Il Cancelliere tedesco Scholz: il fondatore di Wikileaks non dovrebbe essere estradato negli Stati Uniti

[EPA-EFE/Filip Singer]

I giudici britannici dovrebbero proteggere il fondatore di Wikileaks Julian Assange dall’estradizione negli Stati Uniti, ha dichiarato lunedì (4 marzo) il cancelliere tedesco Olaf Scholz in un intervento insolito, aggiungendo che la proporzionalità della punizione di Assange negli Stati Uniti è discutibile.

Assange rischia l’estradizione dal Regno Unito agli Stati Uniti sulla base di una sentenza britannica del 2022, secondo la quale il trasferimento sarebbe lecito.

I suoi avvocati hanno chiesto all’Alta Corte del Regno Unito di autorizzare un appello finale; l’udienza in materia si è svolta due settimane fa e il verdetto è ancora in sospeso.

Alla luce dei recenti sviluppi, la cancelliera tedesca (SPD/S&D) ha parlato a sostegno di Assange durante una sessione di domande e risposte in una scuola del Baden-Württemberg.

“Credo che sarebbe bene che i tribunali britannici gli garantissero la protezione necessaria, perché sta rischiando di essere perseguito negli Stati Uniti, in quanto ha divulgato segreti di Stato americani”, ha detto Scholz a Sindelfingen.

Le possibilità che i tribunali britannici intervengano per proteggere Assange sono aumentate.

I rappresentanti degli Stati Uniti “non sono stati in grado di assicurare ai giudici britannici, durante le ultime trattative, che le possibili pene sarebbero state giustificate dal punto di vista del Regno Unito”.

Assange potrebbe rischiare fino a 175 anni di carcere negli Stati Uniti. È stato imprigionato nel Regno Unito per cinque anni, dopo sette anni di esilio nell’ambasciata ecuadoriana a Londra. Assange era rimasto lì per evitare l’estradizione in Svezia in un caso separato, temendo che ciò avrebbe comportato la sua estradizione negli Stati Uniti.

Il governo statunitense vuole processare Assange con l’accusa di spionaggio per aver pubblicato svariati documenti riservati sulla sua piattaforma Wikileaks.

Gli Stati Uniti sostengono che le informazioni, trapelate dalla whistleblower Chelsea Manning, abbiano compromesso il personale di sicurezza.

L’intervento di Scholz è stato un passo insolito, dato che altri capi di governo hanno preferito mantenere un basso profilo sulla delicata questione.

Il vicecancelliere dei Verdi, Robert Habeck, che in precedenza aveva dichiarato il suo sostegno a un “giusto processo” per Assange, si è rifiutato di rispondere a una domanda simile durante una conferenza stampa due settimane fa.

Habeck ha detto che non avrebbe commentato un caso giudiziario di un altro Paese.

[A cura di Nathalie Weatherald]

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