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L’incontro dei consiglieri con i giostrai
Attualità

Nuovo sostegno al Luna Park, Dotti e Garavaglia: “Decisione senza giustificazioni di Rapinese. Famiglie in difficoltà”

Una nuova e ferma posizione in favore del Luna Park di Como sfrattato di fatto dal sindaco Alessandro Rapinese (fatta eccezione di una piccola parte di piazza d’Armi a Muggiò, 5mila metri quadri, messa a disposizione ma oggettivamente troppo piccola rispetto ai 20mila tradizionali).

“Sosteniamo ad ogni livello le 65 famiglie, con 250 persone, che vivono e lavorano come spettacolisti viaggianti a Muggiò in quanto il Sindaco Alessandro Rapinese ha deciso, da quest’anno, di non farli esercitare nella città, creando non solo discontinuità con la tradizione centenaria della loro presenza e intrattenimento locale, ma anche un impatto economico negativo, facendo mancare un importante indotto economico alla città” così fanno sapere i consiglieri regionali, Christian Garavaglia, capogruppo e Anna Dotti, di Fratelli d’Italia.

Spiegano: “Sessantacinque famiglie e 100 anni di lavoro al servizio della comunità locale: la scelta di cacciare questa importante realtà, creando disagi ai loro fragili e ai minori che frequentano le scuole locali, non ci vede assolutamente d’accordo, né nella forma né nel modo. Questa presa di posizione del Sindaco non ha alcun giustificativo. Basta parlare con i cittadini comaschi per prendere atto concretamente di quanto siano parte integrante ed attiva della comunità locale. Auspichiamo che dal 16 marzo queste famiglie ed aziende abbiamo la loro giusta e doverosa collocazione”.

Insomma tra centrodestra e centrosinistra, il sostegno ai giostrai è decisamente bipartisan (qui tutte le cronache).

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12 Commenti

  1. Ma perché insistere a volere il Luna Park a Muggiò? Non vedete che non c’è spazio? Dove lo mettono, con la piscina, il palazzo del ghiaccio, l’autosilo interrato e tutte le altre fantasmagoriche meraviglie realizzate negli ultimi due anni?
    Ah, non c’è niente?
    E vabbè, che novità!

  2. Mi sembra che Rapinese abbia preso una decisione più che giusta… certo dispiace per le persone che ci lavoravano ma purtroppo è così in ogni settore del lavoro. Certo che far uscire ogni tot mesi sempre la stessa notizia è davvero un’operazione chirurgica che si commenta, e connota, da sola…

  3. Quando si avvicina la Pasqua non vedo l’ora di andare alla solita giostra per divertirmi e chiaccherare col gestore che una volta era il padre con la madre. La tradizione non riguarda solo Como ed il luna Park. Un’altra tradizione può essere lo stadio del ghiaccio, dove andavo cinquanta anni fa, con quei comodissimi parcheggi, cosa si farà? Meditate gente meditate.

  4. Super d’accordo. È evidente che per le opposizioni la questione lunapark è semplicemente una leva politica da usare a piacimento.

  5. Sarà che io non amo i Luna Park, che trovo veramente roba primitiva, quindi a mio parere il problema è relativo, se non fosse per il fatto che ci sono persone che ci campano.
    A Como , piuttosto, manca un tessuto di iniziative culturali di spazi Associativi, iniziative a prezzi abbordabili, alla portata della gente di ceto medio, poiché Associazioni culturali per
    altolocati….dai soliti nomi …noti, della cittadina ne esistono, ma hanno una impostazione datata.
    Allargare i propri orizzonti, guardando a come si gestisce l’approccio alla diffusione della cultura in altre città…tipo Forlì, Modena, Reggio Emilia, per non parlare della effervescente Bologna, farebbe solo che bene.

  6. Grande Stefano !!! Parlano a comando, giusto perché quando non c’è niente da scrivere devono inventarsi articoli. Buona giornata….

  7. Perché il luna park non lo facciamo ad Argegno o dove sono stati eletti, e vediamo se li votano ancora?
    Intervistate mai qualcuno che non la pensa come voi?

    1. Intanto non è un’intervista, come appare chiaro anche a una prima sommaria e pure superficiale lettura, ma un intervento dei consiglieri. Poi, sì, abbiamo dato ampio spazio, e in più occasioni, agli argomenti del sindaco di Como. Vale il consiglio di sempre: leggere prima, commentare poi, riflettere e quindi, a quel punto nel pieno diritto, contestare nella massima libertà.
      Un carissimo saluto.

      1. Al netto della querelle con il commentatore singolo, intervista o non intervista non è il fulcro del suo discorso e credo l’abbia capito anche lei, Cantoni, e nonostante la risposta piccata, non capisco perché negare che avete una linea politica che chiaramente portate avanti. È del tutto legittimo per un giornale,mica siete i paladini della par condicio. L’importante è essere chiari con i lettori e non avere l’orrida e anglosassone pretesa del cosiddetto giornalismo neutrale.

        1. Pensi che per me sono troppo moderati nei confronti del Sindaco che meriterrebe la stampa che hanno avuto Botta e Bruni ad esempio …

        2. Corretta osservazione. Però credo sia sempre importante sottolineare sia il metodo (differenza tra interviste e comunicati stampa che non è questione di lana caprina, anzi) che il merito. Lei parla del merito, la linea di questo giornale e dei suoi giornalisti, anche in altre testate nel passato, è sempre stata una: indipendentemente dal sindaco in carica, provare (provare, eh, mica ci sopravvalutiamo!) a controbilanciare il potere. Potere che, se lasciato a se stesso, si autocelebra e basta. E’ successo con Landriscina e pure con Lucini.
          La neutralità del giornalismo poi, concordo, è una favoletta per bambini. Altra cosa è impedire a qualcuno di avere voce e qui tutti hanno diritto di parola. Però, in questo senso, quasi sempre accade il viceversa: come noto per noi è complicato ricevere risposte dall’amministrazione in carica. Riusciamo soltanto in contesti pubblici. Quindi il dibattito politico a volte risulta deficitario, è un peccato, lo so. Ce la caviamo, ogni tanto, citando altre testate (per esempio l’appuntamento del venerdì sera in Tv).
          Grazie per il contributo (non sono piccato in questo caso)!

    2. Perchè evidentemente il Luna Park si è fatto per 100 anni ad Argegno e non era una tradizione comasca … può piacere o meno … ma era tradizione della città di Como … poi a parte che non era intervista, ma glielo hanno già detto, la Dotti non è stata eletta ad Argegno.
      In una riga e mezzo impegnandosi era difficile scrivere più inesattezzae di quelle che è riuscito a mettere Lei

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