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L’accusa di Locatelli (Lega): “La sinistra chiede ora il dormitorio, la giunta Lucini in 5 anni non l’ha aperto”

Comunque la si pensi sull’ex vicesindaco di Como e ora parlamentare della Lega, Alessandra Locatelli, bisogna darle atto che gli strumenti della polemica politica non le manchino, così come la destrezza nell’impiegarli.

Prova ne è la presa di posizione pubblica di oggi sulla questione del dormitorio permanente, inviso ai leghisti ma reclamato da ampia parte dei gruppi consiliari in virtù della famosa mozione trasversale approvata un anno fa.

Ebbene, oggi Locatelli ribalta completamente l’onere del fare verso l’ex giunta di centrosinistra che – secondo la deputata salviniana – ora chiede una struttura per i senzatetto dopo che in 5 anni di governo della città con la giunta Lucini avrebbe potuto farlo direttamente.

“La sinistra che ha governato la città di Como per 5 anni, lasciandola invadere dai clandestini, non ha messo a disposizione nessuno spazio comunale quando avrebbe potuto decidere di utilizzare qualsiasi struttura – ha affondato Locatelli – C’erano più di 500 persone sul prato della stazione, che hanno dormito nello schifo per mesi ma alla sinistra che governava Como non fregava nulla di spostarli in un posto più decoroso”.

E ancora: “Avrebbero potuto aprire anche 10 di dormitori, ma quando la responsabilità era nelle loro mani, non se la sono presa”.

Un attacco frontale che guarda all’oggi ma ancora più al lustro 2012-2017 e che certamente non mancherà di riaccendere il dibattito politico a Como.

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8 Commenti

  1. Definire “polemica politica” la paccottiglia propagandistica della sig.ra Locatelli mi sembra azzardato. C’è la stessa differenza che si apprezza facilmente tra l’aria che si respira in una piattaforma ecologica e in un parco delle Dolomiti.

  2. Se la giunta Lucini non l’ha fatto è perché non ce n’era bisogno in quanto erano stati predisposti strutture e reti di assistenza che poi ha risolto il problema di San Giovanni. Ora ce n’è bisogno perché la lega ha smantellato che distrutto ciò che era stato costruito dalla giunta Lucini anche per merito del decreto sicurezza salviniano. Signora Locatelli tutto ciò che accade oggi a Como è solo del merito vostro e del precedente governo!!

  3. Che capacità di analisi sorprendente, è riuscita a partorire addirittura un “colpa di quelli prima, potevano farlo loro”.

    Intervento davvero utile, grazie, la città saprà essergliene riconoscente.

  4. Solita lagna leghista di ogni Sabato. onorevole ci dica invece qualcosa di ” Lombardia film commission”…….

  5. Onorevole, a questo punto fatelo fare a questa giunta!
    I demeriti del 2012-2017 tra l’altro non sono solo quelli..

  6. Ah, rieccola!
    Andreotti diceva che c’era stato un periodo nella sua quarantennale carriera politica nel quale gli si imputava di tutto meno le Guerre puniche. È quello che rischia di capitare a Lucini, unico Sindaco di centrosinistra degli ultimi 35anni. A breve diranno che per colpa sua hanno chiuso il cineforum nell’ex chiesa di San Filippo, infatti a 12anni era chierichetto a Sant’Orsola. Eh…colpa sua!
    Alle ultime elezioni il centro-sinistra è stato sconfitto dalla destra più becera che ha concentrato la propria campagna elettorale su come avrebbe risolto il problema degli extracomunitari, quello del decoro urbano, quello dei clochard….con tutti i mezzi mediatici che alimentano la campagna di odio che la contraddistingue.
    Non è, quindi, tanto interessante cosa “fece” (rimarco con il passato remoto) la giunta Lucini ma cosa sta facendo la giunta Landriscina e quali sono stati gli effetti delle politiche sociali “scellerate” dei primi due anni dell’attuale Amministrazione di destra. Politiche sociali che sono state dalla maggioranza del Consiglio Comunale sconfessate quando si è votato per la predisposizione di un dormitorio comunale per i senzatetto.
    Credo che sia utile partire da questo. Un dormitorio votato dalla maggioranza in barba alle politiche sociali scellerate dell’ex-Assessore ai Servizi Sociali.
    Un assessore passato alla storia cittadina non solo per l’immancabile megafono e il distintivo ma anche e soprattutto per aver abbandonato una famiglia il cui capofamiglia, per evitare di vedere sua moglie e i suoi figlioletti diventare dei “senzatetto”, ha preferito un gesto estremo.
    Ma questa è un’altra storia di politiche di case comunali negate….e anche questa, ovviamente, fa parte della propaganda del “non si fece….”.

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