Milano

Coronavirus, un nastro nero sulla mascherina: la protesta per chiedere il commissariamento della Lombardia

L'iniziativa di Sentinelli, Arci Milano, Milano 2030, Medicina Democratica, Casa Comune
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"Un nastro nero da indossare o un segno nero di pennarello sulla mascherina: da oggi saranno la nostra voce per ricordare chi non c'è più, il nostro modo per chiedere il commissariamento della sanità in Lombardia". Con questo appello su Facebook oggi è comparso l'invito a manifestare contro la gestione dell'epidemia da coronavirus da parte della Regione. Sulla pagina che lancia l'evento c'è una spiegazione dell'iniziativa. "In quanti ci avete chiesto in questi giorni: 'ma non facciamo niente?' Sì. Finalmente sì. In attesa di potere tornare a manifestare nelle piazze", spiegano i firmatari, Sentinelli, Arci Milano, Milano 2030, Medicina Democratica, Casa Comune che lanciano una mobilitazione che da oggi smette di essere solo nella rete ma arriva nelle strade della Lombardia.

"E dovrà camminare con le vostre gambe. Con le gambe di tutti coloro che non possono dimenticare quello che è successo, quante persone ci hanno lasciato". Dopo la petizione lanciata online da diverse sigle della sinistra  - decine di migliaia le firme raccolte per il commissariamento dell'istituzione che ha presieduto la Sanità in Lombardia - arriva dunque questa manifestazione silenziosa ma evidente, intitolata "Un nastro nero", che parte dal ricordo delle oltre 15 mila vittime dell'epidemia in tutta la regione, la più colpita in Italia e fra le più colpite in Europa. "Un nastro nero da mettersi sul petto o da disegnare sulla mascherina che indossiamo. Ripartiamo così - scrivono gli organizzatori - Riempiamo la Lombardia di nastri per dire che noi non dimentichiamo. Che noi qui vogliamo il commissariamento della Sanità".
 
Fra gli ideatori c'è Luca Paladini, portavoce de I Sentinelli, che è stato contagiato dal virus e che ha passato in ospedale diverse settimane prima di poter finalmente tornare a casa dove è ancora adesso in quarantena: "Noi vogliamo che si esca dalla realtà social dove finora si è manifestata la protesta per quel che è successo negli ultimi mesi in tutto il territorio lombardo, da Bergamo a Brescia, da Milano a Codogno - spiega Paladini -. Vogliamo portare in strada un simbolo dello stato d'animo di tanto lombardi che non dimenticano i 15 mila morti in regione e che continueremo a chiedere il conto ai politici di quel che è successo".