Cronaca

Coronavirus, Burioni: "Contagio su animali non è negativo, potremmo sperimentare vaccini su di loro"

Il virologo risponde alle domande dei telespettatori a 'Che tempo che fa'. E sulla riapertura della scuola invita la ministra Azzolina alla prudenza
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"Il fatto che gli animali possano essere contagiati non è solo un elemento negativo". Anzi. Se, come sembra sia successo a un gatto, gli animali possono contrarre il coronavirus in forma lieve, "questo ci permette di avere un notevole vantaggio nella sperimentazione dei vaccini". A parlare così, ai microfoni di 'Che tempo che fa' di Fabio Fazio è stato il virologo Roberto Burioni, chiamato a chiarire alcuni dei tanti dubbi nati intorno alle ultime notizie legate alla diffusione del virus. Certo, i dati finora a disposizione, ha sottolineato lo scienziato, sono ancora preliminari e "vanno presi con le molle", ma "nel rispetto degli animali e senza farli soffrire...potremmo sperimentare i vaccini su di loro per vedere se sono protetti".
Tranquillizzando più di una volta gli animalisti, Burioni ha però fatto un paragone per chiarire meglio quanto sarebbe importante poter sfruttare la possibilità che anche gli animali si ammalino: "Una delle cose che ha rallentato moltissimo la ricerca di un vaccino contro Hiv, il virus che causa l'Aids, è stata la mancanza di modelli animali. Per questo virus, invece, potremmo averli. I nostri amici a quattro zampe potrebbero darci una mano fondamentale nello sconfiggere questa malattia".

Parole che, se da un punto di vista scientifico rappresentano una speranza per contrastare l'epidemia, hanno subito scatenato polemiche e reazioni sui social. "I nostri amici animali domestici, cani e gatti, non si toccano! - è il commento di Chiara su Twitter -. Sono nostri amici e compagni di vita, ora più che mai!".

Il professore ha poi risposto a una serie di domande dei telespettatori, smentendo categoricamente che il contagio possa arrivare dalle onde del 5G ("Trasmettono la voce") e ribadendo, invece, l'importanza dei controlli anche su persone guarite: quello che ha insegnato questo virus, ha detto, è che "può rimanere per molte settimane anche dopo la scomparsa dei sintomi. In questo caso il paziente è contagioso". Per questo, ha insistito, è molto importante la verifica del doppio tampone che, solo se negativo, garantisce la completa guarigione e la sicurezza per gli altri.

Anche la scuola è stato uno dei temi affrontati durante la trasmissione, con la ministra dell'Istruzione, Lucia Azzolina, in collegamento. Al centro del dibattito tra il virologo e la ministra è stata la possibilità o meno di un ritorno in classe il 18 maggio. "Io ho il compito di tutelare gli studenti e di garantire alle famiglie che fino a quando non ci sarà la sicurezza per tutto il nostro personale scolastico e per gli studenti di poter rimettere piede in classe non torneranno in classe", risponde Azzolina. E quando le è stato chiesto se avrebbe senso riempire le aule a due settimane dalla fine dell'anno, "No, se è un rischio sicuramente no. Ma non ho competenze mediche io". E quando Burioni le ha fatto notare che la scienza dice 'prudenza', ma poi tocca alla politica scegliere, la ministra ha risposto: "La politica sarà ancora più prudente e si assumerà tutte le responsabilità. Ma è chiaro che io ho bisogno di dati scientifici".