Valorizzazione e responsabilizzazione delle risorse umane di tutte le professioni sanitarie, sociosanitarie e sociali con l'obiettivo di ottenere una costante evoluzione della loro professionalità
a beneficio del SSL; Articolo 2 comma 1, lettera m della Riforma Sanitaria Lombarda (Legge 23) Principio lodevole ma in buona parte disatteso, perché ancora una volta sono le Lavoratrici e i
Lavoratori della ASST Lariana a pagare il prezzo più alto.
Una situazione non più sostenibile, che richiede soluzioni strutturali non più rinviabili, questa la richiesta emersa dalle assemblee con le Lavoratrici e i Lavoratori della ASST Lariana.
Più volte abbiamo esplicitato alla Direzione le criticità organizzative e gestionali presenti in Azienda, cercando in modo responsabile e collaborativo di individuare possibili soluzioni con modalità
innovative partecipando a percorsi formativi e tavoli tecnici.
La Direzione Generale dichiarava in data 2 novembre 2017 alle parti, che la spesa del costo del Personale riferita all’anno 2017, era stata aumentata di 2 milioni di euro rispetto al precedente anno
2016.
Le scriventi si domandano: “dove sono finiti questi 2 milioni di euro di Personale in più, se a tutt’oggi la Direzione riduce il numero in turno del Personale Sanitario? riferito ai contingenti minimi in caso
di sciopero?” Alla carenza di personale ormai evidente, la situazione è ulteriormente aggravata dalla mancanza di soluzioni organizzative (che sfociano in una iperproduzione di ordini di servizio e di oltre 100.000 h di straordinario per l’anno 2017) e dalla mancata presa in carico di una serie di problematiche poste dalla RSU e OO.SS (tutti atti documentabili dalle note e missive inoltrate).
Il pronto soccorso è ormai visto come una specie di girone infernale, ma nessuno si pone il problema di comprendere a fondo le ragioni, I concorsi vanno deserti e le domande di congedo e trasferimento
sono in aumento.
“Dopo solo un mese, la nuova rotatoria davanti all’Iperal appena inaugurato, a Monteolimpino, è già una groviera e rappresenta un pericolo per i moltissimi mezzi che ci passano quotidianamente”, lo denunciano Stefano Fanetti, capogruppo del Pd in consiglio comunale, e Barbara Cereghetti, segretaria del Circolo di Monteolimpino.“Come ogni volta che si apre un nuovo centro commerciale, i lavori per la viabilità spettavano all’azienda che ha realizzato il progetto – spiegano i due esponenti Pd –. Di fatto, il 10 dicembre una ditta incaricata ha finito di posare l’asfalto, ma oggi quello della rotatoria di accesso al supermercato si sta già sgretolando”.I buchi si vedono a occhio nudo e rischiano di provocare danni ai mezzi che passano, sia dei residenti che dei molti che vanno e vengono dal confine con la Svizzera come traffico di passaggio. “Non solo è brutto da vedere, ma è anche pericoloso per auto, motocicli, pedoni… Probabilmente, l’asfalto non è adeguato ai carichi previsti”, insiste Cereghetti.
“L’iter del Piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche non solo è già stato avviato, ma erano già anche stati stanziati 190mila euro per il 2017. Quindi, la Giunta Landriscina non deve fare altro che dare corso alla nostra programmazione. Nulla di più”, lo ribadisce Patrizia Lissi, consigliera comunale del Pd, dopo averlo già fatto presente durante la seduta d’Aula e dopo le notizie apparse in queste ore sui mass media. “Un conto è stato votare e appoggiare la mozione dei cinquestelle che sollecitava la messa in opera di un piano – le fa eco il collega Gabriele Guarisco –. Un altro sono le parole del vicesindaco che sostiene non esserci nulla in proposito e che una commissione preposta lavorerà per produrre un programma. I documenti parlano chiaro: nel Piano esecutivo di gestione del responsabile del settore Gestione reti stradali, uno degli obiettivi è proprio il Peba”.
Si fanno più affari con i rifiuti che con la droga, è una delle frasi intercettata dagli inquirenti nelle indagini sul traffico di rifiuti non trattati e che avevano portato la scorsa estate all’arresto di tre manager, altri dirigenti indagati e sequestri di impianti collegati. L’inchiesta era partita da Brescia e ha interessato impianti di A2A oltre che siti di altre piccole società di intermediazione. Ma non è tutto, ci sono altri evidenti segnali di mala gestione che provengono da ben una decina di incendi che si sono verificati in provincia di Pavia nei mesi scorsi. Il più grave a settembre, in un colossale deposito della ditta Eredi Berté a Mortara (dieci giorni di impegno dei vigili del fuoco per spegnere le fiamme), il più recente a Corteolona (3 gennaio) dove sono andati in fumo i rifiuti abusivamente compattati all’interno di un capannone abbandonato. In quest’ultima occasione l’ARPA ha segnalato l’emissione di diossine quaranta volte superiore alla soglia indicata dall’OMS.
Anche a Como parte la sperimentazione dei licei da quattro anni: il MIUR ha autorizzato la formazione di classi di liceo quadriennale al Giovio, al Setificio ed al Gallio.tuvalu2
La scuola italiana, già duramente colpita dai tagli previsti dalle varie riforme, tra cui quelli del Ministro Gelmini, si troverà – se la sperimentazione darà risultati – a dover portare a termine la preparazione prima spalmata in cinque anni in quattro.
Questo significa, nella migliore delle ipotesi, un carico di lavoro molto più gravoso per docenti e studenti che dovranno “correre” per insegnare/apprendere quel che serve, senza tempo per approfondire, per discutere, per ottenere una conoscenza non nozionistica. Più probabilmente, vista la tendenza della scuola a ridurre progressivamente il suo ruolo di formazione di cittadini a vantaggio di una formazione al lavoro, si eseguiranno dei veri tagli al percorso svolto in classe mentre il resto sarà demandato al lavoro “privato” di ogni studente. Ciò significherebbe che gli studenti con maggiori disponibilità per avere lezioni private, o semplicemente con un contesto famigliare più stimolante, avranno ancor maggiori possibilità di riuscire a svantaggio degli altri.
Come Giovani Comunisti/e rivendichiamo per gli studenti e per i docenti il diritto a vivere la scuola non come una gara di corsa ma come un momento di formazione, in cui vi sia modo e tempo di
Apprendiamo con tristezza una drammatica notizia: questa mattina, a seguito di un incidente stradale, ha perso la vita Maria Lourdes Mendoza, per noi "Malù", una storica collaboratrice volontaria dell’ufficio stranieri della Cgil di Como, impegnata da anni nell’attività di volontariato a favore dei lavoratori stranieri e riferimento per la comunità filippina del comasco."Malù - scrive la segreteria della Cgil - è stata una presenza importante che non ha mai fatto venir meno il suo contributo alle iniziativa della Cgil, ultimamente aveva partecipato alla manifestazione nazionale del 2 dicembre a Torino".
Arrivata dalle Filippine in Italia nel 1979, si è trasferita tre anni dopo a Como, città dove ha vissuto e lavorato. Punto di riferimento per la comunità filippina, ha organizzato per anni la festa di Natale dalle Canossiane e ha scritto su una rivista dedicata ai suoi connazionali in Italia. Inoltre, oltre a essere stata mediatrice culturale, ha collaborato volontariamente con la Cgil per seguire richieste e bisogni degli stranieri. Il 7 luglio 2015 era riuscita finalmente a ottenere la cittadinanza italiana. "Per lei - spiega Ardjan Pacrami, responsabile Clas Cgil - era fondamentale spendersi per gli altri. Inoltre, riteneva fondamentale informare tutte le persone sui loro diritti, e ogni sua conoscenza in questo campo la condivideva con tutti"
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