Appello per salvare l’ospedale di Menaggio: raccolte quattordicimila firme

Il caso Comitato civico e Uil le depositano in Regione per chiedere certezze. Lascia la responsabile di riabilitazione. E Asst presenta la “Casa di comunità”

Sono quasi 14 mila le firme raccolte nel territorio a favore dell’ospedale di Menaggio.

L’inizio della petizione risale alla fine di giugno ed è stata promossa dal Comitato civico che da qualche anno segue le sorti del nosocomio; ora il lungo elenco verrà portato in Regione con richiesta di incontro formalizzata al presidente del consiglio regionale Federico Romani.

«La raccolta firme avviata da noi e dalla Uil, con il sostegno di tanti volontari, ha avuto un notevole riscontro – commenta Giovanna Greco, portavoce del Comitato – In tantissimi hanno sottoscritto l’appello per un ritorno alla piena operatività del nostro ospedale, con riapertura dei reparti chiusi da tempo. L’Erba–Renaldi è un presidio sanitario pubblico indispensabile per il territorio e non siamo gli unici a ritenerlo tale.

I medici a gettone

«Questo – aggiunge Greco – è un segnale importante per gli amministratori pubblici, che speriamo ascoltino il messaggio delle loro comunità e si facciano interpreti di richieste di interventi concreti e tempestivi». Una serie di reparti progressivamente chiusi, i posti letto dimezzati, i medici a gettone per il pronto soccorso tornati d’attualità in Regione proprio nei giorni scorsi, che costano 518mila euro all’anno (1.350 euro per un turno notturno di 12 ore) e creano inevitabili disparità rispetto agli stipendi dei medici di ruolo: la situazione del presidio ospedaliero del Centro Lario non è affatto confortante, ma l’Azienda ospedaliera e Regione Lombardia si giustificano esibendo investimenti milionari per apparecchiature e miglioramento della struttura.

Il problema, insomma, si concentrerebbe tutto nella carenza di medici, che in un’area periferica e poco appetibile come Menaggio diventa ancora più marcato.

«Apprendiamo che anche la responsabile della riabilitazione, Giuseppina Zanini, ha rassegnato le dimissioni ed entro fine anno lascerà l’incarico – osserva ancora Giovanna Greco - Ci chiediamo se il reparto, come avvenuto per la psichiatria, subirà una chiusura per “mancanza di medici”».

A quest’ultimo proposito Asst ha fatto sapere che sarà pubblicato un bando per sostituire la responsabile della riabilitazione. I promotori della corposa sottoscrizione si aspettano che qualcosa cambi per invertire il preoccupante svuotamento dell’ospedale.

«Se mancano i medici occorrono delle contromisure adeguate – sottolinea Dario Esposito, della Uil del Lario - I posti letto, in particolare, devono essere quelli per cui l’Erba–Renaldi venne aperto a suo tempo. Teniamo a precisare che la raccolta di firme non è stata promossa contro alcuno. La sottoscrizione non ha connotazioni politiche e da parte nostra auspichiamo la massima unità d’intenti fra popolazione, amministratori locali e Regione. Parliamo di salute – conclude Esposito – un tema che non può dividere in alcun modo».

Open day venerdì 13

Da un ospedale che langue a una “casa di comunità”, funzionante all’interno dello stesso presidio menaggino, che venerdì 13 verrà aperta al pubblico per mostrarne le potenzialità. L’open day di Asst prevede una serie di incontri aperti a tutti, ambulatori dedicati alle vaccinazioni, test della glicemia, misurazione della pressione arteriosa e della saturazione, screening per l’epatite C. Nello stesso presidio è attiva anche una casa di comunità per la presa in carico di pazienti affetti da patologie croniche e/o fragili.

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