Non ha votato la mozione di Svolta Civica sulla necessità di un nuovo dormitorio per i senza tetto a Como, neanche il Gruppo comunale del Pd. “E non certo perché noi siamo contrari ad aiutare chi è in sofferenza e disagio”, commentano i consiglieri Stefano Fanetti, Patrizia Lissi e Gabriele Guarisco. Ma è la diversa visione di ciò che si può fare per costoro che caratterizza la posizione dei democratici rispetto ai colleghi della civica.
“L’assessore ai Servizi sociali ci ha spiegato che molto si sta facendo e io ho specificato subito che molto si è fatto anche in passato per affrontare questo problema – racconta il capogruppo Fanetti –: c’è il dormitorio comunale, c’è l’Ozanam, c’è l’emergenza freddo… In generale i dormitori, finché fungono come una risposta a bisogni transitori e impellenti, rappresentano un’opzione sensata. Il problema è che molto spesso questi luoghi passano dall’essere concepiti come una situazione momentanea all’essere vissuti come una condizione definitiva, stanziale. Questa visione non permette, in molti casi, di andare oltre una logica emergenziale e assistenziale che ostacola l’uscita dallo stato di degrado anche a chi ne avrebbe la possibilità”.
Insomma, per il Pd non è scontato che “sia la risposta migliore per queste persone. Se alcuni di loro possono essere reinseriti nella società, possono aspirare a un progetto di vita dignitoso, dovremmo puntare su qualcosa di diverso. Secondo noi bisogna discutere modelli che guardano al fenomeno dei senza tetto non più solo in termini di pasti distribuiti e di posti letto assegnati”.
I numeri parlano da soli e non lasciano scampo.
I toni trionfalistici dell’assessore regionale alla sanità, Giulio Gallera, sprofondano di vergogna sotto la cruda verità delle cifre.
Su 3.057.519 malati cronici che hanno ricevuto le lettere dalla regione solo l’8,44% ha firmato il contratto con un gestore, la cosiddetta presa in carico e solo il 4,6% (140.724) ha firmato il PAI, il Piano Assistenziale Individuale. Oltre il 90% dei cittadini cronici contattati dalla Regione fino ad ora non ha indicato alcun gestore e oltre il 95% di questi stessi cittadini non ha firmato alcun PAI.
Una vera e propria disfatta che appare ancora più grave se si considerano tutti i soldi pubblici spesi dalla giunta regionale per reclamizzare le proprie iniziative verso i malati cronici attraverso spot, inserzioni e la stampa di centinaia di migliaia di opuscoli. Sarebbe interessante sapere quanto ha speso fino ad ora la Regione per fare tutto questo e scopriremmo che l’adesione al gestore di ogni singolo cittadino è costata non pochi euro alle finanze pubbliche, ossia a ciascuno di noi.
Che si tratti di un totale fallimento lo dimostrano i continui rinvii all’avvio del progetto decisi dallo stesso assessorato: inizialmente tutto il sistema avrebbe dovuto partire a pieno regime dal 1° gennaio 2018, poi è stato rinviato al 1° gennaio 2019 e ora l’ assessore afferma che saranno necessari circa cinque anni ! La fase di reclutamento avrebbe dovuto concludersi prima entro il 2017, poi nel 1° semestre del 2018, ora si parla del 31 dicembre 2018 e poi si vedrà.
La sedicente associazione "Como ai comaschi" (che altro non è se non Forza Nuova sotto mentite spoglie) ha indetto un "presidio itinerante" previsto per venerdì 8 giugno a #Como ai giardini a lago, zona "calda" che nelle ultime settimane è stata al centro della discussione politica cittadina per via delle persone migranti che ci dormono.
Come Osservatorio Democratico sulle nuove destre denunciamo la natura provocatoria dell'iniziativa indetta dall'associazione di estrema destra ed esprimiamo grande preoccupazione auspicando ad un'azione di buon senso da parte delle autorità cittadine che devono gestire l'ordine pubblico.
Che la manifestazione provocatoria indetta dall'associazione "Como ai comaschi" alias Forza Nuova venga vietata e che si inizi a pensare ad una soluzione dignitosa per le persone che, con un campo governativo occupato al 50% della sula capienza sono obbligate a passare la notte all'aperto.
La Redazione comasca dell'Osservatorio Democratico sulle nuove destre.
Como, 04/06/2018
Entra nel vivo la progettazione partecipata per assicurare un futuro all’area dismessa dell’Oliera di Cernobbio attraverso la sua conversione in uno spazio dedicato ad Orti urbani, sociali e didattici promossa nell’ambito del progetto RETe.LI sostenuto da Consorzio Forestale Lario Intelvese; Comuni di Laglio, Tremezzina e Cernobbio, con il contributo di Fondazione Cariplo e Fondazione Provinciale della Comunità Comasca.
Sabato 9 giugno Villa Bernasconi di Cernobbio (a partire dalle ore 9:00) ospiterà il primo dei tre workshop dedicati all’approfondimento di questa opportunità che può interessare tanti cittadini cernobbiesi. “Cos’è un orto condiviso: ruoli ed attività da svolgere” è il titolo del primo workshop. Insieme alla dr.ssa Laura Galluzzo del Politecnico di Milano verrà inquadrato il tema degli orti condivisi attraverso l’osservazione di altri esempi già attivi sul territorio nazionale ed oltre nonché si definiranno impegni e ruolo di ogni membro della comunità che intende aderire al progetto. La mattinata permetterà di concentrarsi inoltre sulla definizione degli attori coinvolti e sulle loro competenze in materia di orti. Per partecipare registrazione obbligatoria sul sito: www.villabernasconi.eu. Per informazioni: www.RETeLI.it.
I successivi workshop dedicati all’approfondimento del progetto Orti Urbani Sociali Didattici si svolgeranno sabato 23 giugno e sabato 7 luglio.
Con l’arrivo del mese di giugno tornano gli appuntamenti di “Welcome – martedìcernobbio”, la serie di proposte che ogni due settimane permetteranno di vivere Cernobbio nella sua strettoia senza traffico…stando tranquillamente seduti al tavolo di un bar o di un ristorante, ascoltando buona musica per trascorrere una serata in allegria e in relax, con la possibilità, inoltre, di fare shopping in quanto tutti i negozi resteranno aperti.
Il primo appuntamento in programma martedì 5 giugno e la serata sarà caratterizzata dal tema: “Itinerari del gusto – apericene a tema”. Come per ogni martedì di “Welcome” la strettoia di via Regina sarà chiusa al traffico dalle 19:00 alle 23:30.
Questo il calendario di tutte le serate di “Welcome – martedìcernobbio” per l’estate 2018:
5 giugno – Itinerari del gusto, apericene a tema
19 giugno – Serata in rosso
26 giugno – E’ moda, fashion show in strettoia
17 luglio – Serata blues
31 luglio – Stasera si balla
14 agosto – Woodstock, il ritorno dei figli dei fiori
28 agosto – Itinerari del gusto, wine Cernobbio-degustazione vini
11 settembre – Il mercatino dell’autunno nelle strade e nelle corti
25 settembre – E’ moda, fashion show in strettoia.
Due soli eventi programmati dall’anno scorso. “E poi il vuoto”, commenta sconsolata Patrizia Lissi, consigliera comunale del Pd, pensando a quanto sta facendo la Giunta Landriscina per la cultura e le manifestazioni a Como. “Quando pochi giorni fa ho portato in consiglio il problema delle famose sedie e dei palchi, avevo chiesto se era già stato fatto il bando per gli eventi estivi. Mi è stata risposto che non era stato predisposto nulla. Ci saranno due eventi programmati dall’anno scorso e poi il vuoto – prosegue Lissi –. Il tanto criticato e maltrattato ex assessore alla Cultura era riuscito a organizzare appuntamenti per tutta l’estate, rendendo la città vivace per i cittadini e per i turisti. Per non parlare di Villa Olmo: siamo in ritardo sui lavori, ma naturalmente l’attuale assessore ha velatamente dato la colpa all’amministrazione Lucini”.
E questo per quanto riguarda il centro e i suoi eventi. Invece, sulle periferie, Lissi si chiede “come mai non iniziano i lavori di sistemazione delle vie Varesina e Giussani come previsto dall’accordo stipulato da noi, con l’assessore Spallino, coinvolgendo le associazioni di cittadini, e l’Esselunga sull’ex Trevitex. I marciapiedi della via Varesina sono pericolosissimi e c’è una voragine lungo la strada che un motociclista rischia grosso. Via Giussani ancora aspetta. Insomma, da dove intende cominciare questa amministrazione?”, si chiede la consigliera Pd.
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