La Cina conferma l’asse con la Russia: «Un nuovo paradigma». E su Taiwan: «Chi cercherà l’indipendenza sarà liquidato»

di Guido Santevecchi

Il ministro degli Esteri Wang Yi esalta la relazione con Mosca. E attacca Biden: «Gli Stati Uniti sono ossessionati da noi, si fanno male da soli»

La Cina conferma l’asse con la Russia: «Un nuovo paradigma». E su Taiwan: «Chi cercherà l’indipendenza sarà liquidato»

DAL NOSTRO CORRISPONDENTE DA PECHINO
Recriminazioni nei confronti degli Stati Uniti e inno alla fratellanza con la Russia. Il ministro degli Esteri cinese Wang Yi ha mantenuto la tradizione della conferenza stampa annuale, durante la sessione del Congresso del Popolo (dopo che quella del premier Li Qiang è stata abolita senza spiegazioni, forse per segnalare che il governo fa comunque capo a Xi Jinping, forse per non dover rispondere alle domande dei corrispondenti stranieri sullo stato dell’economia).

Wang si è lamentato perché «gli Stati Uniti sono ossessionati dalla Cina, la incolpano di tutto, continuano a studiare piani per contenerla e sopprimere il suo sviluppo legittimo».

L’esperto capo della diplomazia mandarina sostiene che nonostante alcuni progressi dopo il vertice dello scorso novembre tra Xi Jinping e Joe Biden, gli americani continuano sostanzialmente a non mantenere le promesse di disgelo. «Se a Washington dicono una cosa e ne fanno sempre un’altra, dov’è la sua credibilità? Se gli americani sono nervosi e ansiosi quando sentono parlare di Cina, dov’è la loro fiducia di grande potenza?». Conclusione del fervore retorico di Wang sulle relazioni tra le due superpotenze: «Con la loro ossessione verso di noi, gli Stati Uniti si faranno male da soli».

Parole polemiche, ma non incendiarie, perché comunque da novembre Biden e Xi hanno riaperto i canali di dialogo e la Cina non ha interesse ad andare ora a uno scontro. Wang ha ricordato che «il rapporto è critico per il benessere dei due popoli e per il futuro dell’umanità e del mondo». Esattamente un anno fa la conferenza stampa era stata tenuta da Qin Gang, appena entrato in carica come ministro degli Esteri. Aveva ammonito che «la strategia americana di contenimento porta diretta alla guerra e alla catastrofe». Sua eccellenza Qin è poi sparito la scorsa estate, dimissionato senza spiegazioni, non per la sua linea diplomatica (che è sempre dettata dal Politburo di Xi) ma per qualche forma di tradimento nei confronti del Partito.

Wang Yi oggi ha voluto confermare l’asse Pechino-Mosca. Alla ricerca di nuove espressioni ha detto che «è stato creato un nuovo paradigma per le relazioni tra due grandi Paesi». La «grande fioritura della fiducia reciproca e delle cooperazione sotto la guida strategica dei presidenti Vladimir Putin e Xi Jinping» ha portato l’interscambio nel 2023 a quota 240 miliardi di dollari. Wang, noto per la sua lingua tagliente, ha trovato un’espressione poetica anche a proposito di import-export: «Il gas naturale russo entra nelle case dei cinesi, mentre le automobili prodotte in Cina corrono sulle strade della Russia». Effettivamente, è noto che Mosca vende a prezzi di favore gas e petrolio a Pechino, per colmare il vuoto lasciato dalle sanzioni europee a causa dell’aggressione all’Ucraina. E il mercato russo è al momento il primo sbocco per i costruttori di auto cinesi, che ne hanno esportato 841 mila nel 2023.

Wang Yi ha esaltato la ricerca sino-russa di «spezzare l’unilateralismo e il protezionismo degli Stati Uniti». Ha aggiunto che «il Sud globale non è più una maggioranza silenziosa, ma la forza per riformare l’ordine internazionale». E ha concluso che «non sarà più accettato che alcuni Paesi siedano al tavolo e altri siano nel menù».

Un passaggio duro su Taiwan: «Chiunque sull’isola di Taiwan cerchi di ottenere l’indipendenza sarà inevitabilmente liquidato dalla storia». I dirigenti di Pechino da mesi hanno cancellato il riferimento alla «via pacifica» quando parlano della «inevitabile riunificazione».


Corriere della Sera è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati.

7 marzo 2024 (modifica il 7 marzo 2024 | 12:38)