l settore del Turismo prevede già contratti nazionali che disciplinano adeguate forme di flessibilità per rispondere alle variazioni di una domanda ancora troppo condizionata dalla stagionalità. Il comparto, nel Comasco in grande sviluppo da anni, avrebbe bisogno di politiche e investimenti, non di interventi volti a indebolire un mercato del lavoro già di per se stesso fragile. "Abbiamo raccolto le firme - spiega Marco Fontana, Filcams Cgil Como - per abolire quella che stava assumendo i contorni di una “nuova frontiera della precarietà” e nonostante questo i voucher sono stati prima aboliti, poi reintrodotti per aziende e famiglie, e pertanto (anche se nessuno lo dice) sono già presenti nel nostro ordinamento.Allora parlammo di “schiaffo alla democrazia”, uno schiaffo che oggi rischia di venir dato ad uno dei più importanti e strategici settori della nostra economia e a miglia di lavoratori che operano con professionalità e dedizione ogni giorno". I voucher sono uno strumento di sfruttamento che rischiano di aumentare la precarietà, mentre il mondo del lavoro ha bisogno di qualità e regole certe per garantire la trasparenza e la stabilità.
La Consulta regionale per la promozione del diritto al cibo, proposta nella scorsa legislatura dal Movimento 5 Stelle e approvata insieme alla progetto di legge per il diritto al cibo, contribuisce alla definizione degli obiettivi e delle strategie di medio e lungo periodo della Regione Lombardia per promuovere, rispettare, proteggere e realizzare il diritto al cibo.
“E’ stato proposto il mio nome e ho accettato con entusiasmo, perché penso possiamo fare cose importanti, a partire dalle mense scolastiche, che devono essere più sostenibili, da un punto di vista ambientale ed economico. Dobbiamo puntare sulla qualità del cibo, che significa prevenzione di patologie e sostegno al territorio. Lavoreremo per portare nelle mense prodotti biologici e locali. La sfida è alzare la qualità senza incrementare costi, agendo in sinergia con le realtà produttive dei territori” - così il Consigliere del Movimento 5 Stelle Raffaele Erba commenta la sua nomina tra i 5 membri della Consulta regionale per la promozione del diritto al cibo.
Il Consigliere regionale del M5S Lombardia Raffaele Erba ha depositato un ordine del giorno all’assestamento di bilancio, che sarà discusso nel prossimo consiglio regionale, per il rilancio della navigazione sul Lago di Como.
Erba dichiara: “Vogliamo stare a guardare il nostro lago che lentamente muore, causando danni ai residenti, al compatto ittico, al turismo (già fortemente penalizzato dal disastro delle paratie, oppure vogliamo fare qualcosa di concreto per salvarlo, prima che sia troppo tardi?
Io non ci sto a vedere il nostro patrimonio più grande, che fa girare l’economia del nostro territorio, in queste pessime condizioni.
Voglio mettere in atto una serie di iniziative per la sua tutela, a partire da un ordine del giorno al bilancio, in discussione la prossima settimana in Consiglio Regionale, per la realizzazione di uno studio di fattibilità per una nuova navigazione del lago, in grado di alleggerire il traffico nei comuni e l’impatto ambientale.
Ma non basta, dobbiamo ridurre la produzione di plastica in tutto il territorio, a partire dagli degli enti pubblici di Como e provincia. Abbiamo pronta una proposta di legge regionale per vietare la plastica usa e getta negli uffici pubblici, nelle mense e nelle sagre, il PDL 18 dal titolo “Divieto del monouso non biodegradabile o non riciclabile”, e Como, viste le condizioni del suo lago, non può esimersi.
Queste sono le battaglie che ci aspettano, per la tutela e la salvaguardia del nostro lago, per la tute la e la salvaguardia del nostro futuro, e il M5S sarà in prima linea”.
Un ordine del giorno all’assestamento di bilancio per permettere ai ragazzi della formazione professionale di Como di avere le classi quinte per il prossimo anno e poter concludere gli studi con il diploma di Stato. Lo presenta Angelo Orsenigo, consigliere regionale del Pd, nell’ambito della discussione sulla norma finanziaria che si terrà, in consiglio regionale, lunedì 30 e martedì 31 luglio.
“I percorsi di qualifica triennali di istruzione e formazione professionale fanno parte del sistema di Iefp regionale, nell’intento di valorizzare la formazione della persona, attraverso lo sviluppo di tutte le sue potenzialità e nella prospettiva di riduzione del fallimento formativo precoce e della dispersione scolastica – spiega Orsenigo nell’odg –. Nel 2016 sono state numerose le richieste per il conseguimento del diploma quinquennale da parte degli studenti lombardi frequentanti il quarto anno della formazione professionale regionale che hanno potuto fare domanda in una delle istituzioni scolastiche ‘polo’ della Lombardia, individuate dall’Ufficio scolastico regionale”.
Ma a Como e in altre province lombarde, appunto, “non sarà possibile attivare un numero aggiuntivo di classi in grado di garantire la continuazione del percorso di istruzione per il conseguimento del diploma di quinto anno a causa della mancanza di organico docente, decisione di cui è responsabile Regione Lombardia e Ministero che non hanno dato l’autorizzazione”.
“Sono imbarazzanti: l’hanno convocata con soli tre giorni di anticipo e ora la disdicono con sole 3 ore di anticipo e l’assessore Butti pensa pure a prenderci in giro. Ma non si rende conto che lui e tutta la Giunta Landriscina in realtà stanno prendendo sonoramente per i fondelli i cittadini di Como?”, se lo chiede Tommaso Legnani, segretario cittadino del Pd, che, assieme ai consiglieri comunali Stefano Fanetti, Gabriele Guarisco e Patrizia Lissi, è ancora esterrefatto alla notizia della mancata assemblea tematica su viale Varese.
“L’assessore alla Riqualificazione urbana faceva lo spiritoso per le nostre proteste circa la modalità di gestione della vicenda. Ora forse si è reso conto che c’è ben poco da ridere e che ai cittadini tutto questo non diverte per niente – incalzano gli esponenti del Pd –. Potremmo capire tutte le motivazioni, anche che, visto appunto i tempi strettissimi con cui hanno convocato l’assemblea, non tutti gli interessati potessero essere disponibili a stretto giro di posta, in una serata di fine luglio. Ma per quanto ci riguarda, speriamo invece che il rinvio voglia dire che il centrodestra ha capito che si tratta di una discussione importante e che non si poteva liquidare velocemente in un unico incontro. E ci auguriamo che in fondo l’impossibilità del progettista a partecipare sia solo una scusa per ripensarci”, concludono.
I progetti riguardano il supporto nella gestione del settore Servizi Sociali e l’Assistenza ai Minori (Servizio Nido)
Per giovani disoccupati o inoccupati, di età compresa tra i 18 ed i 28 anni (29 anni non compiuti al 14 settembre p.v.), c'è la possibilità di partecipare alla Selezione per la Leva Civica. Si tratta di un’esperienza di dodici mesi, con un orario di servizio di 30 ore settimanali, in progetti qualificati, rispettivamente per il supporto nella gestione del settore Servizi Sociali e nell'Assistenza ai Minori (Servizio Nido), con un assegno mensile di oltre 434 euro.
Il Comune di Cernobbio, tramite l’associazione Mosaico, ha presentato alcuni progetti per l’impiego di volontari in leva civica regionale per complessivi 2 posti. I percorsi di Leva civica inizieranno il giorno 1 ottobre.
Saranno ammessi alla Leva civica i cittadini che, alla data di presentazione della domanda:
a) siano residenti in Lombardia da almeno due anni;
b) cittadinanza italiana, comunitaria, extracomunitaria con regolare permesso di soggiorno;
c) abbiano compiuto i diciotto anni e non superato il ventottesimo anno di età;
d) di non aver riportato condanne anche non definitive alla pena della reclusione superiore a un anno per delitto non colposo oppure a una pena anche di entità inferiore per un delitto contro la persona o concernente la detenzione, l’uso, il porto, il trasporto, l’importazione o esportazione illecita di armi o materie esplodenti oppure per delitti riguardanti l’appartenenza o il favoreggiamento a gruppi eversivi, terroristici, o di criminalità organizzata;
e) di non appartenere a corpi militari e alle forze di polizia;
d) non abbiano già effettuato un percorso di Leva Civica regionale, di durata superiore ai tre mesi
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