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Regionali in Campania, nove candidati "impresentabili": 5 nelle liste di De Luca

Quattro invece in quelle per Stefano Caldoro. Lo rivela Nicola Morra, presidente della commissione Antimafia
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"Lo Stato è vigile, ma la politica deve fare di più per garantire ai cittadini una degna rappresentanza". Così il presidente della commissione antimafia Nicola Morra, all'esito dell'attesa seduta in cui diffonde i nomi dei 13 candidati ritenuti "impresentabili" e inseriti nelle tre regioni di Campania, Puglia e Val d'Aosta, chiosa sulle carenze di filtri adeguati.
 
Per la Commissione di Palazzo San Macuto, sono dunque 9 i candidati da indicare con uno stop tra coloro che aspirano alla carica di consigliere per Palazzo Santa Lucia a Napoli : cinque sono schierati con il governatore Pd Vincenzo De Luca che vola verso il bis, e alcuni risultano imputati anche per reati anche gravissimi come l'associazione mafiosa o il riciclaggio; in quattro corrono invece per lo schieramento di Stefano Caldoro di Fi. Altri tre soggetti in Puglia. Mentre un altro candidato non in regola viene per le norme di autoregolamentazione segnalato in Val d'Aosta.

"La nostra funzione di controllo sulle liste - spiega Morra -  riguarda sia la disciplina recata dal decreto legislativo numero 235 del 2012, ovvero la legge Severino, che il codice di  autoregolamentazione cui la stessa normativa deve rinviare".

Per la Campania, il presidente sottolinea che "all'esito delle verifiche disposte sui quindici candidati segnalati dalla direzione nazionale antimafia e antiterrorismo  antimafia, non sono stati presi in considerazione carichi pendenti o sentenze per reati diversi da quelli previsti dal codice di autoregolamentazione o dalla legge Severino". Ecco dunque i nove casi: Carlo Iannace ("De Luca Presidente", per Vincenzo De Luca Presidente), "il quale venne dichiarato sospeso a decorrere dal 31 marzo 2016 dalla carica di consigliere regionale, con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri datato 5 maggio 2016. Ciò per via della condanna comminata al predetto candidato alla pena di anni sei di reclusione e all'interdizione dai pubblici uffici per la durata di anni cinque, in quanto dichiarato colpevole" di peculato. Ma ci sono anche altri 5 per la compagine deluchiana: Sabino Basso ("Campania libera- De Luca Presidente", per Vincenzo De Luca Presidente), imputato di riciclaggio, processo in corso davanti al Tribunale di Avellino; Aureliano Iovine ("Liberaldemocratici Campania popolare moderati con De Luca", per Vincenzo De Luca Presidente)imputato di vari e gravi reati,  tra cui l'associazione per delinquere di stampo mafioso, il fraudolento trasferimento di valori aggravato dal fine di agevolare l'attività delle associazioni mafiose, e  ancora cinque imputazioni per truffa aggravata, dall'aver cagionato un danno patrimoniale di rilevante gravità e dall'agevolazione delle associazioni mafiose, una tentata truffa aggravata dell'agevolazione della attività mafiosa. Un soggetto rinviato a giudizio, e il cui dibattimento è in corso davanti al Tribunale di Napoli. Un caso, quest'ultimo, per i quali gli avvocati fanno però sapere che la "situazione sarebbe sanata".  Poi c'è il caso di Michele Langella ("Campania in Europa", per Vincenzo De Luca Presidente)imputato di riciclaggio, processo in corso al Tribunale di Torre Annunziata; e quello di Francesco Plaitano ("Partito Repubblicano Italiano", per Vincenzo De Luca Presidente)già segnalato nel 2015 dalla Commissione antimafia della XVII Legislatura per violazione del codice di autoregolamentazione per la stessa condanna per estorsione, tuttora pendente, l'impugnazione è stata fissata per il 22 settembre 2020.
 
Nello schieramento avverso di centodestra, ecco però gli altri quattro casi di impresentabili, 3 di Forza Italia e 1 della Lega, che corrono a sostegno di Stefano Caldoro.  Si tratta di Orsola De Stefano ("Lega SalviniCampania", per Stefano Caldoro Presidente), imputata di concussione, con processo in corso  al Tribunale di Avellino; Maria Grazia Di Scala ("Forza Italia Berlusconi con Caldoro", per Stefano CaldoroPresidente), imputata anch'ella di concussione, con processo dinanzi ai giudici di Napoli; Monica Paolino  ("Forza Italia Berlusconi con Caldoro", per Stefano Caldoro Presidente)imputata di scambio elettorale politico-mafioso, moglie dell'allora sindaco di Scafati Pasquale Aliberti, anch'egli a giudizio per analoghi reati, e il dibattimento è in corso davanti al Tribunale di Nocera Inferiore.  Francesco Silvestro ("Forza Italia Berlusconi con Caldoro", per Stefano CaldoroPresidente)imputato di concussione , processo che va avanti al Tribunale di Napoli.  La Campania detiene dunque il "picco" dei casi da bocciare. Inevitabile non ricordare lo scontro tutto interno alla sinistra di cinque anni fa, quando De Luca apostrofò con durissimo attacco l'allora presidente dell'antimafia Rosy Bindi, che lo aveva definito - norma alla mano - "impresentabile".

E oggi? "Oggi Vincenzo De Luca - risponde Morra -  ritenuto impresentabile per le accuse relative agli articoli 110, 81, 317 del codice penale (il concorso in concussione), per quella stessa accusa è stato assolto dopo 18 anni nel 2016. Non essendoci pendenze rilevanti sia per la legge Severino, sia per il codice di autoregolamentazione, De Luca risulta presentabile come candidato alla presidenza della giunta regionale della Campania". Poi aggiunge: "Se De Luca vorrà fare altri video per dileggiare anche altre persone oltre all'ex presidente di questa commissione, Bindi, è libero di farlo. Ho simpatia per la sua teatralità", è la stoccata.