L’Italia è pronta a inviare truppe di pace in caso di formazione di uno Stato palestinese

I commenti di Tajani precedono l'imminente riunione dei ministri degli Esteri del G7 a Capri, prevista per il 17-19 aprile, e la dichiarazione che il gruppo lavorerà per evitare l'escalation del conflitto. [Shutterstock/Belish]

Il Ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani (Forza Italia/PPE) ha dichiarato martedì che l’Italia sta valutando la possibilità di dispiegare le proprie forze di pace nell’ambito delle strategie di de-escalation della situazione a Gaza e nel caso in cui venga creato uno Stato palestinese con il sostegno di altre nazioni.

I commenti di Tajani precedono la riunione dei ministri degli Esteri del G7 a Capri, prevista dal 17 al 19 aprile, e la dichiarazione che il gruppo lavorerà per evitare un’escalation del conflitto.

“Il nostro compito è scongiurare e tranquillizzare le nostre opinioni pubbliche: il governo italiano è fortemente impegnato per la pace, siamo amici di Israele ma vogliamo lavorare per la pace, compreso l’invio eventuale di truppe qualora si volesse creare uno Stato palestinese con forze di altri paesi”, ha dichiarato martedì Tajani, che è anche vice primo ministro italiano, durante un forum all’Ansa.

All’inizio della settimana, il ministro degli Esteri spagnolo José Manuel Albares ha dichiarato che tutti i membri dell’UE dovrebbero riconoscere lo Stato palestinese in modo coordinato e senza indugio, suggerendo che questo è il modo migliore per porre fine al conflitto e impedire che la guerra si estenda all’intera regione.

Anche Irlanda, Malta e Slovenia hanno annunciato il 22 marzo di essere pronte a riconoscere lo Stato della Palestina come “unico modo per raggiungere la pace e la sicurezza” nella regione devastata dalla guerra.

Bulgaria, Cipro, Cechia, Ungheria, Malta, Polonia, Romania, Slovacchia e Svezia sono i nove Stati membri dell’UE che attualmente riconoscono lo Stato palestinese.

La soluzione dei due Stati, “l’unica opzione possibile”.

Ribadendo l’importanza della soluzione dei due Stati come “unica opzione possibile per la stabilità regionale”, Tajani ha sottolineato i continui sforzi dell’Italia per impegnarsi nel dialogo con i principali attori politici della regione.

Il ministro degli Esteri ha anche osservato che l’Italia mantiene un forte dialogo con l’Autorità Palestinese e ha invitato il suo nuovo primo ministro, Mohammed Mustafa, per dimostrare “che vogliamo avere un rapporto con l’unica autorità palestinese legittima”.

Secondo Luigi Narbone, direttore della Piattaforma Mediterranea della Luiss Guido Carli School of Government, “l’idea di un invio di truppe straniere è emerso a più riprese nel dibattito sul dopo guerra. In realtà per il momento si tratta di un’ipotesi assai remota”.

Narbone ha affermato che, affinché questa idea diventi realtà, dovrebbero essere soddisfatte alcune condizioni politiche, tra cui la ripresa dei negoziati sulla soluzione dei due Stati e un impegno reale da parte di tutte le parti e della comunità internazionale.

“Al momento sarebbe forse più importante esercitare tutte le pressioni possibili per evitare un allargamento del conflitto e per il successo dei negoziati del Cairo per il cessate il fuoco a Gaza e la liberazione degli ostaggi”, ha spiegato.

Secondo Tajani, i temi del G7 di Capri saranno “Gaza, Iran-Israele e il Mar Rosso”.

“Lavoreremo a Capri su questo percorso come lo farà la premier. L’Italia per la sua tradizione pur radicata nell’occidente potrà essere protagonista. Avere l’Italia alla guida del G7 è un’opportunità per tutti per avere la pace”, ha detto.

(Alessia Peretti | Euractiv.it)