Dichiarazione di Marco Fumagalli e Raffaele Erba, consiglieri regionali del M5S Lombardia. “E’ compito di Regione Lombardia valutare che la fusione tra la casa di riposo di Lomazzo e Bregnano avvenga nel rispetto della Legge e senza che tale atto sia fonte di danno per la casa di riposo di Lomazzo o degli enti locali che conferiscono un immobile in una nuova fondazione senza aver risolto i problemi che hanno determinato 3,5 milioni di euro di perdite a Bregnano e un patrimonio negativo di 1,5 milioni di euro. Regione deve anche accertare se ci sono responsabilità in questa vicenda di sperpero di denaro pubblico. Alla perdita del capitale di dotazione deve corrispondere la misura dell’estinzione della Fondazione. La fusione si pone in ottica elusiva e fonte di danno e responsabilità per non aver accertato le cause delle perdite. Regione Lombardia ha affrontato la questione con troppa leggerezza. Da tempo la Fondazione Bregnano era in difficoltà e Regione doveva intervenire con il commissariamento appena accertata la perdita dell’intero capitale di dotazione. Invece si è scelto la “scorciatoia” della fusione con una serie di punti interrogativi sulla correttezza della procedura. Regione si è presa del tempo per fare le opportune valutazioni prima di riconoscere la personalità giuridica della nuova Fondazione. Sarà mia cura richiedere tutta la documentazione per capire se tutti gli atti sono stati correttamente istruiti ed eventuali responsabilità adeguatamente perseguite”.
Il M5S Lombardia ha chiesto alla Commissione regionale ambiente di audire numerosi soggetti (tra cui ANCI, Legambiente, Gestione Navigazione Laghi e ARPA) per intraprendere un percorso finalizzato alla soluzione dei problemi del Lago di Como: livello del lago e microplastiche nelle acque.
Raffaele Erba, consigliere regionale del M5S Lombardia, dichiara: “È dal luglio scorso che abbiamo richiesto l’audizione. Sono trascorsi molti mesi senza che nessuno in Lombardia si sia degnato di muovere un dito.Siamo molto preoccupati tanto che abbiamo ribadito il nostro allarme nel dicembre scorso in Consiglio regionale denunciando che il livello delle acque è troppo basso. Tutti i rapporti degli osservatori ci danno ragione: il lago ha bisogno di un intervento immediato.
Legambiente, con Goletta dei laghi 2018, ha denunciato la presenza massiccia di microplastiche nelle acque del lago. Il Presidente dell’Autorità di Bacino del Lario, ha segnalato che le acque sono tenute costantemente e artificiosamente sotto lo zero idrometrico.
Serve un’ampia mobilitazione a tutti i livelli istituzionali. Mi auguro che l’audizione sia programmata in tempi rapidi, il nostro lago non può più aspettare”.
Soggetti proposti per l’audizione: Autorità di Bacino del Lario e dei Laghi Minori, CCIAA di Como e Lecco, Consorzio dell’Adda, Gestione Navigazione Laghi, ANAS, ARPA Dipartimenti di Como e Lecco, ANCI Lombardia, Province di Como e Lecco, Comunità Montane delle Province di Como e Lecco, Legambiente.
Dichiarazione di Giulio Russo, portavoce di “Sinistra per Mariano” in merito all’esposizione di una bandiera con una croce celtica durante il passaggio della Marcia della Pace di Mariano Comense (CO).
«L’esposizione da una finestra di un vessillo portante un simbolo nazifascista durante la Marcia della Pace di Mariano Comense è un fatto gravissimo di fronte al quale riteniamo che l’amministrazione comunale non possa rimanere in silenzio. Chiediamo pertanto a Sindaco e Giunta delle scuse pubbliche per la pessima pubblicità che il vile episodio ha gettato sull’immagine delle cittadine e dei cittadini marianesi.
Chiediamo inoltre un segnale politico forte e che il prossimo consiglio comunale approvi una delibera che vieti senza indugio alcuno gli spazi pubblici e l’agibilità politica stessa a tutte le organizzazioni neofasciste. In fine auspichiamo che le autorità competenti procedano a norma di legge nei confronti della persona responsabile. Quello che ha fatto è un reato a tutti gli effetti. Reato di apologia di fascismo.
Per l’ennesima volta Sinistra per Mariano protocollerà la richiesta di intitolazione di uno spazio cittadino alla memoria di Anna Frank – donna simbolo della follia criminale del vecchio e nuovo fascismo.
Il 27 gennaio si celebra La Giornata della Memoria – sarebbe auspicabile che l’amministrazione si facesse protagonista dell’organizzazione di iniziative di natura culturale sull’argomento dedicate a bambini ed adulti. Con fatti gravi come quello accaduto domenica scorsa, crediamo fortemente che il nostro Comune ne abbia un gran bisogno».
Cari Comuni: intitolate vie, piazze, scuole a Ilaria Alpi
“Non deve perdersi la memoria dell’assassinio e la richiesta di verità e giustizia”
i genitori di Ilaria Alpi (2003)
“La memoria non deve perdersi: intitolate vie, piazze, scuole, biblioteche a Ilaria Alpi”. È questo l’appello che il Circolo Ambiente “Ilaria Alpi” (a sua volta dedicato, dal 2003, alla memoria della giornalista Rai uccisa in Somalia nel 1994) rivolge ai Comuni del territorio delle province di Como, Lecco, Monza. Il 20 marzo di quest’anno ricorrerà il triste 25° anniversario dell’omicidio della giornalista Rai Ilaria Alpi, uccisa a Mogadiscio insieme al cinereporter Miran Hrovatin.
In Somalia, Ilaria Alpi stava conducendo un’importante inchiesta sul traffico illecito di rifiuti tossici e armi, tra l’Italia e lo Stato africano. Sicuramente è stata uccisa perché stava rendendo di dominio pubblico i nomi dei responsabili di questi loschi traffici, realizzati con la complicità di pezzi dello Stato italiano. Ma, a distanza di ben 25 anni, non si è ancora arrivati a dare giustizia, condannando esecutori e mandanti dell’assassinio Alpi-Hrovatin.
Se è vero, purtroppo, che ancora oggi non si conoscono i nomi dei responsabili del duplice efferato omicidio, si conoscono invece i numerosi depistaggi, compiuti anche dai servizi segreti italiani, per deviare le inchieste giudiziarie.
“Per porre fine all’emergenza è necessaria prima di tutto riconoscerla con onestà e gestirla come tale. La situazione attuale deriva da responsabilità politiche chiare, ossia dal ventennio di politiche miopi della Lega e delle destre. Serve nel breve periodo farsi aiutare da altre regioni e, dove si può, dall’Europa e in prospettiva avviare le condizioni per una gara pubblica europea per trovare partner internazionali privati che portino investimenti sul materiale rotabile”. Lo ha dichiarato il consigliere regionale Angelo Orsenigo, a margine di un convegno organizzato dal Pd sull’emergenza trasporti in Lombardia, che si è tenuto al belvedere di Palazzo Pirelli. “In Lombardia la domanda di trasporto ferroviario è in forte crescita, non solo nelle grandi città ma anche nei centri minori. Questo perché la regione, trainata soprattutto da Milano ma non solo, sta diventando sempre più attrattiva e di conseguenza la domanda di mobilità sarà sempre più alta. La domanda di trasporto ferroviario e di mobilità pubblica è in forte e continua crescita, dunque limitare il trasporto ferroviario solo ad alcune aree non è una buona soluzione. Per questo, oltre che indire una gara europea, è necessario che la Regione investa sulla rete, come non ha fatto negli ultimi anni, e non solo sulla mobilità su gomma che ha un impatto ambientale molto più alto. Questo per arrivare ad avere un servizio ferroviario efficiente e sicuro”. Il Pd regionale lancia, infine, la campagna “Adotta una stazione”. Dall’11 febbraio prossimo si potranno inviare segnalazioni o foto di stazioni che richiedano interventi di riqualificazione urgente che saranno trasmessi ai gestori delle stazioni e alla Regione.
“Apprendo con favore della notizia della chiusura delle indagini preliminari sull'inquinamento da Pfas causato dalla Miteni e del relativo rinvio a giudizio di tredici indagati per avvelenamento delle acque e disastro innominato. Come ho avuto modo di dire ai cittadini veneti in più occasioni e come è stato riconosciuto nelle parole dette dalle "mamme no pfas" al ministro Costa - che le ha incontrate il 10 gennaio alla Camera - ogni progresso sulla vicenda Pfas in Veneto è stato sostenuto sempre dal Partito Democratico e dai suoi Esecutivi: in primis mettendo a disposizione nella Finanziaria del 2017 con il Governo Gentiloni i fondi per poter costruire un by-pass idrico per l’approvvigionamento idrico di acqua salubre per i cittadini nelle aree colpite dall'inquinamento in Veneto, in secondo luogo con la legge contro gli ecoreati. Spiace infatti leggere che autorevoli esponenti del Movimento 5 Stelle mentano sapendo di mentire. La legge sugli ecoreati, la legge 68/2015, è una legge del PD, sostenuta nel 2015 da un Governo PD e approvata dal PD a larga maggioranza in Parlamento e frutto di una storica battaglia condotta con le maggiori associazioni ambientaliste in tutta Italia. Proviene dall’AC 342 Realacci, a cui successivamente si è aggiunta poi la proposta successiva dei colleghi Micillo (AC957) e Pellegrino (AC1418) nella passata legislatura. Battaglie ambientali così importanti offuscate da fake news qualificano male solamente chi non dice la verità”. Così afferma l’On. Chiara Braga, deputata del PD e capogruppo PD nelle commissioni ambiente ed ecomafie della Camera.
immagine www.legambienteveneto.it
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