Interveniamo in merito a quanto sta succedendo presso il Tribunale di Como, nel corso del processo contro i responsabili (alcuni dei quali accusati di associazione mafiosa) dei pestaggi e delle sparatorie verificatisi in centro a Cantù negli scorsi anni.
Riteniamo gravissimi, oltre che fuori luogo, i recenti attacchi alla stampa e ai cronisti, ai quali rivolgiamo invece la nostra solidarietà, oltre che il ringraziamento per l’attenzione con cui seguono, con grande professionalità, le vicende e la cronaca legate proprio alla presenza mafiosa nel nostro territorio.
Come Circolo Ambiente “Ilaria Alpi” da tempo ci occupiamo di legalità e di lotta alle mafie in provincia di Como e nel Canturino. E siamo preoccupati per quanto sta avvenendo in queste settimane in Tribunale a Como: un clima “intimidatorio”, in cui alcuni famigliari degli imputati si permettono di schiamazzare conto testi e PM. E ora alcuni avvocati della difesa che criticano la stampa e la presenza dei cittadini (!), i quali invece, grazie alla loro partecipazione, costituiscono un doveroso presidio di legalità.
Far prevalere la legalità è proprio il primo obiettivo da perseguire. L’abbiamo più volte detto, anche durante l'incontro pubblico organizzato dalla nostra associazione lo scorso novembre nella sala dei convegni di Cantù, alla presenza di 200 persone. Anche in quella occasione abbiamo cercato di stimolare la voglia di legalità da parte dei Canturini, così come abbiamo, per primi, chiesto al Comune di Cantù di costituirsi parte civile nel processo. In quest’ultimo caso abbiamo purtroppo ottenuto risposte negative (che evidenziano una grave sottovalutazione del fenomeno ‘ndrangheta) da parte delle forze politiche che sostengono l’attuale maggioranza in Comune.
Ora possiamo invece constatare, seppur con ritardo e solo a seguito dei gravi episodi durante il processo a Como, che si è avviata una positiva mobilitazione civica (a partire dalla presenza della Commissione Regionale Antimafia, delle associazioni e degli studenti), a tutela della legalità.
Non ci sarà nessuna manifestazione in piazza Garibaldi per ribadire che Cantù non è una città omertosa.
Desta perplessità la prima decisione adottata dalla neonata Consulta sulla Permanente sulla Sicurezza Urbana e sulla Legalità, l'Osservatorio nominato qualche giorno fa in Comune che resterà in carica fino alle prossime elezioni. L'idea era quella di organizzare una manifestazione in prossimità della Giornata Nazionale delle Vittime di Mafia. Erano già state individuate data e ora, sabato 23 marzo nel primo pomeriggio, per permettere anche agli studenti di partecipare. Ma la Consulta ha espresso parere negativo invitando l'Amministrazione a rinunciare.
Sulla decisione finale dell'Osservatorio, avrebbe pesato la previsione di una scarsa partecipazione all'iniziativa e il conseguente timore di esprimere un messaggio controproducente.
“Apprendiamo dai giornali la notizia che è saltato il progetto di una manifestazione in piazza a Cantù – commenta Monica Forte, Presidente della Commissione Antimafia, Anticorruzione, Legalità e Trasparenza di Regione Lombardia - Questo francamente ci dispiace parecchio perché se anche fosse stata l'unica azione di questa neonata Consulta sulla Sicurezza che praticamente con un ritardo di due anni ha fatto la sua prima riunione e che andrà a scadenza a breve, sarebbe stato un segnale piuttosto considerevole per la città di Cantù. E francamente ne sarebbe valsa la pena”.
L'importanza di una manifestazione pubblica, anche alla luce delle recenti udienze del processo sulla 'ndrangheta canturina, avrebbe lanciato un segnale importante.
“Comprendo poco le preoccupazioni in merito al rischio di una scarsa partecipazione – sottolinea Monica Forte - La Consulta è composta non soltanto da rappresentanti dell'Amministrazione ma anche da vari soggetti di associazioni locali: con un po' di buona volontà e con due settimane di tempo a disposizione, la manifestazione si sarebbe potuta organizzare. Non stiamo parlando di un concerto in cui bisogna fare i conti con la preoccupazione di avere il sold-out. Se in piazza fossero state presenti anche solo dieci persone, avrebbe comunque dato l'immagine di una parte della città di Cantù che si ribella a questa situazione. E l'eventuale scarsa partecipazione ci avrebbe raccontato le difficoltà di questo territorio ad alzare la testa e a elaborare un fenomeno ormai conclamato”.
Mentre il parlamento scagiona i responsabili politici della morte e della sofferenza di migliaia di persone, le più elementari libertà di movimento e residenzialità dei migranti vengono attaccate con violenza, insieme a chiunque provi a difenderle.
La campagna “Difendi la Solidarietà” nasce come sensibilizzazione e mobilitazione sui territori, per condividere pratiche meticce di solidarietà e mutuo soccorso, sovvertire la strategia della paura, rilanciare futuri desiderabili.
♦ Sabato 9 marzo
17-19.30h - Circolo Arci Xanadù, Como
INCONTRO PUBBLICO: SOVVERTIRE LA PAURA, COSTRUIRE FUTURI DESIDERABILI
Introduce e modera JACOPO MASCHERONI, processato per le iniziative coi migranti bloccati alla stazione di Como San Giovanni nell'estate 2016.
Intervengono:
- ALESSANDRA BALLERINI, avvocato di Diritti e Frontiere, difensore degli attivisti di Ventimiglia
- ASS CASSET, ufficio migrazione CGIL Lecco
- ROSSANA CURRÀ, attivista e operatrice dell'accoglienza a Monza e Brianza
- MBAYE DIONGUE, scuola popolare di cittadinanza di Rebbio
Dopo l'incontro sarà possibile cenare nel vicino salone dell'oratorio di Rebbio.
♦ Lunedì 11 marzo
8.30-11.30 - Via Battisti angolo via Carducci, Como
PRESIDIO SOLIDALE DAVANTI AL TRIBUNALE
Per far sentire la propria presenza e la propria viva voce in occasione della prima udienza del processo per la violazione dei fogli di via da Como, dati dopo le proteste contro le procedure di trasferimento forzato dei migranti all'hotpsot di Taranto.
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Federico Broggi, segretario provinciale del Pd, si rivolge nuovamente al sindaco di Como, dopo l’intervista televisiva rilasciata dal primo cittadino in queste ore.
“Il sindaco Landriscina ancora una volta preferisce attaccare gli altri invece di fare autocritica, una sana autocritica. Inutile dire che chi fa politica sia mediaticamente esposto al giudizio altrui e della stampa ed è ridicolo pensare che la stampa possa solo dir bene di un’amministrazione, senza avere il diritto di evidenziarne i limiti e i difetti. Affermare che i media facciano ‘disinformazione di ogni tipo’, alimentino ‘chiacchiericcio inutile’ e ‘situazioni deplorevoli sul piano del linguaggio e dei rapporti tra le persone’, equivale a pretendere un inchino di fronte a qualsiasi tipo di scelta e a pretendere che la stampa non svolga il proprio ruolo di critica e pungolo. Avere la pretesa di essere l’unico a occuparsi di cose serie e importanti vuole essere invece un’ammissione dell’aver completamente perso il bandolo della matassa.
E proprio qui arriviamo, perché già a novembre ho chiesto al sindaco di togliersi dall’imbarazzante situazione in cui si trova il Comune di Como: se continua a sentirsi ostaggio, lasci i responsabili al proprio destino, ma smettiamola con questo teatrino che sta ridicolmente paralizzando la città. Prima Forza Italia esce dalla maggioranza e ora vuole rientrarvi, Pettignano in una giornata è uscito e rientrato in Giunta con due casacche diverse, ora esce la Rossotti – e i motivi sono ancora oscuri, tranne l’aver perso il sorriso –, la Negretti in bilico, un’attività amministrativa completamente ferma. E di fronte a tutto ciò pretendiamo che la stampa stia zitta? Che non faccia mezza domanda? Che non chieda mezzo chiarimento?
Dall’8 marzo al 25 aprile torna la «MARGHERITA per AIRC». Per il sesto anno consecutivo AICG (Associazione Italiana Centri Giardinaggio) e i suoi associati, da sempre sensibili alle tematiche sociali e alle iniziative benefiche, rinnovano il sostegno alla ricerca sul cancro di AIRC. E lo fanno ancora una volta scegliendo la margherita, fiore della purezza per eccellenza e prodotto made in Italy al 100%.
In provincia di Como partecipa all’iniziativa Garden Bedetti di Cantù.
RISULTATI 2018
Lo scorso anno la “MARGHERITA per AIRC” è stata presente in più di 70 centri di giardinaggio AICG e ne sono stati venduti 27mila esemplari, grazie ai quali sono stati raccolti più di 30.000 euro. Fondi che hanno consentito di finanziare la terza e ultima annualità di una borsa di studio assegnata alla dottoressa Olga Tanaskovic (Istituto Europeo di Oncologia), impegnata in un progetto di ricerca sui meccanismi biologici alla base della leucemia.
MADE IN ITALY
La «MARGHERITA per AIRC», l’eccellenza interamente italiana – proviene dalla Riviera Ligure, in particolare dalla piana di Albenga, dove ogni anno ne vengono prodotti circa 10 milioni di vasi e garantita da FDAI - Filiera Agricola Italiana Spa, sarà contrassegnata da un’etichetta firmata FDAI e AICG. Si conferma quindi la grande attenzione di AICG per la produzione italiana e il made in Italy.
Ogni pianta di Margherita recherà un’etichetta “parlante” con QR code, grazie al quale sarà possibile accedere a una serie di contenuti speciali: testi, video e immagini per scoprire più nel dettaglio il progetto, le caratteristiche e le informazioni sulla coltura e sulla manutenzione della margherita, oltre alle informazioni su Aicg, Airc e il progetto di ricerca finanziato in questi anni.
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