Il 26 aprile 1986 un’esplosione faceva saltare l’edificio della centrale nucleare di Chernobyl. Dopo trent’anni Il circolo “Angelo Vassallo” vuole ricordare affinché la memoria si mantenga e sia da stimolo per una scelta energetica verso fonti rinnovabili a basso impatto ambientale che rifiuti il nucleare da fissione. Difficile stimare le vittime (l’OMS parla di 9000 morti, altri rapporti bielorussi parlano di 115000), perché non
è un problema della sola Ucraina ma di tutta Europa: un incidente nucleare così come una esplosione atomica non ha ritorno e provoca tumori e mutazioni al momento e nelle generazioni successive. Ancora oggi il reattore 4 di Chernobyl rappresenta un problema non risolto: il sarcofago che lo copre deve essere rinnovato per resistere almeno un altro secolo; il cibo, le foreste e le coltivazioni sono ancora
contaminate e lo saranno per almeno 2-3 secoli. In Italia vediamo un picco di tumori alla tiroide nelle persone giovani, piccole o in gestazione intorno al 1986. I costi umani ed economici sono incalcolabili e vanno ascritti al costo dell’energia nucleare, così come le dismissioni dei reattori quasi tutti vecchi (intorno o più di trent’anni) che abbiamo in Europa. E dopo Chernobyl nel 2011 abbiamo avuto Fukushima, il cui nocciolo continua a fondere nel modernissimo e tecnologico Giappone.
La memoria deve esserci di aiuto: ricordiamo Chernobyl e tutti gli incidenti che l’uso “civile” e bellico del nucleare (usi spesso non scindibili) ha prodotto e gli inestimabili danni alla popolazione. Il nucleare da fissione ha problemi non superabili con la tecnologia, l’essere una reazione a catena e il produrre scorie radioattive per secoli. Noi rifiutiamo questo sistema di produrre energia così come auspichiamo una rapida uscita della dipendenza dalle fonti fossili, per un futuro oggi possibile per noi e per i nostri figli attraverso l’uso e non l’abuso delle risorse rinnovabili a basso impatto ambientale, il risparmio e l’efficienza energetica.
Il Direttivo del Circolo “Angelo Vassallo” – associazione di volontariato affiliata a Legambiente
Como, 26 aprile 2016
CONFERENZA STAMPA FILT CGIL, UILTRASPORTI - MARTEDI' 26 APRILE, H 11, SEDE CGIL VIA ITALIA LIBERA 23
Como, giovedì 21 aprile 2016 - L' 8 marzo si è tenuto il referendum per decidere se approvare o respingere l'intesa con l'azienda
sulla lunga " vertenza non idonei alla mansione " .I lavoratori si sono recati in massa ai seggi. Sui 495 aventi diritto
hanno votato in 350 pari ad oltre il 70%. L'ipotesi di intesa è stata respinta con voti 253 pari ad oltre il 73% dei voti validi.All'incontro con la stampa parteciperà Marco Fontana e alcuni lavoratori dell'azienda. Saranno annunciate le modalità del nuovo sciopero unitario e saranno forniti aggiornamenti sulla vertenza.
A maggio la Rassegna sulle mafie, organizzata dal Circolo Ambiente in collaborazione con le Biblioteche di Erba, Eupilio e Pnte Lambro
Tre incontri per approfondire il tema della presenza delle mafie nella zona di Erba e del Triangolo Lariano
ERBA - EUPILIO - PONTE LAMBRO (CO) – "Tre colpi alla 'ndrangheta" è il titolo della Rassegna contro le mafie, organizzata per maggio dal Circolo Ambiente "Ilaria Alpi" in collaborazione con le Biblioteche comunali di Erba, Eupilio e Ponte Lambro.
Una serata di approfondimento, l'incontro con un giornalista esperto di mafie e infine l'appuntamento con un magistrato che vanta una grande esperienza di lotta alla 'ndrangheta: è questo il contenuto della Rassegna, il cui sottotitolo è esplicativo: "Tre incontri per conoscere la presenza delle mafie tra l'Erbese e il Triangolo Lariano".
Si parte martedì 3 maggio a Eupilio, con l'incontro dal titolo "La Storia della ‘ndrangheta tra l'Erbese e il Triangolo Lariano", che sarà sviluppata dal gruppo "Qui Lecco Libera", che illustrerà (con l'ausilio di documenti ed estratti di sentenze) le ricerche che attestano la presenza della 'ndrangheta in particolare nei territori di Erba, di Canzo e del Triangolo Lariano.
Il secondo appuntamento è per mercoledì 11 maggio a Ponte Lambro, per l'incontro con il giornalista e scrittore Mario Portanova, co-autore tra l'altro del libro "Mafia a Milano"; il titolo dell'incontro sarà "La 'ndrangheta in Lombardia e il caso Perego Strade".
Il terzo ed ultimo momento della Rassegna è per giovedì 19 maggio alla Biblioteca di Erba, per l'incontro pubblico con il giudice Giuseppe Gennari, che ha svolto le funzioni di Gip nelle principali inchieste di 'ndrangheta condotte a Milano, ed è anche autore del libro "Le fondamenta della città - come il Nord Italia ha aperto le porte alla 'ndrangheta". L'incontro con il giudice Gennari avrà come tema le dinamiche legate alla presenza delle mafie nel Nord Italia, ed è realizzato in collaborazione con lo sportello Spaziogiovani di Erba.
Spiegano gli organizzatori: “La Rassegna ha lo scopo di sensibilizzare i cittadini sulla presenza delle mafie nel territorio Erbese e del Triangolo Lariano. Infatti il fenomeno mafioso, e in particolare la 'ndrangheta, non è solo limitato al Sud, ma ormai da decenni è presente anche in Lombardia e in Brianza. Come attestano le numerose inchieste giudiziarie di contrasto alle mafie (in particolare l’indagine “Infinito”, condotta dalla DDA di Milano), sono molte le “locali” della ‘ndrangheta presenti anche nel territorio della Brianza, con riferimento anche alla zona compresa tra l'Erbese e il Triangolo Lariano. Esemplare poi il caso della Perego Strade, florida impresa brianzola infiltrata nel 2008 dalla 'ndrangheta calabrese; la vicenda giudiziaria sui reati di tipo mafioso ha portato alla condanna definitiva dei titolari dell'impresa, condannati nel 2015 dal Tribunale di Lecco anche per il traffico illecito di rifiuti in molti cantieri sparsi tra il Milanese, il Comasco, il Lecchese e la Brianza”.
Altre informazioni sulle iniziative si possono trovare sul sito www.circoloambiente.org
CIRCOLO AMBIENTE “Ilaria Alpi”
COMUNE di ERBA
COMUNE di EUPILIO
COMUNE di PONTE LAMBRO
Erba, 20 aprile 2016
FP CGIL – CISL DEI LAGHI– UIL FPL – RSU COMUNE DI COMO Como, 20 aprile 2016 - La chiusura dell'asilo nido di Camerlata,
confermata dall'assessore Magni, non risolverà alcun problema strutturale del servizio. Le organizzazioni sindacali e la RSU denunciano l'approssimazione di questa scelta, scollegata da un progetto organico sul futuro dei nidi comunali. Si specula su un problema vero, la carenza di personale, per determinare una contrazione del servizio. Un quartiere importante e popoloso come Camerlata, che vede oggi una presenza maggioritaria di bambini stranieri quali utenti dell'asilo, viene privato di un presidio strategico. Come si pone la giunta comunale rispetto a buone politiche d’integrazione sociale? Camerlata è un quartiere che, nel futuro immediato, grazie all'auspicato sblocco della cittadella della salute e all'apertura dell'Esselunga potrebbe registrare un grosso incremento demografico. Ha senso non operare questa valutazione? In secondo luogo, il comune di Como ha dimostrato di non voler investire per nulla sul personale del settore. L'ultima assunzione a tempo
indeterminato risale al 2010. Il piano del fabbisogno triennale di personale, presentato nel 2015 (temporaneamente bloccato dalla legge finanziaria), prevede sul 2015 – 2017 trentadue assunzioni. Di queste negli asili nido ne sono previste zero! Nel 2016 andranno in pensione 5 educatrici, il comune risponde con la chiusura di Camerlata, nel 2017 ne andranno in quiescenza 8, quanti altri nidi chiuderanno? Infine stupisce negativamente il percorso NON PARTECIPATO della decisione. Le forze sindacali sono venute a conoscenza della scelta politica dagli organi di stampa, e sono state convocate solo a seguito di questa “fuga di notizie”. Il quartiere, le forze sociali dell'associazionismo territoriale neppure informati, le famiglie dei bambini che hanno partecipato alla riunione con la dirigente sono state ben tre! Per ultimo, le organizzazioni sindacali avevano chiesto che prima di definire la chiusura si valutassero le iscrizioni (avverranno tra il 2 e il 13 maggio). La risposta è: “Non si accettano iscrizioni, ma se ci fosse un boom d’iscrizioni saremmo disposti a riaprire”. La domanda sorge spontanea: come si fa a iscriversi a un nido già chiuso? Il triste presagio avrà conferma con la giunta di mercoledì prossimo: l'amministrazione Lucini ha iniziato la dismissione del servizio.
I festeggiamenti si svolgeranno mercoledì 20 aprile alle 10 in piazza Cavour alla presenza di oltre 400 bambini e ragazzi impegnati in un flash-mob che avrà per tema la pace e la solidarietà.
“I numeri crescenti dei partecipanti a questo progetto sono il segno di un’attenzione e di una sensibilità nei confronti del mondo e dell’altro che concretizzano il titolo assegnato a Como di Città Messaggera di pace” sottolinea il vicesindaco Silvia Magni, assessore alla Pace e ai Gemellaggi. Il progetto Gemini nasce per far conoscere le attività promosse dal settore Relazioni Internazionali del Comune di Como e sensibilizzare i giovani ai gemellaggi e alla cooperazione.
Fin dalla nascita al progetto collabora operativamente il Centro Servizi per il Volontariato di Como, cui in seguito si sono affiancati l’ong ASPEm (che ha collaborato fino al 2013), il Coordinamento Comasco per la Pace, l’Ufficio Scolastico Territoriale e numerose associazioni e organismi del territorio impegnati nell’ambito della cooperazione.
Oggi Gemini conta sul sostegno anche delle seguenti realtà: Avis, Bambini in Romania, CiaoComo Radio, Como Raku, Cooperativa Questa Generazione, Fata Morgana, Il Sole Onlus, Luminanda, L’isola che c’è, Miciscirube, Mooka Movie, Oltremusica, Progetto My Tv, Qui le stelle, Taiko Lecco, Teatro dei burattini, Teatro Gruppo Popolare, Ukuleles for peace, Università Statale di Milano. Nel corso delle dieci edizioni, Gemini ha coinvolto, gratuitamente, tutti gli istituti scolastici comprensivi di Como, ha visto la partecipazione di 400 classi e 8.400 studenti, insieme alle rispettive famiglie e insegnanti, e ha proposto percorsi, attività, laboratori, incontri, concorsi, spettacoli e manifestazioni, dedicate al tema della pace e della solidarietà.
Nelle ultime tre edizioni, Gemini ha aderito alla Giornata internazionale della Pace promossa dall’associazione Città messaggere di Pace.
Il Partito della Rifondazione Comunista boicotta le celebrazioni per il 25 aprile indette dall'Amministrazione Comunale di Cantù e invita tutti i cittadini canturini che si riconoscono nel nostro partito a compiere la stessa scelta.
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