Approfondimenti politiciCobasImmigrazioneIn EvidenzaInternazionaleLogistica

[ITALIA] Tragica idea, riaprire le imprese già dal 14/4: governo e prefetture incontrino i lavoratori

Il Sindacato Intercategoriale Si Cobas, ritiene l’ipotesi della riapertura, già dal 14 aprile, di fabbriche e altre imprese nel centro nord, una tragica idea.

Altrettanto tragica e senza alcun senso la disponibilità data dal Governo e da una parte delle forze politiche a considerarla.

L’ avidità dettata dai guadagni e dai profitti, non può e non deve mettere a repentaglio la salute e la vita dei lavoratori e delle lavoratrici e di tutta una comunità.

Non sono bastate le centinaia di morti che si portano sulle spalle i padroni a fare desistere confindustria e le altre associazioni padronali a richiedere la riapertura di tutte le attività,
scegliendo quindi una strada incompatibile con ogni idea di civiltà.

Il Sindacato Intercategoriale Si Cobas, oltre a ribadire la necessità di un’astensione generalizzata dal lavoro dalle attività non essenziali, nel caso in cui le pressioni padronali dovessero prevalere sulle vite delle persone e sui tanti pareri contrari alla riapertura, di medici, virologi e scienziati, dovrà richiedere la sospensione di ogni attività.

Dai dati odierni si assiste ad una risalita del picco dei contagi a Brescia, segno inequivocabile che non si è ancora fuori dall’emergenza.

Sino ad ora l’incessante attività di pressione di Confindustria ha portato allo sviluppo senza controllo del Coronavirus con oltre diecimila morti ed una finestra di mortalità nei territori focalaio di oltre il 50%.

Di tali condotte intendiamo chiedere conto in ogni contesto, anche quello giudiziario, soprattutto alla luce della pericolosità della situazione verificatasi a seguito della mancata chiusura delle attività e dei territori-focolaio dal 23 febbraio 2020 sino al 9 marzo 2020, allorquando il Governo ha deciso per il lock-down.

Il nostro codice prevede all’art. 438 cp la pena dell’ergastolo, per coloro che cagionino una pandemia attraverso la diffusione di germi patogeni, o, nel caso di delitto colposo la pena da 1 a 5 anni ( art. 452 comma 1 n. 2).

E’ dunque evidente che Confindustria sta giocando una partita a scacchi con le vite dei lavoratori, e mai come in questo momento, una mossa sbagliata equivale ad una condanna a morte.

Per questo il Si Cobas esprime la sua totale contrarietà a qualsivoglia ipotesi di riapertura delle attività dopo il 13 aprile, sino a quando la curva dei contagi, come in Cina, arriverà a quota 0.

Il Si Cobas, chiede un incontro urgente col Governo e con le Prefetture.

Si Cobas nazionale