“Il centrodestra governa sia in Regione che a Como città. Eppure, i suoi esponenti sembrano non parlarsi. Anzi, è chiaro che Palazzo Lombardia ignora completamente Palazzo Cernezzi”, è il duro commento di Angelo Orsenigo, consigliere regionale del Pd, e di Gabriele Guarisco, consigliere comunale dei democratici comaschi, dopo le notizie circa la soppressione della fermata di Albate-Camerlata.
“Avevo sollevato la questione già a fine maggio, in una seduta di consiglio comunale, chiedendo all’assessore ai Trasporti Bella se ne sapesse qualcosa – rivela Guarisco –. Ma mi aveva risposto di non aver nessuna notizia in merito. Però, la sua verifica si era limitata a un controllo degli orari sul sito delle società di trasporto ferroviario. Poi, nella seduta consiliare seguente, aveva rettificato confermando che qualche avvisaglia c’era e che gli uffici stavano monitorando la situazione. Ma era evidente che si sentiva molto in imbarazzo e forse aveva già capito come sarebbe finita”
Ed è finita, rincara Orsenigo, “con la Regione che impone al Comune di Como di perdere una fermata importante della linea per la Svizzera e di spostare tutto il traffico dei pendolari su Como San Giovanni, dove la carenza di posteggi è notoriamente cronica. Insomma, tra i due assessori, è evidente che la Terzi è più ‘forte’ e decide a prescindere dalla posizione dei suoi interlocutori e omologhi locali. Ancora una volta, si conferma che Regione Lombardia considera Como e i comaschi meno di zero”.
Per i due consiglieri Pd ora è “importante capire se questa situazione perdurerà per sempre o è temporanea. Ma soprattutto se l’amministrazione comunale intende intervenire su quella regionale riaffermando le proprie ragioni, anche in virtù del fatto che proprio la Regione ha previsto un grosso investimento con la nuova stazione di Albate-Camerlata e per l’annesso parcheggio da 200 posti. Non vorremmo che le novità diventassero il pretesto per rimangiarsi anche quell’impegno. Al contrario, spostare i pendolari a Como San Giovanni vorrebbe dire impedire alla maggior parte di questi di trovare parcheggio, nelle condizioni date. A meno che la Giunta comasca non pensi di risolverla mandando i frontalieri a mettere l’auto a ridosso delle mura della città, in viale Varese. Si spiegherebbero molte cose. E tutto per non contrariare il centrodestra che governa la Regione”.
“Ho saputo casualmente e con profonda tristezza e stupore che i centri di aggregazione giovanili Oasi e lo Spazio Pineta sono chiusi. Eppure offrono servizi educativi che si occupano di socializzazione, informazione, orientamento, sostegno e accompagnamento di preadolescenti, adolescenti e giovani. Lavorano da anni sulla promozione del benessere della persona, sulla prevenzione dei fattori di rischio, sulla valorizzazione delle risorse, sull’offerta di spazi di incontri”, lo ha denunciato Patrizia Lissi, consigliera comunale del Pd, l’altra sera durante le preliminari, in Aula.
“Conosco bene l’Oasi, che è situata al parco Negretti, conosco il lavoro svolto in questi anni di coinvolgimento e di collaborazione con l’oratorio di Rebbio e con le scuole di quartiere, con ottimi risultati – ha aggiunto ancora Lissi –. Nel mese di luglio ci sono sempre state attività estive per i bambini, gite e altre attività. Ma quest’anno nulla”.
Per questo la consigliera Pd ha chiesto se “sono stati avvisate le famiglie, perché non mi risulta”.
Un altro servizio sospeso, ha segnalato Lissi, è l’assistenza domiciliare ai minori. “Ho chiesto all’assessore di competenza che spieghi pubblicamente i motivi di questa decisione e quale sarà il futuro di questi servizi. È pazzesco nel metodo ed è pazzesco che tutto questo sia successo nel silenzio più totale. Una politica che non pensa a chi ha bisogno crea una società senza speranza”.
Ma in particolare, per Lissi, è proprio “Rebbio a essere stata abbandonata dall’amministrazione Landriscina: prima il mancato incarico agli psicologi nelle scuole, ora la chiusura dei centri di aggregazione. Il disegno è chiaro: le periferie sono state dimenticate subito dopo la campagna elettorale e intanto le attività educative sono all’anno zero”.
Via Nino Bixio, a Como, nel caos a causa dei lavori per la posa della fibra ottica. Intervengono Barbara Cereghetti, segretaria del Circolo Pd Como Nord, e Tommaso Legnani, segretario cittadino dei democratici: “Sarebbe stato opportuno fare i lavori di notte, ma a quanto pare Comune e Telecom non hanno trovato un accordo. A questo punto ci viene più di qualche dubbio che tutta la via si possa riasfaltare entro venerdì, come è stato detto”.
Cereghetti e Legnani tengono a sottolineare che “l’amministrazione Lucini sulle vie principali di accesso alla città ha sempre fatto fare i lavori nelle ore notturne. Oltre tutto,
l’assessore Butti, in vari post su Facebook, aveva annunciato che questa chiusura era per riasfaltare la via Bixio, ma non è così: tutta questa settimana gli interventi riguarderanno la posa della fibra ottica, poi, solo dopo venerdì ci sarà la riasfaltatura, sperabilmente, almeno quella, di notte”.
E anche le ‘scuse’ relative a questa situazione non convincono i due esponenti Pd: “Si dice che i lavori di giorno sono dovuti all’incompatibilità con altri cantieri Telecom. Ma allora perché l’amministrazione comunale si è intestardita per anticipare questo intervento? E comunque, considerato che ieri il cantiere era ancora all’altezza del bivio con via XXVII Maggio, avrebbero potuto almeno fare il senso di marcia alternato regolato da un semaforo. Inoltre, forse era meglio lasciare aperta la corsia in entrata alla città: chi prende il bus per recarsi in uffici o all’ospedale deve partire con parecchio anticipo. Insomma, sembra che a Como, da un annetto a questa parte, amministri l’ufficio complicazione affari semplici”, commentano, con ironia amara, Cereghetti e Legnani.
Per la Funzione pubblica di Como, l'asegnazione provvisoria del 53% dei pasti scolastici a "Euroristorazione" , azienda veneta che cucinerà al centro unico di cottura di Garbagnate (37 chilometri circa di distanza da Como) solleva dubbi e perplessità. "Innanzitutto - spiega Alessandra Ghirotti, segretaria provinciale Fp Cgil - la distanza non è incoraggiante, pensando alla qualità dei pasti, anche rispetto a quanto in precedenza garantito. Poi, il servizio sarà a due differenti velocità perchè una parte sarà cucinata in loco (nelle 17 ancora in capo al comune), l'altra a Garbagnate. Prima, con i cinque furgoni, i cibi erano consegnati impiegandoci fra i cinque e i trenta minuti al massimo. Oggi, seppur restando ipoteticamente sotto i 45 minuti previsti dall'appalto, i tempi aumentano in maniera importante. Oltre al trasferimento da Garbagnate per raggiungere Como ci saranno i tempi per portare il pasto in ognuno dei 47 refettori".
Perplessità anche per quanto riguarda i lavoratori con il contratto in scadenza quest'estate: "Loro saranno con tutta probabilità disposti a spostarsi - immagino, però, che Euroristorazione abbia il suo personale a Garbagnate e non li coinvolgerà, quanto concordato con il Comune rischia, con quest'affidamento, di restare solo sulla carta. Infine, ci stupisce che l'amministrazione, dopo il percorso fatto insieme, non ci abbia aggiornato e informato al momento dell'affidamento". A questo proposito, il 10 luglio ci sarà un incontro: "Noi - conclude Ghirotti - avevamo poposto il centro unico di cottura. Alla luce delle ultime notizie, era di sicuro una strada migliore".
Un’interrogazione per sapere dal ministro Toninelli quali iniziative intenda adottare per porre fine ai frequenti disagi che ormai da alcuni anni si verificano nei periodi estivi e festivi sul lago di Como derivanti da un inadeguato sistema di bigliettazione e quali siano le tempistiche per giungere ad un processo di ammodernamento del sistema”. E’ quanto riportato nell’interrogazione presentata oggi dalla deputata comasca Chiara Braga dopo il riscontro dell’ennesimo weekend di file al pontile della Navigazione di Como città.
“Sono anni ormai – chiarisce la deputata dem - che sul lago di Como nei periodi estivi di alta stagione turistica e soprattutto nei fine settimana si registrano disagi subiti da turisti e visitatori provenienti da ogni parte del mondo, costretti a code interminabili e a lunghi tempi di attesa alla biglietteria per poter acquistare i biglietti necessari per usufruire del servizio di navigazione. Così come sono anni, che la città di Como attende un servizio di vendita e di acquisto di titoli di viaggio efficiente, al passo con i tempi, in grado di coniugare la necessaria classica biglietteria con un sistema moderno di bigliettazione elettronica, unico o integrato, che permetta l’acquisto di ticket in qualsiasi momento della giornata. Credo sia necessario che Como si innovi, visti i circa due milioni e mezzo di passeggeri l’anno trasportati dalla Navigazione Laghi e l’enorme potenzialità attrattiva fatta di bellezze naturali e paesaggistiche del territorio”.
Nell’interrogazione poi la parlamentare comasca non ha perso l’occasione per riportare al centro della discussione la questione fondamentale della governance futura dei laghi Maggiore, di Como e di Garda. “Ho chiesto al Ministro quale sia lo stato di completamento del processo di regionalizzazione della gestione dei servizi pubblici di navigazione dei laghi Maggiore, di Como e di Garda disposto più di vent’anni fa, era il 1997, e se concretamente sia stata avviata quanto meno un’interlocuzione con il Ministero da parte delle Regioni interessate, Lombardia in testa”.
In allegato il testo dell'interrogazione a risposta orale presentata
“È ancora fresco il ricordo della levata di scudi contro il progetto di centro unico di cottura, predisposto dalla Giunta Lucini. Tra le argomentazioni dei contrari: la distanza, la qualità del cibo, il rischio che arrivasse freddo sulle tavole dei ragazzi”, lo dice Patrizia Lissi, consigliera comunale del Pd, a proposito della nuova gestione delle mense scolastiche comasche. “Ricordiamo le parole della pasionaria Anna Veronelli, allora consigliera comunale di opposizione, che la considerava una decisione assurda, che lamentava il fatto che la pasta cucinata alle 9 del mattino non può essere uguale a quella cucinata e scolata nella cucina della scuola poco prima del pranzo. Invece adesso, grazie al bando magistralmente confezionato dall’amministrazione comunale di centrodestra, di cui fa parte la stessa Veronelli, il servizio verrà affidato a una ditta, la cui cucina ha sede a Garbagnate Milanese, ovvero 37,7 chilometri da Como e 40 minuti con traffico scorrevole solo per arrivare in città. Non prendiamoci in giro”.
Adesso, continua Lissi, “le preoccupazioni per i tempi di percorrenza dal punto di cottura alle scuole sono miracolosamente svanite nel nulla. Direi che tra Garbagnate e Camerlata la distanza c’è. Peccato che sia la Veronelli che il suo collega Butti su questo avevano sollevato molte obiezioni”.
Inoltre, per la consigliera Pd, “restano i dubbi sul destino futuro del servizio: dopo questi 3 anni è difficile pensare che vogliano tornare indietro. Esternalizzeranno anche il restante 47% dei pasti? Che ne sarà delle nostre cuoche? E il punto unico costava troppo? Questa non mi sembra una soluzione economica, tanto più che è previsto anche un aumento del costo pasto”.
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