Partito della Rifondazione Comunista Lecco - Nessuno screening di massa, nessun ampliamento degli spazi, nessun potenziamento dei trasporti, docenti costretti ad organizzarsi con quei pochi strumenti a disposizione. Non ci voleva una pandemia per farci capire quanto non sia prioritaria per questo paese l’istruzione. La scuola, come la sanità pubblica, ha subito notevoli tagli negli ultimi anni e per assurdo con i soldi pubblici è stato sovvenzionato il privato.
C’è un silenzio assordante da parte delle forze politiche locali dopo questa ennesima chiusura, che con la didattica a distanza ha reso ancora più difficile questo momento per le famiglie, con genitori che in molti casi non riescono ad organizzarsi per curare i figli visto che i congedi parentali tardano ad arrivare. In alcuni istituti vi è anche una carenza di computer o strumenti analoghi per andare incontro alle esigenze di famiglie che ne sono sprovvisti, in altri addirittura non si è ancora riusciti ad organizzare la didattica a distanza.
Appoggiamo la protesta di genitori e insegnanti che anche nel lecchese sono scesi in piazza per denunciare queste problematica e speriamo che questa mobilitazione continui anche nei prossimi anni. Le nostre proposte sono le stesse che promuoviamo da anni: assumere i precari che hanno i requisiti, garantire il tempo pieno e prolungato, ridurre il numero degli alunni per classe non superiore a 15, favorire l’edilizia scolastica, destinare almeno 18 ore settimanali per gli alunni disabili.
Queste sono solo alcune delle proposte che crediamo renderebbero la scuola pubblica veramente all’altezza.
“La scuola è il nostro passaporto per il futuro, poiché il domani appartiene a coloro che oggi si preparano ad affrontarlo’’ – Malcom X.