" Al comune diciamo che gli ordini del tribunale non si rispettano solo se piacciono. L'iscrizione all'anagrafe è un diritto e questo significa che negarlo corrisponde alla violazione di un diritto costituzionale, ma la costituzione è evidentemente qualcosa di sconosciuto per Landriscina e ancor più grave, se possibile, per Locatelli, che da ministro dovrebbe averla quantomeno letta. La negazione dell'iscrizione all'anagrafe comporterebbe la negazione del diritto al lavoro (anch'esso sancito dalla costituzione) per un uomo di origini nigeriane che da anni vive onestamente nel territorio della città. Ci chiediamo come questi individui pensino che una persona possa integrarsi e vivere onestamente laddove le venga negato per scelta politica la possibilità di guadagnare in modo onesto. L'integrazione passa inevitabilmente dal diritto al lavoro ed al salario e negare questi diritti significa spingere all'illegalità.
Questa giunta assolutamente inadeguata si dimetta, vada a casa e liberi la città da questo clima criminogeno totalmente salviniano".