“Che alcuni inceneritori rispettino i limiti di legge non significa che non inquinano e che non facciano male alla salute e all’ambiente. Anche le auto che rispettano i limiti inquinano.
In Lombardia abbiamo la peggior aria d’Europa, questo sì che è un dato certificato. Lo smog causa decine di morti all’anno.
Se fossi in Fontana non affronterei questa discussione con superficialità, ma la prenderei molto più sul serio. La Lombardia non può diventare la pattumiera d’Italia per far guadagnare qualche azienda”, così Dario Violi, consigliere regionale del M5S Lombardia, commenta le parole del Presidente della Lombardia Attilio Fontana sugli inceneritori.
"Salvini è poco aggiornato su quello che succede in Lombardia. Dice che gli impianti di incenerimento non inquinano e producono ricchezza, peccato che nella scorsa legislatura, con la giunta Maroni, abbiamo votato una risoluzione per la progressiva dismissione del parco inceneritori lombardo. Peccato che i suoi sul territorio si sono schierati insieme ai comitati per il NO degli inceneritori di Lecco, Mantova, Bergamo e Monza. E peccato che gli innumerevoli roghi ai depositi di rifiuti hanno trasformato una regione già martoriata dallo smog in una terra dei fuochi. Se voleva usare la Lombardia per giustificare le frasi fuori luogo sugli inceneritori in Campania ha sbagliato esempio, qui l'unica cosa che producono gli inceneritori è l'inquinamento."
E’ stata presentata questa mattina – alla presenza del Sindaco di Como, Mario Landriscina, e dell’Assessore alla Cultura, Simona Rossotti, la rinnovata Sezione Archeologica Romana del Museo “Paolo Giovio” di Como, che riaprirà al pubblico domani, sabato 17 novembre alle ore 17, svelando una serie di importanti novità, grazie ad un allestimento più ricco e con nuovi reperti risalenti all'età romana, ma anche con l'aggiornamento di tutti i pannelli e le didascalie in lingua inglese, per rendere la visita più fruibile anche ai visitatori stranieri.
Un'occasione per conoscere ancora più nel dettaglio il passato della città, anche alla luce del recente ritrovamento in centro a Como di una cospicua quantità di monete d'oro della tarda età romana che ha senza dubbio risvegliato l'interesse per l'epoca e riportato l’attenzione sulla centralità storica del territorio.
"Sulla realizzazione della Variante della Tremezzina è importante che tutti lavorino nella stessa direzione per non sprecare il lavoro fatto fin qui. Anche per questo motivo ho presentato un emendamento alla Legge di Bilancio all’esame della Camera, per garantire la certezza della disponibilità dei finanziamenti già stanziati anche per il 2019. Se lo stesso emendamento troverà accoglimento già nel decreto legge all’esame del Senato, tanto meglio; quello che è positivo è che si sgombri il campo da qualsiasi ipotesi di compromettere la realizzazione di un’opera così importante per tutto il nostro territorio.” Lo dichiara Chiara Braga, deputata comasca del PD e capogruppo in Commissione Ambiente Infrastrutture alla Camera.
“Regione Lombardia ha da tempo adottato un piano generale per il recupero e valorizzazione dei treni storici, che però non sempre risulta attuato. In particolare, ci sarebbero tre elettromotrici risalenti al 1928 che rischiano di essere demolite.
Questi veicoli andrebbero recuperati e valorizzati, sia in quanto manufatti che testimoniano la storia del trasporto su ferro lombardo, sia in quanto potenzialmente attraenti per il settore turistico e culturale. Ho quindi depositato oggi un’interrogazione per sollecitare Regione a preservare e tutelare questi manufatti”, così Nicola Di Marco, consigliere regionale del M5S Lombardia.
L’interrogazione chiede anche che Trenord formi del personale per la conduzione di locomotive a vapore, per rendere possibili corse di treni storici a fini turistici, cosa che ad oggi non risulta.
Più in generale, l’interrogazione inoltre sollecita Regione Lombardia a istituire un “Museo dei trasporti per la conservazione e valorizzazione di mezzi, archivi e documenti con possibilità di uso a fini turistici e culturali”. In Italia esistono casi virtuosi di recupero di patrimonio storico da parte, fra gli altri, di Fondazione FS Italiane treni storici.
“Una cosa è chiara: a Como il reddito di cittadinanza non è una misura gradita. Né alle aziende, che preferirebbero investimenti e risorse per l’innovazione, ma nemmeno ai cittadini che al contrario chiedono più lavoro, più reddito, ovvero dignità”. Angelo Orsenigo, consigliere regionale del Pd, non ha dubbi sul modello di sostegno che auspica il mercato del lavoro in provincia di Como. E nel giorno in cui si tiene l’assemblea generale di Unindustria, con Confindustria Lecco e Sondrio, lancia un appello a Regione Lombardia: “Riveda completamente la legge e riavochi a sé i centri per l’impiego che ha voluto lasciare in carico alle Province, perché, se già adesso non funzionano o hanno difficoltà di organico, in vista di una riforma, soprattutto se legata al reddito di cittadinanza, rischiamo il caos”.
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