infette asintomatiche che sono la principale fonte di infezione ed occorre farlo il più presto possibile, cominciando dai lavoratori più esposti al contagio tra cui in particolare il personale sanitario che più facilmente può sviluppare un’infezione asintomatica e diventare fonte di diffusione del contagio. In sostanza il rischio che ospedali, ambulatori e presidi sanitari diventino delle comunità ad alto potenziale infettante, non solo è reale e molto alto ma condiziona anche la gravità ed il rischio di malattia.


RITENIAMO CHE SIA ASSOLUTAMENTE INDISPENSABILE


1.estendere l’esecuzione dei tamponi a tutte le persone che hanno elevata probabilità di contrarre e di trasmettere il virus

2.dotare le persone a più alto rischio di essere contagiati e di contagiare degli adeguati presidi previsti ai fini di proteggere gli altri da se stessi


Noi medici, infermieri, operatori sanitari tutti, vogliamo essere messi nella condizione di poter eseguire il nostro lavoro con la sicurezza di non essere noi fonte di contagio e, attraverso l’estensione dello screening con il tampone, che si arrivi all’isolamento di un numero sempre maggiore di soggetti infetti in modo da circoscrivere sempre più l’infezione ed accelerare la fine del contagio.


In questo momento ciò che è importante è fare un punto zero:
- chi adesso è portatore di questo virus e quindi infettante e chi no e quindi separare le
persone per non aumentare i contagi
- ripetere il test dopo due/tre settimane in modo da stabilire chi si è negativizzato e quindi non è più contagiante.

Siamo consapevoli che chiediamo uno sforzo economico importante, ma siamo anche convinti che questo prezzo sarà molto inferiore a quello che già stiamo pagando, oltre che in termini di perdite umane, anche con i costi per la cura di coloro che si sono già ammalati, con quelli a venire che con quelli che sicuramente aumenteranno per i pazienti che non possono accedere ad interventi di screening preventivi e con la chiusura forzata di tutte le attività produttive del paese.

Vogliamo essere messi in sicurezza per non ammalarci e non fare ammalare e per poter continuare a curare chi si ammala


Dr.ssa Susanna Ongari
Medicina Generale - USL Toscana Centro – AFT Statuto/Vittoria
Spec. in Allergologia ed Immunologia Clinica


Dott. Marco Bernini,
Specialista in Chirurgia Generale, Dottore di Ricerca in Chirurgia,
Chirurgia della Mammella,  Breast Unit, Dipartimento di Oncologia, AOU-Careggi, FIRENZE

Firenze, 17 marzo 2020

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