Macron alla Sorbona: l’energia è la chiave del “nuovo paradigma europeo” del presidente francese

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Il Presidente francese Emmanuel Macron ha presentato la sua visione del futuro dell’Europa, ponendo l’energia, compresa l’energia nucleare, al centro del suo approccio, in un discorso tenuto giovedì (25 aprile) all’Università della Sorbona.

Il lungo intervento di Macron è arrivato mentre l’Europa discute la sua direzione strategica e politica per i prossimi cinque anni, in vista delle elezioni europee del 6-9 giugno.

Difendere il Green Deal

Macron ha elogiato l’Europa “per aver affrontato le sfide degli ultimi sette anni”, a partire dall’attuazione di una politica di transizione climatica ed energetica.

“Con il Green Deal europeo, l’Europa è l’unica area al mondo ad aver pianificato la transizione climatica”.

Ha accolto con favore l’adozione da parte dell’Europa di un approccio di “pianificazione statale“. “Ora dobbiamo pianificare il futuro e, soprattutto, (realizzare) la politica di investimento che ne consegue”.

Un’unione energetica più profonda – basata su elettrificazione e nucleare

In definitiva, Macron vuole un mercato unico dell’energia più integrato nell’UE, facendo eco alle proposte dell’ex primo ministro italiano Enrico Letta nel suo rapporto strategico sul mercato unico dell’UE della scorsa settimana.

Macron ha sostenuto che “prima facciamo la transizione, prima recuperiamo la competitività”, contrapponendo i modelli di crescita dell’Europa a quelli di Stati Uniti e Cina.

Per il presidente francese, “l’energia decarbonizzata è la chiave per il clima, la sovranità e l’occupazione”, con l’elettrificazione come elemento chiave

“L’Europa deve essere una potenza elettrica, questa è la chiave”, ha detto. In altre parole, deve diventare un mercato per “la libera circolazione di elettroni decarbonizzati”. Per raggiungere questo obiettivo, l’UE deve investire in maggiori connessioni per collegare più strettamente le reti elettriche nazionali.

Soprattutto, l’Europa deve investire nella produzione di elettricità. A tal fine, “dobbiamo assumerci la responsabilità di costruire l’Europa dell’atomo”, ha detto Macron riferendosi al rafforzamento della produzione di energia nucleare in Europa.

Gli obiettivi climatici possono essere raggiunti solo sviluppando le energie rinnovabili, l’energia nucleare e l’efficienza energetica.

A tal fine, ha ricordato i progressi già compiuti in questo settore, in particolare l'”alleanza nucleare“, un raggruppamento di Paesi europei “favorevoli al nucleare”, che a suo avviso dovrebbe essere “consolidato”.

Avviata dalla Francia nel febbraio 2023, l’alleanza è composta da una quindicina di Paesi dell’UE con interessi comuni nello sviluppo nucleare.

Autonomia strategica

Il presidente ha accolto con favore i progressi compiuti per ridurre la dipendenza dell’Europa dall’energia russa, la nuova pratica di acquisto congiunto di energia e la riforma quasi ultimata dei mercati europei dell’elettricità.

Allo stesso modo, Macron ha salutato i progressi compiuti dall’Europa “per difendere i nostri settori” come le batterie elettriche e l’idrogeno attraverso “una vera e propria strategia di autonomia” e scegliendo di “porre fine alla nostra dipendenza da materiali chiave: semiconduttori, materie prime critiche”.

Innovazione, innovazione, innovazione

“La questione se l’Europa sarà un continente di innovazione si gioca ora”, ha insistito Macron, sottolineando come l’innovazione nel settore energetico sia una componente centrale.

A suo avviso, le cinque aree chiave dell’innovazione che l’UE deve sviluppare comprendono i piccoli reattori nucleari, la fusione nucleare e l’idrogeno.

In questi settori, Macron ha chiesto un maggiore coinvolgimento dell’Europa rispetto a quello attuale, in particolare attraverso il finanziamento congiunto dei cosiddetti “progetti di interesse comune europeo”.

Regole di concorrenza meno rigide, forti frontiere tariffarie dell’UE

Macron ha sostenuto che la deroga alle regole della concorrenza può essere necessaria per sviluppare nuove tecnologie energetiche europee, in quanto è “l’unico modo per rispondere all’eccessiva sovvenzione cinese e americana”.

In modo simile, ha chiesto di rafforzare le frontiere per mantenere gli standard ambientali “migliorando e rafforzando la tassa sul carbonio alle frontiere”.

Il meccanismo di aggiustamento delle frontiere per il carbonio dell’UE, adottato alla fine del 2022, stabilisce tariffe per alcune importazioni provenienti da Paesi con un prezzo insufficiente per il carbonio. Attualmente copre solo alcune categorie, come acciaio, fertilizzanti e cemento.

[A cura di Donagh Cagney/Zoran Radosavljevic]

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