promosso da
Teatro Sociale di Como AsLiCo
in collaborazione con
Società dei Palchettisti di Como
200.Com Un progetto per la città è un progetto promosso dal Teatro Sociale di Como-AsLiCo in collaborazione con la Società Palchettisti, nato nel 2013 in occasione dei festeggiamenti per il bicentenario del teatro.
Giunto quest’anno alla quarta edizione, 200.Com ha sempre come obbiettivo primario il coinvolgimento attivo del pubblico e della città, che diventano coprotagonisti di produzioni artistiche di altissimo livello, tanto da essersi aggiudicato lo scorso giugno il PREMIO DELLA CRITICA MUSICALE “FRANCO ABBIATI” 2016, che ha visto assegnare al progetto il Premio “Filippo Siebaneck”, con la seguente motivazione:
“Per la qualità del progetto trasversale, aperto a tutta la città, che si è ritrovata per la terza stagione consecutiva – in crescente entusiasmo – a cantare le parti corali dei “Pagliacci” (dopo “Cavalleria rusticana” e “Carmina Burana”) affidate a centinaia di “dilettanti”, accuratamente preparati, in appositi laboratori, per dimostrare la bellezza, l’accessibilità e il ruolo sociale dell’opera partecipata”.
Il 29 giugno scorso L’elisir d’amore del Progetto 200.Com ha inaugurato la nona edizione del Festival Como Città della Musica. Grazie alla regia di Rosetta Cucchi, che ambienta l’opera in un liceo americano, i coristi accettano una sfida in più: non solo cantare di fronte ad un sempre più vasto pubblico, ma anche muoversi sul palcoscenico come dei veri professionisti. Quali, Francesca Sassu (Adina), David Astorga (Nemorino), Pablo Gálvez (Belcore), Vincenzo Nizzardo (Dulcamara) e Sarah Tisba (Giannetta), chiamati ad interpretare i ruoli principali. Tutto sotto la bacchetta del M° Jacopo Rivani.
sabato 1 ottobre 2016, dalle ore 20:00
presso Auditorium di Guanzate
OLTRE LO SGUARDO
serata inaugurale
ore 20:00 Rinfresco e Accoglienza
ore 21:00 Proiezione del film Selma di Ava DuVernay
a seguire dibattito con Valentina Pellizzoni, presidente Cinecircolo
Ingresso con tessera annuale del Cinecircolo Informazione del Coordinamento Comasco per la Pace COSTO € 3,00 acquistabile in loco
“Lo stallo sulle paratie è vergognoso, sarebbe ora che la Regione e il Comune si assumessero le proprie responsabilità. Le paratie sono il MOSE di Como, un groviglio burocratico e una tangentopoli che hanno sottratto ai comaschi il loro lungolago, con un cantiere fermo dal 2010.
Maroni e Lucini invece di giocare con le diffide si rimbocchino le maniche e ci diano tempi certi per la fine di una vicenda che si trascina da troppi anni, l'interesse dei cittadini deve essere al primo posto per chi amministra. Con il M5S questo scempio non sarebbe nemmeno cominciato”, così Stefano Buffagni e Luca Ceruti, portavoce regionale e comunale del Movimento 5 Stelle.
Como, 28 settembre 2016 - L’inaccettabile morte dell’operaio che lavorava presso la Gls di Piacenza avvenuta nella serata di mercoledì 14 settembre durante una protestasSindacale, al di là della dinamica dei fatti sui quali va fatta piena luce rapidamente,rappresenta l’ennesimo e gravissimo episodio che interessa il settore della logistica. Già venerdì 16 settembre - raccontano Filt Cgil, Fit Cisl e Uil Trasporti Lombardia - in molti siti produttivi della nostra regione nei territori di Bergamo, Mantova, Lodi, Milano, Pavia, Brescia ci sono state mobilitazioni spontanee dei lavoratori in segno di protesta per per le condizioni del settore e di solidarietà verso il lavoratore rimasto ucciso". Da tempo il sindacato denuncia, "nella più completa solitudine, ad ogni livello istituzionale e alle associazioni datoriali le condizioni di grande precarietà e criticità di un settore strategico. Uomini e donne che quotidianamente sono costretti a ritmi di lavoro spesso fuori da ogni previsione di legge, a retribuzioni al di sotto del contratto nazionale di lavoro, a ricatti e sfruttamento, operando spesso in condizioni prive delle minime norme di sicurezza e a discapito della salute e della sicurezza. Il silenzio assordante di aziende e istituzioni rischia di renderle responsabili di un sistema produttivo opaco che nasconde, dietro le grandi Multinazionali del settore, una ramificazione di appalti e sub appalti gestiti spesso da finte cooperative con grandi volumi di capitali in circolazione. Un
sistema che attrae soggetti imprenditoriali in cerca di facili guadagni determinati anche attraverso una diffusa evasione fiscale e contributiva nonché dall’utilizzo di forme di caporalato di fatto e, come si evidenzia dalle tante inchieste, si presta come terreno fertile per le infiltrazioni della criminalità organizzata". Per questi motivi Filt Cgil, Fit Cisl e Uil Trasporti Lombardia
"proclamano uno sciopero regionale di tutto il personale dipendente delle imprese del settore logistica, trasporto merci e
spedizioni per il giorno 30 settembre per l'intera giornata lavorativa. Lo sciopero sarà accompagnato da un presidio sotto la
Prefettura di Milano, quale soggetto istituzionale che rappresenta il governo sull'intero territorio lombardo. Chiediamo un
Como, 27 settembre 2016 – Dopo aver perso una causa in tribunale e dopo aver deciso di dare disdetta di 18 accordi sindacali firmati dal 1973 al 1995, l’Azienda Asf presenta a sindacati e Rsu un’ipotesi d’intesa in merito alla "vertenza produttività”. Per la Cgil è una proposta inaccettabile: «Già da questo mese – spiega Marco Fontana, segretario provinciale Filt Cgil Como - tutti i lavoratori perderanno fra i 200 e i 260 euro al mese. Il nuovo accordo non prevede il riconoscimento della produttività agli assunti dal 1 settembre 2016.
Inoltre, si penalizza anche chi è stato assunto dal 2008 in avanti. A parità di mansione, non si concede lo stesso stipendio. Noi riteniamo l’accordo irricevibile e penalizzante per le nuove generazioni. È impensabile e impossibile firmare». Qualora passasse, i soldi, ora sottratti a tutti i lavoratori, saranno ridati a chi è stato assunto prima del 2008. La Cgil ha cominciato la procedura di raffreddamento: il 4 ottobre incontrerà Asf, poi il Prefetto e, se la situazione come pare sia probabile non si dovesse sbloccare, allora si ricorrerà allo
sciopero. La situazione coinvolge tutti e i 500 lavoratori che, con tutta probabilità, saranno chiamati a un referendum per esprimersi: «Noi inviteremo a votare no, pensiamo un atto arrogante, prepotente e meschino – aggiunge Pasquale Vasta, coordinatore Rsu Cgil –. Si colpiscono i lavoratori, mettendo in difficoltà le loro famiglie.
Stiamo parlando di un’azienda con 4 milioni e mezzo di utili nel 2015, per il 51% pubblica e per il 60% con finanziamenti pubblici. Inoltre, Asf ha anche dato disdetta di un vecchio accordo “evitati sinistri”:
ora entra in vigore il contratto nazionale e un lavoratore può pagare fino a 4 mila euro all’azienda per un incidente». La Filt Cgil (il sindacato con più iscritti fra i lavoratori dell’azienda) ritiene inaccettabile la contrapposizione fra le generazioni diverse di lavoratori.
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