Dichiarazione di Stefano Rognoni e Fabrizio Baggi in merito alla proposa dell'assessore ai Lavori pubblici Vincenzo Bella di assegnare mediante bando la gestione degli immobili di proprietà comunale sfitti. «Il comune di Como si è finalmente accorto che esiste un problema di emergenza abitativa, con oltre 200 case comunali vuote – hanno dichiarato Stefano Rognoni (Prc Como – Potere al Popolo) e Fabrizio Baggi (Prc Lombardia – Potere al Popolo) - Noi lo denunciamo da tempo e durante la campagna elettorale dell'ultima tornata amministrativa avevamo suggerito di finanziare piccoli interventi, tali da rendere fruibili le case, adeguando la tassazione per penalizzare chi mantiene la seconda casa sfitta per ragioni non economiche.
Il comune invece pensa di risolvere il problema dismettendo il patrimonio pubblico e affidandolo con bando ai privati. Si tratta dell'ennesima dimostrazione del disinteresse della giunta per il bene comune.
«Siamo indignati – hanno dichiarato Fabrizio Baggi e Stefano Rognoni (Rifondazione Comunista e Potere al Popolo) – rispetto all'ennesima dichiarazione di guerra da parte della Giunta “Landriscina” nei confronti dei poveri. L'amministrazione comunale della nostra città, dal momento del suo insediamento, non ha fatto altro che penalizzare mediante ordinanze antisociali le persone colpite da povertà e fragilità, si pensi alla rimozione delle panchine in Piazza San Rocco, alla chiusura, in piena estate, dell'unico rubinetto che erogava acqua all'autosilo di Val Mulini quando li ci dormivano 70 persone, fino ad arrivare all'ordinanza “natalizia”contro i mendicanti ed al regolamento della polizia locale varato in questi giorni che penalizza chi “è colpevole” di essere povero.
“L’iter del Piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche era già stato avviato, come abbiamo per altro recentemente ribadito. E anche molti interventi erano già stati realizzati. Quindi, poche chiacchiere. Ma quello che stupisce ancora di più è l’uso militante che la Giunta Landriscina fa dell’ufficio stampa del Comune, pagato dai cittadini, che non deve essere al servizio di una parte politica contro l’altra”, è diretto Stefano Fanetti, capogruppo del Pd in consiglio comunale, dopo aver letto i toni con cui l’amministrazione comunale è intervenuta in una nota a proposito del Peba.Le fasi previste dalla Giunta Lucini per il Piano erano quattro: la mappatura e la classificazione delle barriere architettoniche esistenti in relazione all’accessibilità dei percorsi urbani, lo studio e la predisposizione delle azioni volte all’eliminazione delle barriere architettoniche riscontrate nelle infrastrutture stradali, il confronto con le associazioni e i portatori di interessi, la prima programmazione per il triennio 2018-2020 degli interventi tesi all’eliminazione delle barriere architettoniche rilevate nelle infrastrutture stradali.“La redazione del Piano doveva partire a giugno 2017 e concludersi nel dicembre scorso, ma ciò non significa poi che non fosse stato fatto nulla in questi anni – aggiunge Patrizia Lissi, consigliera comunale del Pd –: sono stati spesi 550mila euro solo per abbattere le barriere lungo le strade pubbliche e per rendere accessibili scuole, case, uffici e centri civici. Gli interventi su strade e piazze sono stati 41, sugli edifici 13, tra ascensori e rampe”.
Dichiarazione di Pierluigi Tavecchio, Fabrizio Baggi e Stefano Rognoni (Rifondazione Comunista) in merito all’esternalizzazione del 62% delle refezioni scolastiche decisa dall’Amministrazione Comunale di Como ed all’impegno del partito nella raccolta di firme lanciata da CGIL. CISL e UIL. «Condanniamo con forza questo ulteriore passo verso la privatizzazione dei servizi ai danni di lavoratori e famiglie» – hanno dichiarato Pierluigi Tavecchio, Fabrizio Baggi e Stefano Rognoni in merito alla decisione della Giunta Cittadina, presa nonostante il parere contrario della RSU, di esternalizzare il servizio di refezione scolastica - «Troviamo surreale» - continuano Tavecchio, Baggi e Rognoni «che leggi nazionali ingiuste come il blocco delle assunzioni nella pubblica amministrazione e la volontà politiche di stampo liberista vengano attuate sulla pelle di chi lavora ed ai danni del servizio erogato ricadendo sulla cittadinanza.
I cittadini che vivono nella zona di Baraggia rimangono senza autobus: la maggioranza in consiglio comunale ha respinto un ordine del giorno, presentato dal Pd, in cui si chiedeva di prevedere l’estensione del servizio di trasporto pubblico anche alle aree non servite del quartiere di Albate. “Un’intera porzione urbanizzata del territorio del Comune di Como, corrispondente alle vie Frisia, Ninguarda, Somalvico e Baraggia, non è attualmente servita da alcuna forma di trasporto pubblico, da quando la Giunta Bruni ha eliminato la vecchia linea 10 – ha spiegato durante l’ultima seduta Gabriele Guarisco, consigliere comunale del Pd e primo firmatario dell’odg –. La popolazione residente, in particolare studenti e anziani, è penalizzata dalla distanza non solo dal centro cittadino, ma pure dalle strutture scolastiche e dai presidi dei servizi essenziali del quartiere di Albate. Rimangono fuori mano e difficilmente raggiungibili la rivendita di generi di prima necessità, la farmacia, gli studi dei medici di famiglia, l’ufficio postale, il centro civico, gli uffici decentrati del Comune, le strutture religiose, persino il cimitero”.
Seguici, sostienici e collabora.
|
Contattaci |
Sostieni oggi le nostre attività, inviando il tuo contributo a: ASSOCIAZIONE NOERUS IBAN IT28Z0306910928100000000139 (ISP) |