DICHIARAZIONE CONSIGLIERI GRUPPO SAN FERMO DEMOCRATICA
PUNTO N. 1 "INDIRIZZI GENERALI DI GOVERNO: DISCUSSIONE E APPROVAZIONE" CONSIGLIO COMUNALE DEL 29/06/2016
Omissis
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Vogliamo però soffermarci su chi è stato indicato per governare, su chi si alternerà al Sindaco alla guida del Caterpillar per realizzare il programma.
Noi infatti non riteniamo legittima la Giunta che ci è stata comunicata.
Nel primo Consiglio abbiamo aspettato a contestarla, volevamo vedere l’atto formale di nomina, prendere atto delle norme citate, per capire come mai era stata aggirata la normativa sulla parità di genere e si era arrivati a nominare una Giunta Comunale che non vede al suo interno nemmeno una donna.
La delibera n 16 del 20/06/2016 è stata pubblicata all’albo 28/06/2016 e non abbiamo trovato nessuna giustificazione a tale omissione.
La norma in vigore per noi è molto chiara sulla necessità di garantire la presenza di entrambi e sessi , soprattutto con l’entrata in vigore della legge 56/2014 che all’art.1 comma 137 recita “nelle giunte comunali di comuni con popolazione superiore ai 3000 abitanti, nessuno dei due sessi può essere rappresentato in misura inferiore al 40% con arrotondamento aritmetico”.
Questa legge non è neppure citata nella deliberazione n 16 del 20/06/2016.
Sappiamo che altri piccoli Comuni non hanno in passato rispettato questa norma adducendo varie motivazioni ma esistono già in materia sentenze sia del TAR sia del Consiglio di Stato .
Non può essere considerata motivazione accettabile il fatto che in Consiglio Comunale la maggioranza non abbia eletto nemmeno una donna. Già aveva discriminato le donne mettendone in lista una sola, che non è stata eletta. Lo Statuto Comunale però, prevede all’articolo 30 la possibilità di ricorrere ad assessori esterni: “scelti tra cittadini aventi i requisiti per essere eletti alla carica di Consigliere Comunale”; quindi la norma può e deve essere applicata.
REFERENDUM SCUOLA, SE 2 MILIONI DI FIRME VI SEMBRANO POCHE
UNA PARTE A RISCHIO, I PROMOTORI RINVIANO LA CONSEGNA
L'impegno è stato - e continua a essere - così profondo e diffuso che rischiare di vanificarlo per errori di forma o per troppa fretta, sarebbe davvero imperdonabile. Per questo motivo, i promotori dei 4 quesiti abrogativi della "cattiva scuola" del governo Renzi hanno deciso di posticipare di qualche giorno la decisione sulla consegna delle firme in Cassazione, inizialmente prevista per oggi, martedì 5 luglio.
Il risultato è notevole: siamo riusciti a raccogliere circa 2 milioni di firme complessive sui 4 quesiti. La soglia minima di 500.000 firme a quesito non garantisce margini di sicurezza, nonostante questi numeri. Una parte dei moduli arrivati al comitato nazionale infatti presenta degli errori formali, quali la non certificazione o la mancata autenticazione. Il grande sforzo e l'enorme lavoro delle decine di migliaia di militanti in tutta Italia - a cui va il sentito grazie degli organizzatori - giocoforza hanno presentato anche margini di errori e inesattezze a cui è possibile rimediare, ma con un po' di tempo in più. Le difficoltà della raccolta firme, le cui modalità sono stabilite per legge con un meccanismo ottocentesco (per citare le parole del Comitato dei referendum contro l'Italicum) non hanno di certo aiutato.
Dichiarazione di Massimo Villone, Alfiero Grandi, Silvia Manderino del Comitato contro l'Italicum che ha promosso i due referendum abrogativi
Le firme raccolte per i due referendum abrogativi di norme dell’Italicum sono giunte a 420.000 (418.239 per il premio di maggioranza e 422.555 per i capilista bloccati). Non bastano, ma sono comunque uno straordinario risultato della mobilitazione organizzata dal Comitato nazionale e dai comitati territoriali.
Abbiamo proposto l’abrogazione del premio di maggioranza, compreso il ballottaggio senza soglia, che consegna i poteri di governo a un singolo partito, anche ampiamente minoritario nei consensi reali, e dei capilista a voto bloccato, per cui almeno i 2/3 dei futuri deputati sono nominati dai vertici di partito. Norme ancora più gravi alla luce delle modifiche costituzionali - volute dal governo e oggetto del referendum di ottobre - che affidano alla sola camera dei deputati il rapporto di fiducia con il governo e tolgono al senato la natura di assemblea elettiva.
Abbiamo inteso inserire i due quesiti abrogativi sull’Italicum in una più vasta stagione referendaria, volta anche a decisivi temi sociali come la scuola, il lavoro, l’ambiente. Siamo convinti di avere per la nostra parte contribuito a un fondamentale recupero di partecipazione e di consapevolezza democratica. L'impegno di decine di migliaia di cittadini, che hanno dato vita a 400 comitati locali, è di grandissimo valore. Si sono spesi senza limiti nel raccogliere le 420.000 firme, avendo un unico, comune, interesse: la rinascita collettiva della democrazia nel Paese e l'impegno a diffondere e a comprendere quanto siano vitali coscienza e responsabilità di essere cittadini. A loro va il nostro apprezzamento e la nostra gratitudine. Il loro generoso impegno ha confermato che ci sono importanti potenzialità democratiche nel paese, che dovrebbero essere valorizzate da quanti hanno a cuore una democrazia viva.
Tre incontri pubblici per illustrate le modalità con cui accedere al baratto amministrativo promosso dall’Amministrazione Comunale di Cernobbio. È questo l’obiettivo delle serate, sempre con inizio alle ore 20.30, organizzate presso la sala consiliare di Cernobbio (via Regina 23) martedì 5 luglio, presso il Centro Civico di Rovenna venerdì 8 luglio e presso il Centro Civico di Piazza Santo Stefano venerdì 15 luglio. «Come Amministrazione Comunale riteniamo che il baratto amministrativo sia un importante strumento di aiuto alle fasce deboli della cittadinanza per il pagamento dei tributi comunali – sottolinea la Vicesindaco, Monica Ferrario, che parteciperà alle diverse serate -. Questi incontri pubblici hanno la finalità di illustrare le modalità per accedere al baratto amministrativo. La fattiva collaborazione tra Comune e cittadini rappresenta uno stimolo a diffondere maggiore senso civico e di appartenenza e rappresenta inoltre un esempio di vicinanza dell’Istituzione comunale alle problematiche quotidiane degli abitanti. La finalità della nostra iniziativa è quella di contribuire alla dignità di chi, vista la contingenza del momento, si trova in situazione difficoltà». Da segnalare che l’incontro del prossimo 15 luglio a Piazza Santo Stefano sarà dedicato anche ad ulteriori approfondimenti sul progetto di realizzazione di un nuovo posteggio in località Olzino, già al centro di precedenti confronti tra i residenti e l’Amministrazione Comunale.
Como, 1 luglio 2016 - La Cgil nazionale ha depositvato 3.3 milioni di firme per i referendum abrogativi su voucher, licenziamenti e appalti.
Il sindacato lariano ha contribuito a questo risultato con numeri importanti: 26mila firme raccolte in due mesi (6500 per ogni referendum) e 6600 per la Carta dei diritti universali del lavoro. "Siamo molto soddisfatti - spiega il segretario provinciale Giacomo Licata - il risultato è frutto dell'impegno dei militanti e dei delegati, di tutti i dirigenti, funzionari e collaboratori dell'organizzazione".
In un territorio come quello comasco, questi numeri assumono un significato ancora più rilevante: "Il nostro sistema produttivo è fatto prevalentemente da piccole e medie aziende - continua Licata - le firme sono state raccolte con il dialogo e il contatto diretto con i lavoratori attraverso iniziative pubbiche, gazebo nelle piazze e nei mercati. Nei prossimi tre mesi si prosegue con la raccolta per la Carta dei diritti. Il reale obiettivo della nostra campagna per i diritti è fornire a tutte le lavoratrici e i lavoratori di questo paese, a prescindere dalla tipologia contrattuale con cui sono assunti, diritti soggettivi che abbiano valore univarsale. C'è bisogno di diritti nei luoghi di lavoro, che sono cambiati rispetto al passato, non c'è più solo la Fabbrica, sono luoghi di lavoro gli spazi coworking, gli studi professionali, i centri commerciali".
Nell'incontro odierno la direzione della HOLCIM ha dichiarato la sua disponibilità ad analizzare il ricorso ad un ammortizzatore sociale per attenuare il forte impatto occupazionale che deriverebbe dalla dichiarazione di 73 lavoratori in esubero.
Abbiamo definito di svolgere una verifica tecnica congiunta in sede di ARIFL (Regione Lombardia) per individuare lo strumento opportuno.
Non abbiamo affrontato nel dettaglio i temi degli investimenti, della riduzione dei numeri degli esuberi e del piano sociale perché pre-requisito della trattativa deve essere l'ammortizzatore sociale esigibile.
A fronte di questa nuova posizione dell'azienda, abbiamo valutato di non proclamare gli scioperi in coincidenza con gli incontri istituzionali, che si articolano come segue:
• Il giorno 30 Giugno alle ore 10.00 presso la sede della regione Lombardia a Milano la IV commissione delle Attività produttive ha convocato il Coordinamento delle RSU e le Segreterie di Feneal Filca e Fillea, insieme ad HOLCIM, per svolgere una audizione relativa ai contenuti della vertenza.
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