Si è conclusa la Rassegna sulle mafie, organizzata dal Circolo Ambiente “Ilaria Alpi” con i Comuni e le Biblioteche di Arosio, Carugo, Inverigo, Lurago e Mariano
La conclusione del Proc. Piacente: “Non basta la Magistratura, tutti dobbiamo impegnarci per combattere le mafie”
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INVERIGO - AROSIO - CARUGO - LURAGO - MARIANO C.SE (CO) – “Non basta l’intervento della Magistratura, tutti dobbiamo impegnarci per combattere le mafie”; e ancora: “Vittime di mafia ve ne sono, ma nel nostro territorio esiste anche molta omertà. Si può inoltre dire che la vera vittima della criminalità organizzata è la comunità intera”. E’ questo, in estrema sintesi, il senso dell’intervento pronunciato dal Procuratore Capo di Como, dott. Nicola Piacente, in occasione dell’incontro finale della Rassegna sulle mafie "5 colpi alla 'ndrangheta". Davanti ad un pubblico numeroso e interessato, riunitosi nel Piccolo Teatro di S. Maria di Inverigo, il procuratore Piacente ha ricordato le azioni della Magistratura a contrasto della presenza mafiosa in provincia di Como (anche in riferimento alle recenti inchieste giudiziarie che hanno interessato Cantù), allargando lo sguardo anche alle dinamiche della criminalità organizzata a livello nazionale ed internazionale.
Nel complesso la Rassegna "5 colpi alla 'ndrangheta" ha riscosso molto interesse e partecipazione: durante i cinque incontri itineranti (tenutisi nell’ordine a Lurago d'Erba, Carugo, Mariano Comense, Arosio e, appunto, Inverigo) si è discusso in particolare dell’impegno diretto dei cittadini e dei comuni nella lotta alle mafie. Infatti il filo conduttore è stato proprio il tema: “Sconfiggere le mafie. Ognuno di noi può fare qualcosa”. La Rassegna è stata organizzata dal Circolo Ambiente "Ilaria Alpi", in collaborazione con i Comuni e le Biblioteche di Arosio, Carugo, Inverigo, Lurago d'Erba e Mariano Comense.
Alla manifestazione del 9 dicembre, oltre alla presenza del segretario generale della Cgil Susanna Camusso, sarà presente una folta delegazione della Cgil Lombardia e della Cgil nazionale.
Arriveranno pullman da Brescia, Pavia, Lecco, Varese e Sondrio. È annunciata la presenza di tutte le Camere del Lavoro delle province lombarde e di delegazioni provenienti dal Veneto e dal Piemonte.
Riteniamo che di fronte a qualche migliaio di persone, comaschi e non, per una manifestazione contro ogni forma di fascismo, la presenza del sindaco della Città sia doverosa. Scopriamo invece che non ritiene suo dovere esserci.
Alla Cgil di Como sarebbe stata gradita la solidarietà dell’amministrazione comunale anche a seguito degli episodi di i toleleranza che nei mesi scorsi ci hanno riguardato (le incursioni di forza nuova, i volantini accusatori e intimidatori).
Prendiamo atto che per il sindaco e questa giunta le priorità sono altre, come per esempio rimuovere le panchine dove sostano i migranti o chiudere il rubinetto dove si approvvigionano di acqua
Sono passati quasi 2 anni dall’entrata in vigore della riforma sanitaria in Lombardia, prevista dalla legge 23/2015, una riforma di grandi ambizioni, il cui obbiettivo fondamentale è l’integrazione fra le attività sanitarie e sociosanitarie. Una riforma che stenta a decollare nel nostro territorio e che lascia inalterate le problematiche relative alle lunghe liste di attesa per prestazioni sanitarie, le lunghe ore di attesa nei pronti soccorso, la difficoltà dei pazienti cronici e più fragili di trovare un’adeguata risposta ai bisogni socio sanitari.
CIGL-CISL-UIL di Como esprimono grande preoccupazione per l’eccessivo ritardo con il quale viene attuata la riforma.
Un ruolo di primaria importanza nell’attuazione della stessa è in carico ad ATS Insubria e ATS Montagna, agenzie alle quali compete la programmazione dell’attività sanitaria e socio sanitaria. Recentemente le nostre organizzazioni hanno incontrato i dirigenti delle due Agenzie a cui hanno chiesto di sottoscrivere un protocollo di relazioni sindacali, con l’obbiettivo di stabilire un confronto continuo e strutturato. Ad oggi però CGIL-CISL-UIL assistono ad un silenzio da parte delle agenzie che impensierisce, anche in considerazione del fatto che a gennaio 2018, un numero rilevante di utenti cronici e fragili sarà interessato da un nuovo modello di presa in carico, del quale poco o nulla oggi conoscono gli utenti stessi. Un ruolo informativo e di orientamento potrebbe essere svolto
(FONTE: ecoinformazioni) Alla riunione di Como senza frontiere del 4 dicembre nell’Oratorio di Rebbio tutti gli aderenti hanno evidenziato come la scelta nonviolenta adottata durante l’incursione squadrista degli Skinheads del 28 novembre sia stata la migliore risposta. Nella riunione è stata valutata la partecipazione alla manifestazione del 9 dicembre “E questo è il fiore. Contro ogni fascismo e ogni intolleranza” indetta in conseguenza dell’attacco fascista alla precedente riunione plenaria di Csf.
La decisione di partecipare è stata unanime e si è deciso di accogliere l’invito venuto dal Pd alla rete di intervenire dal palco durante la manifestazione.
La Rete valuta positivamente ogni iniziativa che contrasti il fascismo e il razzismo, sempre intimamente legati, e vuole cogliere l’occasione per renderne evidente il nesso con il tema delle migrazioni e dei diritti dei migranti che non affrontato o affrontato in modo sbagliato dalla politica del governo finisce per alimentare i fascismi violenti oggi crescenti nel paese. Alla manifestazione la Rete parteciperà con le proprie posizioni, con la scelta assoluta della nonviolenza, e per portare la voce dei desaparecidos, gli oltre 3000 morti ogni anno nel Mare nostrum.
Anche l’Arci il 9 dicembre a Como contro ogni fascismo e per la democrazia.
L’Arci aderisce e parteciperà alla manifestazione antifascista che si terrà il 9 dicembre a Como. Siamo infatti convinti che sia assolutamente necessario che le forze democratiche rispondano con fermezza ed unità ad ogni atto di provocazione di gruppi e forze che si richiamano apertamente al fascismo e al nazismo. A preoccuparci è anche il tema della qualità della nostra democrazia, perché risulta per noi evidente come la diffusione del fascismo sia correlato all’aumento della sofferenza sociale di parte della popolazione italiana, soprattutto quella che vive situazioni di marginalità.
Non vanno in nessun modo sottovalutati le provocazioni, gli atti di stampo squadristico e xenofobo come quello recente contro ‘Como senza frontiere’. L’accoglienza, l’antirazzismo, l’apertura verso il ‘diverso’ sono valori che devono caratterizzare la democrazia e la civiltà di un paese.
Per questo l’attenzione verso simili atti - che dimostrano come il sonno della ragione possa partorire mostri – deve restare alta.
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