Como, 27 settembre 2016 – Dopo aver perso una causa in tribunale e dopo aver deciso di dare disdetta di 18 accordi sindacali firmati dal 1973 al 1995, l’Azienda Asf presenta a sindacati e Rsu un’ipotesi d’intesa in merito alla "vertenza produttività”. Per la Cgil è una proposta inaccettabile: «Già da questo mese – spiega Marco Fontana, segretario provinciale Filt Cgil Como - tutti i lavoratori perderanno fra i 200 e i 260 euro al mese. Il nuovo accordo non prevede il riconoscimento della produttività agli assunti dal 1 settembre 2016.
Inoltre, si penalizza anche chi è stato assunto dal 2008 in avanti. A parità di mansione, non si concede lo stesso stipendio. Noi riteniamo l’accordo irricevibile e penalizzante per le nuove generazioni. È impensabile e impossibile firmare». Qualora passasse, i soldi, ora sottratti a tutti i lavoratori, saranno ridati a chi è stato assunto prima del 2008. La Cgil ha cominciato la procedura di raffreddamento: il 4 ottobre incontrerà Asf, poi il Prefetto e, se la situazione come pare sia probabile non si dovesse sbloccare, allora si ricorrerà allo
sciopero. La situazione coinvolge tutti e i 500 lavoratori che, con tutta probabilità, saranno chiamati a un referendum per esprimersi: «Noi inviteremo a votare no, pensiamo un atto arrogante, prepotente e meschino – aggiunge Pasquale Vasta, coordinatore Rsu Cgil –. Si colpiscono i lavoratori, mettendo in difficoltà le loro famiglie.
Stiamo parlando di un’azienda con 4 milioni e mezzo di utili nel 2015, per il 51% pubblica e per il 60% con finanziamenti pubblici. Inoltre, Asf ha anche dato disdetta di un vecchio accordo “evitati sinistri”:
ora entra in vigore il contratto nazionale e un lavoratore può pagare fino a 4 mila euro all’azienda per un incidente». La Filt Cgil (il sindacato con più iscritti fra i lavoratori dell’azienda) ritiene inaccettabile la contrapposizione fra le generazioni diverse di lavoratori.
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