La Commissione regionale Cultura ha bocciato gli emendamenti del M5S Lombardia al Pdl 65, “Sostegno alle associazioni combattentistiche, d'arma e delle forze dell'ordine” che chiedevano di nominare le Associazioni partigiane nel titolo e nel provvedimento e di promuovere i valori della resistenza favorendo “la diffusione e la conoscenza delle vicende storiche connesse alla Prima Guerra Mondiale, alla Seconda Guerra Mondiale e alla Resistenza” in scuole istituti di formazione.
Nel corso della discussione il Consigliere regionale Viviana Beccalossi ha definito “fuori luogo” il sostegno alle Associazioni partigiane e ha votato contro la proposta di legge, in disaccordo con la Maggioranza. Il centro-destra ha bocciato gli emendamenti perché ritenuti ridondanti.
Raffaele Erba e Monica Forte, Consiglieri regionali del M5S Lombardia, dichiarano: “Bocciare le Associazioni Partigiane e la Resistenza è incomprensibile.
A chi spetta occuparsi della manutenzione e sistemazione dell’area attorno alla chiesa di Monteolimpino? “Secondo il sindaco di Como Landriscina una non ben specificata proprietà. Secondo noi il Comune, perché quell’area è proprietà pubblica”, risponde Barbara Cereghetti, segretaria del Circolo Pd di Como Nord, dopo aver ascoltato le parole del primo cittadino durante il consueto appuntamento settimanale in tivù. “Il sindaco ha risposto a un quesito arrivato proprio da Monteolimpino la settimana scorsa e riferito allo stato pietoso della zona intorno alla chiesa di San Zenone – racconta Cereghetti –. La risposta è stata che ci deve pensare la proprietà. Peccato che tutta la zona sia comunale”. La segretaria Pd è sicura di quanto dice: “Ho verificato con gli uffici comunali: se quell’area fosse privata, come si spiega che il Comune ha fatto le strisce per i parcheggi? Come si spiega che vi sono posizionati dei cestini pubblici che giornalmente vengono svuotati da Aprica? Come si spiega che l’erba e la potatura degli alberi la fanno gli operai comunali? Se fosse di proprietà privata Palazzo Cernezzi non interverrebbe di certo”.
“Obblighiamo i negozi a tenere le porte chiuse durante il periodo di accensione degli impianti di riscaldamento e di climatizzazione”, lo ha chiesto un emendamento al Regolamento di Polizia locale, approvato in consiglio comunale a Como, presentato dal Gruppo comunale del Pd e illustrato da Patrizia Lissi, consigliera comunale del Pd. “Lo aveva già fatto la Giunta Lucini, con un’ordinanza, nell’estate del 2016. Ma il provvedimento era durato un anno e quindi dal 2017 in poi nessuno ci aveva più pensato. Invece, era strettamente necessario farlo diventare organico, per evitare l’inutile dispersione termica che comporta solo costi più alti e sprechi, nel nome della lotta al cambiamento climatico”, esulta Lissi.
In merito agli arresti compiuti a #Como dal Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza - Stefano Rognoni - Segretario del Circolo Terriale "Citta di Como" di Rifondazione Comunitsa ha dichiarato quanto segue:
"La notizia dell'arresto di dirigenti dell'agenzia delle entrate, di un imprenditore e due commercialisti purtroppo conferma le nostre preoccupazioni riguardo la problematica dell'evasione fiscale nel nostro territorio. A giugno 2018 la Provincia titola a che sono stati nascosti 700 milioni di euro, mentre a dicembre su qui Como si rendeva noto che solo 15 mila euro sono stati recuperati. Crediamo che la lotta all'evasione fiscale debba essere una priorità assoluta delle istituzioni, tanto nazionali quanto locali: m dal gettito fiscale dipende l'erogazione dei servizi ai cittadini, sopratutto a quei lavoratori dipendenti e pensionati che non possono sfuggire al fisco avendo il prelievo alla fonte. L'evasione operata da imprenditori senza scrupoli e la corruzione di coloro che dovrebbero vigilare è dunque da considerarsi un furto alla città, un reato ben più odioso di quanto non venga dipinto dai media. Auspichiamo pene esemplari per tutti coloro i quali siano riconosciuti colpevoli".
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PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA - FEDERAZIONE PROVINCIALE DI COMO
“Un plauso va alla Guardia di Finanza di Como per la brillante operazione condotta – commenta Raffaele Erba, consigliere regionale del Movimento
5 Stelle Lombardia - Grazie alle indagini eseguite con minuziosa professionalità, le Fiamme Gialle hanno smascherato e portato alla luce una sistema corruttivo grave nel quale sarebbe coinvolto anche un direttore che ricopre un ruolo di primo piano”.
“Purtroppo anche il nostro territorio non è immune da queste dinamiche – aggiunge Raffaele Erba – E' importante però sottolineare come l’impegno verso la lotta alla corruzione stia diventando un tema di sempre maggior centralità, perseguita con tenacia dai difensori della legalità”.
“Proprio in questa direzione – conclude Erba - è stato introdotto il Decreto “Spazzacorrotti”, che rafforza gli strumenti di indagine a disposizione degli
inquirenti e inasprisce le pene per i colpevoli. Un passo importante al contrasto della corruzione e della tutela della legalità che gli scorsi governi non hanno avuto il coraggio di compiere”.
Dopo le celebrazioni dedicate ai novant’anni di attività (1927 - 2017) l'Ente Villa Carlotta prosegue il percorso di valorizzazione del patrimonio storico-artistico e botanico del museo e giardino, rivolgendo questa volta lo sguardo al Settecento epoca d’oro in cui la potente famiglia Clerici portò a compimento l’abbellimento della sua villa di delizia sul Lago di Como.
I Clerici iniziarono la loro fortuna come mercanti di lana e seta proprio sulle sponde del Lario, ma a già a partire dal primo Seicento si trasferirono nel capoluogo lombardo, dopo una breve permanenza a Como, iniziando una vera e propria ascesa sociale. Grazie alle fortune accumulate e al prestigio ottenuto i marchesi Clerici con le loro vicende storiche, in particolare con la vita fastosa condotta da Antonio Giorgio, sono un esempio emblematico di famiglia aristocratica del Settecento. Per dare maggiore evidenza a questa scalata sociale costruirono una straordinaria serie di ville di delizia nello Stato di Milano, decorando il palazzo di città con gli affreschi di Giovan Battista Tiepolo, il pittore più richiesto del secolo e affidando ad una serie di artisti la decorazione delle altre residenze suburbane.
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