Un video che rappresenta il capo di Governo Giuseppe Conte con un virgolettato supposto: «Noi lavoreremo per poter offrire a migliaia di giovani africani il lavoro, con mutuo beneficio, e così andremo a risolvere concretamente il problema dell’immigrazione, non con lo slogan ‘porto chiuso’…» è stato diffuso da Alessio Colzani, un membro dello staff del Presidente della Lombardia Attilio Fontana.
Il video è stato usato fuori contesto e in maniera fuorviante: Conte parlava del “Progetto Africa”, un’operazione che coinvolge Eni, Bonifiche Ferraresi e Coldiretti.
Raffaele Erba, consigliere regionale del M5S Lombardia, dichiara: “Mi aspetto che Fontana prenda immediatamente provvedimenti. Non è tollerabile che membri del suo staff diffondano video fake news totalmente decontestualizzati e che mistificano gravemente la realtà.
In questo caso la sua azione di manipolazione della realtà è stata addirittura ripresa da testate nazionali come ‘Libero’.
La Lega preferisce falsità e distorsioni a un coerente confronto sulla realtà e sui dati. Qua non siamo nemmeno alla propaganda, è falsa informazione, la più becera tra le patologie del dibattito e del confronto politico e pubblico. È gravissimo che Colzani si occupi di comunicazione per Fontana. Mi auguro che il Presidente prenda le distanze e seri provvedimenti”.
Allora nell'arte c'è una speranza!
Ebbene si! Nell'arte c'è una speranza. Personalmente qui parlerei di Teatro. Il Teatro! Passione e condivisione sono la stoffa stessa della materia teatrale. Fin dalla sua nascita il Teatro è questo: un fatto politico, la cerimonia civile che per prima, nelle tiepide e ventilate serate dell'Attica, pose l'uomo al centro del suo stesso sguardo. Non per abbellire, non per addolcire, non per giustificare la sua vita e la sua condizione esistenziale, bensì per raccontarla e, raccontandola, accettarla: “perché una delle più grandi fatiche per l'uomo è proprio l'accettazione di se stesso”. (Dal libro "Il teatro nell'anima" che prima o poi riuscirò a pubblicare).
Il teatro è azione, interiore tanto quanto gestuale.Questo agire, che nella recita quotidiana delle nostre esistenze avviene spesso senza coscienza (“Tutti noi stiamo facendo teatro inconsapevolmente”), e forse proprio per questo spesso non ne siamo contenti, nel teatro richiede attenzione, preparazione, tecnica, profondità di sguardo anche interiore. E questo aiuta a crescere,aiuta a vedere le cose in maniera più ampia. Tanto ampia! Rende creativi e la creatività è come una magica zattera di salvataggio.
I giochi di luce della Città dei Balocchi sono al centro di un intervento del Circolo Pd Como Convalle, che rappresenta coloro che abitano la città murata e dunque il cuore della manifestazione: “Pur essendo consapevoli che il bando biennale non prevede, almeno per questa edizione, molti margini di intervento, come Circolo frequentato dagli abitanti della Convalle non possiamo non sottolineare come la gestione dell’evento debba essere messa al centro dell’attenzione dell’amministrazione comunale per evitare problemi di ogni genere che ricadono poi, inevitabilmente, sui cittadini”, fa sapere Matteo Introzzi, segretario del Circolo Pd.
Una scuola senza pace. È la frase che potrebbe idealmente fotografare la scuola media Massina di Monteolimpino, ma questa volta i genitori sono pronti allo sciopero di protesta: “È la storia infinita: finalmente sono state sistemate le porte della palestra che erano state montate al contrario e ora, alle prime piogge, ricominciamo con le infiltrazioni d’acqua”, commenta sconfortata Barbara Cereghetti, segretaria del Circolo Pd di Como Nord. Il risultato di un pomeriggio e di una nottata di pioggia si vede in alcune istantanee: “Piove nell’atrio della scuola, ci sono infiltrazioni dal tetto. Già dopo la scorsa volta in cui aveva piovuto, la dirigente aveva segnalato al Comune il problema, ma, nonostante tre segnalazioni, da Palazzo Cernezzi non si è visto ancora nessuno. A questo punto, i genitori sono pronti a uno sciopero-presidio davanti alla Massina, senza fare entrare i ragazzi, se l’amministrazione comunale non si muoverà al più presto”.
“Il Comune di Como, la Provincia e la Regione si costituiscano parte civile nel processo per i traffici illeciti di rifiuti!”. È questa la richiesta che il Circolo Ambiente “Ilaria Alpi” rivolge alle Istituzioni, a distanza di una settimana dall’ordinanza di custodia cautelare che ha portato all’arresto di 11 persone per l’inchiesta sui depositi abusivi di rifiuti, che hanno riguardato in particolare il capoluogo lariano.
Il Circolo ambientalista parla anche del rischio, che avrebbe corso la città di Como, di diventare scenario di un rogo di rifiuti. Destano infatti molta preoccupazione i dati che emergono dall’inchiesta, denominata “Il Feudo”, condotta dalla DDA di Milano. Tra questi elementi viene a galla un pesante rischio che ha sfiorato il capoluogo lariano: l’essere sede di uno dei (purtroppo tanti) incendi di rifiuti. I dati più allarmanti emergono dal sequestro (da parte della Polizia Locale di Como), avvenuto in data 14 marzo 2018, dell’impianto della SMR Ecologia in località La Guzza. Impianto che nell’ordinanza viene definito come “luogo di snodo primario del traffico di rifiuti”. I verbali parlano di un capannone “stracolmo” con “rifiuti stoccati quasi fino al soffitto” e di piazzali esterni altrettanto riempiti abusivamente di rifiuti, per un totale di 11-12 mila tonnellate! Ma l’altro fatto grave è che, dopo il sequestro del marzo dello scorso anno, i gestori dell’impianto de La Guzza hanno pensato ad un sistema altrettanto illecito per organizzare lo “svuotamento” dei rifiuti attraverso lo “smaltimento illecito” presso impianti in Lombardia e Calabria. Si parla ad esempio di 1.000 tonnellate inviate alla IPB di via Chiasserini a Milano, deposito dove si è avuto il pauroso rogo il 14 ottobre 2018. E poi l’invio presso altri “depositi/capannoni abbandonati della Brianza e della Calabria”. Come si vede un traffico illecito che aveva come fulcro proprio l’impianto sito alla Guzza.
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