Siamo i ragazzi e le ragazze minorenni della Parrocchia di Rebbio, Como. Siamo Eritrei, Somali, Gambiani, Etiopi, Oromo, Guineani e Ivoriani, e come prima cosa vogliamo ringraziare per tutto quello che state facendo per noi e con noi. Siamo arrivati fin qui in cerca di aiuto e protezione: due cose che nei nostri Paesi sono sconosciute. Oltre a queste difficoltà, per molti di noi si aggiunge il problema della guerra e delle persecuzioni, che ci impediscono di sognare una vita tranquilla e serena. Abbiamo lasciato nei nostri Paesi un pezzo di cuore: le nostre famiglie e i nostri amici.
Siamo ragazzi dai 14 ai 17 anni e il nostro obiettivo è quello di poter raggiungere il resto delle nostre famiglie, dei nostri amici e delle nostre comunità nei Paesi europei come la Svizzera, la Germania, la Svezia, ecc. Troppe le volte in cui abbiamo tentato di arrivare a destinazione, ma sempre con risultati negativi: respinti perché la frontiera è chiusa. Perciò chiediamo la libera circolazione degli esseri umani senza differenze.
Per arrivare qui abbiamo passato tanti pericoli e sofferenze: un viaggio lungo tanti mesi, prima il deserto del Sahara, poi la Libia, dove siamo stati sbattuti in una casa in cui eravamo un centinaio di persone, sopravvivendo a violenze e ricatti. Ci hanno chiesto ancora denaro,
obbligandoci a trovare i soldi richiesti. I nostri genitori hanno chiesto prestiti ad amici e parenti, e sono andati in giro per Chiese e Moschee a trovare il denaro per noi. Una volta superato tutto questo, finalmente alcuni di noi (coloro che avevano disponibilità economiche) hanno avuto il “pregio” di essere trasportati in una barca di legno in condizioni disumane. Giunti a destinazione non abbiamo avuto però il piacere di trovarci tutti insieme, poiché di alcuni di noi non si è saputo più nulla.
Chiediamo con il cuore in mano – anche in nome dei nostri cari che non ce l’hanno fatta – l’apertura delle frontiere, perché siamo in cerca di un mondo diverso da quello che abbiamo conosciuto noi, un mondo migliore.
Come ultima cosa, ci teniamo a ringraziare tutti i volontari e collaboratori di Rebbio, e soprattutto un grazie speciale a nostro padre, Don Giusto Della Valle, persona accogliente con animo gentile e umano. Dio te ne sarà grato per tutto questo. Un grazie infinito: sei punto di riferimento per tutti noi.
I vostri underage