BARI - La produzione agricola pugliese, oltre ai rischi del meteo sempre più imprevedibile, deve superare lo scoglio dell’allineamento della raccolta alle norme stringenti legate all’emergenza sanitarie del Coronavirus. Con l’arrivo imminente delle raccolte di ciliegie, pomodori e uva da tavola risaltano le prime criticità. Partiamo dall’arrivo di immigrati stranieri: l’ultimo decreto flussi dell’aprile 2019 ha rilevato che gli imprenditori pugliesi hanno coperto il 7% degli ingressi totali, con un fabbisogno di 3100-3200 lavoratori extracomunitari. Questa manodopera adesso presenta le difficoltà di dover arrivare in Italia e di dover effettuare un periodi di quarantena di quindici giorni (pagata da chi e in che spazi?). Il focus sui lavoratori stranieri è una priorità per Ministero dell’Agricoltura e imprese, dal momento che il Dossier statistico immigrazione del 2019 ha evidenziato come mi quarto del Made in Italia sia realizzato grazie all’apporto dei lavoratori stranieri, e in Puglia - in Capitanata - si concentra il 27,61% delle 973mila giornate di lavoro degli immigrati impiegati in lavori stagionali.

Sul tema si registra la presa di posizione di Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia: «Nei campi lo scenario è aggravato dalla carenza di personale che sta rallentando o azzerando le fasi di raccolta in pieno campo e in serra di prodotti deperibili. La preoccupazione è rispetto alle prossime grandi campagne dove l’impiego di lavoratori stagionali stranieri è massiccia e i tempi si dilateranno per le misure di quarantena a cui dovranno attenersi, una volta arrivati in Italia. Gli imprenditori agricoli non possono farcela da soli e la mancanza di personale manda in tilt le attività aziendali». Sullo sfondo c’è la strategicità del settore: «La filiera agroalimentare non può fermarsi proprio in questo momento in cui i consumatori sono in fila nei mercati per acquistare gli alimenti base della dieta», aggiunge Muraglia.
Di fatto le difficoltà di gestione sanitarie degli ingressi e di riproposizione degli schemi passati, porterà ad un necessario impiego di manodopera italiana: per garantire la disponibilità di alimenti e sopperire alla mancanza di manodopera italiana e straniera - spiega Coldiretti - potranno collaborare nei campi anche i parenti lontani fino al sesto grado, in una situazione in cui molti sono senza lavoro, reddito e con difficoltà anche per la spesa.

Il tema è cruciale anche per gli imprenditori agricoli. Spiega Mimmo Bianco (gruppo Soavegel di Francavilla Fontana): «Per i prossimi raccolti nelle campagne pugliesi saranno necessari migliaia di lavoratori. La promiscuità degli stagionali stranieri potrebbe innestare nuova focolai e quindi si dovrà agire diversamente. I trasporti non potranno avvenire come in passato con i bus. Le disposizioni di sicurezza sanitaria lo impediscono. Dovremo ricorrere a manodopera locale e avremo bisogno dello strumento dei voucher, che il governo dovrebbe reintrodurre in fretta per regolare il settore». Sul voucher Coldiretti spinge per una reintroduzione che «consenta a cassaintegrati, studenti e pensionati italiani lo svolgimento dei lavori nelle campagne in un momento in cui scuole, università attività economiche ed aziende sono chiuse e molti lavoratori in cassa integrazione potrebbero trovare una occasione di integrazione del reddito proprio nelle attività di raccolta nelle campagne».

Le disposizioni per il lavoro nei campi seguiranno misure rigorose: gli operai agricoli possono raggiungere la sede di lavoro muniti di autocertificazione, devono rispettare la distanza di almeno un metro tra le persone presenti in campagna, in serra e nei locali aziendali; devono avere a disposizione soluzioni igienizzanti e mascherine. Aboliti furgoni e bus che genererebbero assembramenti (la regolamentazione prevede distanza all’interno del pullman di un metro o l’adozione di misure come mascherine e guanti). Allo stato l’arrivo nella sede del raccolto è uno temi più confusi e meritori di una regolamentazione chiara e funzionale. Alcune aziende intanto si stanno dotando di termoscanner. 

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