Marco Fumagalli (M5S): «Giuseppe Conte ha trovato le risorse, ora al governo spetta il compito di ridisegnare la sanità territoriale lombarda e recepire le direttive europee per convincere i medici di medicina generale a lavorare all’interno delle case della comunità. Questo è quanto ribadito oggi dall’assessore regionale al Welfare Letizia Moratti. Viene da chiedersi quale sia il ruolo di Regione Lombardia e soprattutto a cosa sia servita alla riforma della sanità lombarda? Purtroppo, la verità è che
l’organizzazione del sistema sanitario lombardo è talmente evanescente, che l’assessore Moratti stessa sa che per non fare una brutta figura ha come unica possibilità quella di mettere le mani avanti. Perché invece che giocare a scaricabarile con Roma, in nome della tanto sbandierata autonomia, l’assessore Moratti non si concentra su possibili soluzioni concrete. Che fine hanno fatto ad esempio i Cot (Centrali Operative Territoriali), senza i quali non ha senso parlare di telemedicina e digitalizzazione? Cot completamente dimenticati dalla sua (non) riforma? Con un ordine del giorno alla prossima legge di bilancio chiederò all’Assessore di prendere a tale scopo in considerazione la piattaforma Cod20, elaborata dal Prof. Zuccotti in sinergia con l’ospedale Sacco e l’Università Statale di Milano. Anche se il timore è che questo nascondersi dietro il governo, da parte di Regione Lombardia, possa essere segnale di un eventuale decisione già presa, ovvero affidarsi al privato per far fronte alla desertificazione organizzativa del sistema sanitario lombardo di cui è responsabile il centrodestra» così il Consigliere Regionale, del Movimento Cinque Stelle, Marco Fumagalli replica alle dichiarazioni dell’Assessore regionale al Welfare Letizia Moratti rilasciate a margine dell’evento: “Italiadomani – Dialoghi sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza”.
Matteo Defendi
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