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La denuncia

“Possiamo definire eccellente un sistema sanitario che manca della base del diritto alla salute, ovvero il medico di base?”

La lettera di una donna residente a Clusone che segnala l'insostenibilità della carenza dei medici di famiglia in Alta Val Seriana

Val Seriana. Riceviamo e pubblichiamo la lettera di una cittadina di Clusone che denuncia la situazione di disagio con la quale centinaia di residenti in Alta Val Seriana si stanno confrontando da quasi un anno (se non di più) a causa della preoccupante carenza dei medici di base.

“Buongiorno, sono residente nel Comune di Clusone e io e la mia famiglia siamo rimasti senza medico di base dal mese di luglio del 2023. Per come si sta evolvendo (o non evolvendo) la situazione, ritengo sia doveroso in un’ottica di cittadinanza attiva rendere consapevoli coloro che ancora non lo fossero della condizione in cui si trovano molte famiglie del nostro territorio”.

“Il fatto che mi spinge alla stesura di questa lettera è semplice: io e mio figlio, dopo alcuni giorni di malessere generale, sintomi influenzali generici e problemi alle vie respiratorie, e dopo altrettanti di cure “fai da te”, decidiamo di prenotare una visita da un medico della CAD (continuità assistenziale diurna). Ci rivolgiamo a una delle farmacie di Clusone, come da prassi seguita nei mesi precedenti, per attivare la CAD e scopriamo che, in realtà, da aprile le cose sono cambiate e quindi al momento non riescono a fornirci nessun appuntamento, però ci suggeriscono un numero telefonico cui possiamo rivolgerci”.

“Mercoledì 17 aprile chiamo il numero suddetto e, dopo alcuni tentativi a vuoto, un operatore molto gentile mi risponde e cerca di risolvere il problema. Potremmo meglio dire che cerca inutilmente e senza speranza: infatti è impossibilitato a fornirmi un appuntamento a Clusone e limitrofi (come Castione della Presolana o Valbondione) per cui mi propone di valutare altri luoghi possibili. Inizia quindi ad elencarmi i Comuni in cui gli risulta possibile attivare la ricerca: tra quelli nominati troviamo Dalmine, Treviglio, Ponte S. Pietro, Martinengo, Romano di Lombardia, Endine, Madone e similari, cioè paesi che distano da Clusone anche più di 50 chilometri. Quando procede alla verifica delle disponibilità scopriamo che in realtà non vi è nessun appuntamento disponibile nel mese di aprile, fatta eccezione per un posto il 23 aprile a Solto Collina. L’operatore ovviamente si dimostra dispiaciuto e, alla mia domanda su come dovrei procedere a questo punto, l’unica cosa che mi può suggerire è di riprovare a chiamare nei prossimi giorni, in quanto se capiscono (chi?) che non vi sono più disponibilità magari aggiungono degli slot”.

“Ecco … credo che i fatti non abbiano bisogno di alcun commento… tuttavia, in attesa che gli slot ci salvino, alcune domande nascono spontanee: dobbiamo andare in P.S. per capire se abbiamo una bronchite, una laringite, un’influenza o se necessitiamo di un antibiotico e così intasare irrimediabilmente queste strutture già in sofferenza? Possiamo definire eccellente un sistema sicuramente all’avanguardia nella realizzazione di trapianti sempre più spettacolari e che si sta attivando per aumentare gli screening ma manca di quello che possiamo definire la base del diritto alla salute, vale a dire avere un medico di base? Dobbiamo pensare che il “servizio sanitario regionale/nazionale” sia ormai solo un’idea nell’Iperuranio platonico? Più semplicemente: cosa possiamo fare per avere un parere medico in merito alle nostre condizioni di salute senza per forza ricorrere a un professionista privato?”.

 

medico di base

 

“Premesso che, avendo un trascorso da ammalata tumorale, sono ben consapevole che vi sono situazioni che ancor più necessitano di avere al proprio fianco un medico “di famiglia”, che sappia consigliare e affiancarsi a noi nel difficile percorso della malattia, consapevolezza che in questi mesi mi ha spinto spesso a chiedermi come avrei potuto affrontare nelle condizioni di assistenza sanitaria attuale quello che ho condiviso con la mia dottoressa a suo tempo”.

“Se la lettura è arrivata sin qui, penso sia chiaro l’intento di questo scritto che, lungi da alimentare polemiche, vuole favorire consapevolezza della situazione e chiedere azioni mirate ed efficaci per garantire a tutti il diritto alla salute. Grazie dell’attenzione. Donatella Baronchelli”.

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