Gli esponenti del Pd comasco sono molto preoccupati rispetto alle notizie riguardanti il futuro del commercio in città. “Se dovesse passare la variante al Piano delle regole, salterebbero tutte le attuali limitazioni per le medie distribuzioni commerciali. Un disastro annunciato per i negozi di vicinato dei quartieri, ma forse anche per quelli del centro storico. E con una prima vittima illustre: Ponte Chiasso”, lo dicono all’unisono Patrizia Lissi, consigliera comunale, Tommaso Legnani, segretario cittadino, ma anche Barbara Cereghetti, segretaria del Circolo di Como Nord.
Adesso basta. L'infortunio mortale avvenuto lunedì a San Bartolomeo, l'ultimo in ordine di tempo, accende ancora una volta la luce sui problemi della sicurezza sul lavoro all'interno del nostro territorio: basti pensare che, negli ultimi dieci mesi, solo in Val Cavargna si contano 4 incidenti gravissimi, di cui due mortali.
La nostra solidarietà e vicinanza in questo momento di straziante dolore va alla famiglia di Rosario Lo Bue. Gli organi competenti si occuperanno delle indagini, cui ci atterremo, e stabiliranno le cause e le responsabilità. La fatalità non esiste, e di lavoro non si deve morire, ma vivere. Per questo, chiediamo il completamento di quanto previsto dalla legge 81 con la costituzione della patente a punti per il sistema di qualificazione delle imprese. Servono più controlli e il potenziamento degli enti ispettivi nei luoghi del lavoro. Bisogna reintrodurre il Durc contrastando con forza il lavoro irregolare, moltpilicatore d'incidenti. Chiediamo anche l'applicazione del contratto collettivo a tutti i lavoratori di un cantiere, dando loro uguali diritti e formazione: le aziende devono considerare la sicurezza un investimento, non un costo.
Le segreterie provinciali di FENEAL, FILCA, FILLEA
Tra Palco e Realtà. Percorsi di educazione alla bellezza, alla cultura, alla cittadinanza attiva. Questo è il titolo del progetto che vede in prima linea la cooperativa sociale Il Manto SCS, Il Teatro Sociale di Como/ AsLiCo, Cometa Formazione e Contrada degli Artigiani al fine di contrastare la povertà educativa in cui vertono molti bambini e ragazzi del territorio comasco.
L’obiettivo prefissato è rendere reversibile la povertà educativa attraverso l’arte, la musica e il teatro, permettendo ai ragazzi di conoscersi, rafforzarsi emotivamente e aumentare l’attitudine ad essere resilienti. Le attività del progetto avranno l’obiettivo di aiutare i bambini e ragazzi a superare i livelli di competenza minima, favorendo in loro un apprendimento permanente e un ruolo consapevole e attivo nella comunità, che porterà poi alla loro realizzazione personale e professionale.Nel prossimo biennio (2019/2021), 200 minori tra i 6 e i 17 anni che vivono in condizione di marginalità socio-economica sul territorio di Como saranno coinvolti in percorsi laboratoriali educativo-formativi in ambito artistico-espressivo e di educazione alla cittadinanza (laboratorio teatrale, coreutico, restauro del palco all’intero del Teatro Sociale e laboratori alla cittadinanza attiva).
Tutti gli appuntamenti sono ad ingresso libero.
Tutto il giorno, dalle ore 10.00 alle ore 18.00, in Sala Pasta sarà proiettato Le Voyage dans la lune, film muto del 1902 realizzato da Georges Méliès. Liberamente basato sui romanzi dei due padri del genere fantascientifico, Dalla Terra alla Luna di Jules Verne e I primi uomini sulla Luna di H. G. Wells, è considerato il primo film di fantascienza, benché preceduto da alcune opere dello stesso regista. Una delle scene iniziali del film, la navicella spaziale che si schianta sull'occhio della Luna (che presenta un volto umano), è entrata nell'immaginario collettivo ed è una delle sequenze che hanno fatto la storia del cinema.
Alle ore 11.00 il giornalista e critico Angelo Foletto parlerà di Guglielmo Tell, insieme al regista Arnaud Bernard e al direttore d’orchestra Carlo Goldstein, che racconteranno la visione e la lettura di una delle opere più affascinanti, del cigno di Pesaro. Tutto il mondo intellettuale dell’epoca ne rimase estasiato, le critiche uscite nei giorni a seguire riportavano “è vano cercare di misurare la grandezza del genio: il suo dominio non ha confini”, così François-Joseph Fétis si espresse sulla Revue musicale; “Il primo e il terzo atto li ha scritti Rossini, il secondo atto Dio” affermò Gaetano Donizetti.
“Formigoni restituisca quanto ha tolto ai cittadini e alla sanità lombarda. Le condanne riempiono sempre di tristezza soprattutto quando si tratta di reati che hanno sottratto alla collettività milioni di euro che dovevano essere utilizzati per offrire servizi sanitari efficienti ai cittadini.
Il danno fatto alla Lombardia da Formigoni è inestimabile, finalmente la giustizia sta dando le risposte che aspettiamo da anni. Chi difende ancora l'operato di Formigoni offende i cittadini. È assolutamente necessario non abbassare la guardia e garantire sempre maggiori controlli al fine di evitare che determinate situazioni, che vanno a discapito della collettività, si ripetano”, così Raffaele Erba, consigliere regionale del M5S Lombardia, commenta la sentenza della Corte dei Conti che ha condannato Formigoni e altri al risarcimento a favore della Regione Lombardia di un danno erariale di quasi 47,5 milioni per il caso Maugeri.
L’Assessore regionale alla Sanità Giulio Gallera ha risposto a un’interrogazione del consigliere regionale Raffaele Erba del M5S Lombardia che chiede di implementare le politiche di sicurezza sul lavoro in Lombardia per prevenire le morti bianche.
Gallera ha spiegato che “sul tema non ci possono essere bacchette magiche, c’è un problema della qualità della formazione. Non ci sono norme sulla qualità dei formatori; su questo è necessario intervenire in ambito nazionale. Invece di fare una formazione frontale di quattro ore va fatta sul posto. Stiamo preparando un pacchetto di proposte con azioni normative che possano garantire maggior sicurezza e una formazione solida ai lavoratori”.
Erba commenta: “In Lombardia si fa troppo poco e per il M5S è necessaria l’implementazione di sistemi premianti per le aziende virtuose senza aggravare ulteriormente la burocrazia per le imprese. Sui controlli si può fare molto anche con Comitati paritetici, l’assenza di personale non deve essere un pretesto e una giustificazione alla grande scarsità di controlli. I Comitati possono segnalare alle ATS i casi di violazione delle norme attraverso i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza territoriali e interni alle aziende.
La formazione c’è e non va appesantita ma deve essere data continuità per rafforzare la cultura della sicurezza coinvolgendo i datori di lavoro”.
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