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Coronavirus: «Attenzione ai sintomi negli adolescenti»

Finora sono oltre 300 i bambini risultati positivi al Coronavirus. «Ma è un dato sottostimato» spiega la dottoressa Vania Giacomet, responsabile del reparto di Infettivologia pediatrica dell’ospedale Sacco di Milano. «I piccoli hanno, in molti casi, trasmesso il virus in famiglia»

di Laura Cavestri

Cosa sappiamo finora del Coronavirus

3' di lettura

Respiratori? No grazie. Meglio tablet e peluche. C’è un reparto, all’ospedale Sacco di Milano, dove più che gli apparecchi per la ventilazione servono device per salutare papà, i nonni, i compagni e la maestra. È il reparto di Infettivologia pediatrica, diretto dalla dottoressa Vania Giacomet (anche docente associato di Pediatria all’Università di Milano), che si occupa soprattutto di monitorare – e se serve anche ricoverare – i minori e le loro mamme. «Perchè – spiega la dottoressa – questa è una malattia che se, fortunatamente, non si è dimostrata letale per i bambini, colpisce però soprattutto le famiglie».

Dottoressa Giacomet, quanti sono i bambini infettati da Covid-19?
Secondo i tamponi effettuati, i bambini colpiti sono poco più di 300. Ma è un numero estremamente sottostimato. In Cina, uno studio effettuato su oltre 2mila bambini ha dimostrato che il 90% aveva sintomi lievi, il 10% sintomi severi e, di questi ultimi, solo la metà gravi.

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È perchè i sintomi sono lievi che i bambini sfuggono al monitoraggio?
Non esiste una contabilità dei soli casi che riguardano minori. Spesso i loro tamponi sono risultati positivi perchè i controlli erano stati prima fatti sulle madri, i padri o i nonni. Quando i bambini si ammalano è perché sono malate anche le madri. Ecco perchè qui ricoveriamo i nuclei familiari.

Avete avuto situazioni gravi? Anche i bambini vengono sottoposti a respirazione artificiale come gli adulti?
No. Nei bambini i sintomi sono diversi. Ci sono tosse, febbre, bronchioliti (che sono infezioni del sistema respiratorio assolutamente comuni in inverno, curabili e note a chi ha avuto figli piccoli). In alcuni casi, si manifestano problemi gastrointestinali, come diarrea. Come vede, sono sintomi influenzali comuni in questa stagione, che non allarmano. Per questo, ritengo che molti più bambini di quelli che pensiamo abbiano avuto il virus Covid-19, magari siano stati accuditi dai nonni mentre i genitori lavoravano e li abbiano, involontariamente e facilmente, infettati.

Insomma, i bambini come formidabili veicoli di propagazione del virus..
Purtroppo direi di sì. E i nonni, che sono il vero welfare della famiglia italiana, ne hanno fatto maggiormente le spese o hanno contagiato coetanei e conoscenti in condizioni di salute più precarie.

Perchè i bambini si ammalano in maniera meno grave?
Non è del tuto chiaro. Se negli adulti il virus scatena, nei casi gravi, una reazione abnorme e sproporzionata del sistema immunitario, nei bambini il fatto che esso stesso sia incompleto e deficitario provoca una risposta più “proporzionata” all’infezione. Nei bambini si ha spesso una ripresa ottimale nell’arco di una settimana. La stessa situazione, da quanto abbiamo potuto osservare empiricamente, sembra riguardare i bambini immunodepressi, la cui risposta è analoga ai bambini sani.

Vale lo stesso discorso per gli adolescenti? Hanno colpito il caso del diciottenne intubato e di una 16enne deceduta in Francia per il virus..
Sugli adolescenti dobbiamo tenere alta l’attenzione. Non ci sono abbastanza dati su di loro. Noi ci occupiamo di tutti i minori e abbiamo rilevato che, in alcuni casi, la risposta immunologica degli adolescenti è più simile a quella degli adulti che non a quella dei bambini. Lo dimostrano alcuni casi di ricoveri, in Italia e all’estero.

Come si curano bambini e ragazzi? I farmaci attualmente in sperimentazione potrebbe avere un utilizzo anche pediatrico?
Nella maggior parte dei casi funziona il trattamento con aerosol e farmaci di supporto. Utilizziamo antivirali che hanno anche posologia pediatrica. Mentre sui farmaci che si stanno attualmente sperimentando nel mondo per il trattamento dei sintomi più gravi da Covid-19 bisognerebbe fare studi specifici per capire gli eventuali dosaggi sui bambini.

Un genitore che ha dubbi sui sintomi del figlio che cosa deve fare?
Rivolgersi telefonicamente al pediatra di base e monitorare con lui il decorso della situazione. Tenere sotto controllo l’idratazione e la condizione dei bronchi.

Quindi, a voi, non servono respiratori...
In generale, questa esperienza avrà su tutti i bambini – senza scuola, amici, attività ludiche, sportive, giochi al parco – un impatto psicologico importante. Ai bambini ricoverati, lontani dalle famiglie, cerchiamo di fornire tablet per giocare, leggere e connettersi con i familiari e gli amici all’esterno. Così come cerchiamo di incrementare il supporto psicologico per fare superare loro, al meglio, questa fase.


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