Lavoro, contratto, salute e pensioni sono i temi che saranno al centro dello sciopero nazionale dell’intera giornata per tutto il comparto edile. Una decisione unitaria, di Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil, cui si è giunti dopo aver preso atto, ancora una volta, dello stallo nella trattativa per il rinnovo del contratto, scaduto da quasi un anno e mezzo. Avevamo annunciato la mobilitazione qualora le associazioni datoriali non avessero mostrato disponibilità ad un avanzamento nella trattativa. Nel frattempo, abbiamo svolto assemblee nei cantieri per spiegare ai lavoratori le nostre proposte e le difficoltà che abbiamo incontrato nel negoziato. Oggi dobbiamo prendere atto che dalle associazioni datoriali non sono giunte reali disponibilità e aperture.
In Lombardia il numero di firme richiesto alle forze non presenti in consiglio regionale per la presentazione delle liste alle elezioni regionali è così esorbitante da impedire di fatto la partecipazione con pari dignità alla competizione elettorale. Basti considerare che il numero di firme da raccogliere nella sola Lombardia è quasi pari a quello previsto nelle elezioni politiche per tutto il territorio nazionale, in base al provvedimento adottato in commissione della Camera. Un fatto aberrante in sé, reso ancora più grave considerando la collocazione della Lombardia nel nord del paese e la concomitanza della raccolta firme col periodo più freddo della stagione invernale. Si può immaginare cosa significhi fare i banchetti per la raccolta firme in pieno inverno in provincia di Sondrio, in Valtellina, per la quale è richiesto un numero di firme 15 volte superiore a quelle previste per il corrispondente collegio uninominale della Camera, calcolando un quinto delle firme del plurinominale di cui fa parte. Siamo di fronte a un fatto gravissimo, un attacco alla democrazia a tutela dei partiti esistenti che impedisce il ricambio democratico, favorisce l’astensionismo e l’ulteriore distacco dei cittadini dalle istituzioni.
«Il Partito della Rifondazione Comunista / Sinistra Europea della Lombardia aderisce alla mobilitazione antifascista lanciata dalle studentesse e dagli studenti di Unione degli studenti di Como. Da anni denunciamo una pericolosissima deriva neofascista ed un lassismo da parte di Governo ed istituzioni nel contrasto al fenomeno concedendo, nonostante le continue segnalazioni fatte dagli antifascisti, agibilità politica a gruppi ed organizzazioni che si rifanno direttamente al pensiero nazifascista. Crediamo inoltre che ci sia una stretta connessione tra rigurgiti di estrema destra e le politiche messe in atto dal governo guidato dal Partito Democratico sul tema delle migrazioni che è diventato un tema unificante di tutta la destra razzista, fascista e xenofoba. Per tutte queste ragioni condividiamo l’appello lanciato dalle compagne e dai compagni di U.D.S. ed aderiamo alla manifestazione “NO NAZI IN MY TOWN – CORTEO ANTIFASCISTA” che si terrà a Como mercoledì 20 dicembre – dalle ore 14:00 nel parco antistante alla stazione S. Giovanni di Como».
Si è conclusa la Rassegna sulle mafie, organizzata dal Circolo Ambiente “Ilaria Alpi” con i Comuni e le Biblioteche di Arosio, Carugo, Inverigo, Lurago e Mariano
La conclusione del Proc. Piacente: “Non basta la Magistratura, tutti dobbiamo impegnarci per combattere le mafie”
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INVERIGO - AROSIO - CARUGO - LURAGO - MARIANO C.SE (CO) – “Non basta l’intervento della Magistratura, tutti dobbiamo impegnarci per combattere le mafie”; e ancora: “Vittime di mafia ve ne sono, ma nel nostro territorio esiste anche molta omertà. Si può inoltre dire che la vera vittima della criminalità organizzata è la comunità intera”. E’ questo, in estrema sintesi, il senso dell’intervento pronunciato dal Procuratore Capo di Como, dott. Nicola Piacente, in occasione dell’incontro finale della Rassegna sulle mafie "5 colpi alla 'ndrangheta". Davanti ad un pubblico numeroso e interessato, riunitosi nel Piccolo Teatro di S. Maria di Inverigo, il procuratore Piacente ha ricordato le azioni della Magistratura a contrasto della presenza mafiosa in provincia di Como (anche in riferimento alle recenti inchieste giudiziarie che hanno interessato Cantù), allargando lo sguardo anche alle dinamiche della criminalità organizzata a livello nazionale ed internazionale.
Nel complesso la Rassegna "5 colpi alla 'ndrangheta" ha riscosso molto interesse e partecipazione: durante i cinque incontri itineranti (tenutisi nell’ordine a Lurago d'Erba, Carugo, Mariano Comense, Arosio e, appunto, Inverigo) si è discusso in particolare dell’impegno diretto dei cittadini e dei comuni nella lotta alle mafie. Infatti il filo conduttore è stato proprio il tema: “Sconfiggere le mafie. Ognuno di noi può fare qualcosa”. La Rassegna è stata organizzata dal Circolo Ambiente "Ilaria Alpi", in collaborazione con i Comuni e le Biblioteche di Arosio, Carugo, Inverigo, Lurago d'Erba e Mariano Comense.
Alla manifestazione del 9 dicembre, oltre alla presenza del segretario generale della Cgil Susanna Camusso, sarà presente una folta delegazione della Cgil Lombardia e della Cgil nazionale.
Arriveranno pullman da Brescia, Pavia, Lecco, Varese e Sondrio. È annunciata la presenza di tutte le Camere del Lavoro delle province lombarde e di delegazioni provenienti dal Veneto e dal Piemonte.
Riteniamo che di fronte a qualche migliaio di persone, comaschi e non, per una manifestazione contro ogni forma di fascismo, la presenza del sindaco della Città sia doverosa. Scopriamo invece che non ritiene suo dovere esserci.
Alla Cgil di Como sarebbe stata gradita la solidarietà dell’amministrazione comunale anche a seguito degli episodi di i toleleranza che nei mesi scorsi ci hanno riguardato (le incursioni di forza nuova, i volantini accusatori e intimidatori).
Prendiamo atto che per il sindaco e questa giunta le priorità sono altre, come per esempio rimuovere le panchine dove sostano i migranti o chiudere il rubinetto dove si approvvigionano di acqua
Sono passati quasi 2 anni dall’entrata in vigore della riforma sanitaria in Lombardia, prevista dalla legge 23/2015, una riforma di grandi ambizioni, il cui obbiettivo fondamentale è l’integrazione fra le attività sanitarie e sociosanitarie. Una riforma che stenta a decollare nel nostro territorio e che lascia inalterate le problematiche relative alle lunghe liste di attesa per prestazioni sanitarie, le lunghe ore di attesa nei pronti soccorso, la difficoltà dei pazienti cronici e più fragili di trovare un’adeguata risposta ai bisogni socio sanitari.
CIGL-CISL-UIL di Como esprimono grande preoccupazione per l’eccessivo ritardo con il quale viene attuata la riforma.
Un ruolo di primaria importanza nell’attuazione della stessa è in carico ad ATS Insubria e ATS Montagna, agenzie alle quali compete la programmazione dell’attività sanitaria e socio sanitaria. Recentemente le nostre organizzazioni hanno incontrato i dirigenti delle due Agenzie a cui hanno chiesto di sottoscrivere un protocollo di relazioni sindacali, con l’obbiettivo di stabilire un confronto continuo e strutturato. Ad oggi però CGIL-CISL-UIL assistono ad un silenzio da parte delle agenzie che impensierisce, anche in considerazione del fatto che a gennaio 2018, un numero rilevante di utenti cronici e fragili sarà interessato da un nuovo modello di presa in carico, del quale poco o nulla oggi conoscono gli utenti stessi. Un ruolo informativo e di orientamento potrebbe essere svolto
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